Una crisi quella Napoli che parte da lontano, addirittura da inizio stagione, ne è convinto Gennario Iezzo. Lui, che questo mondo ce l’ha tatuato sul cuore, nel segno dei suoi sei anni in azzurro per un totale di 104 presenze, non riesce a comprendere il perchè di questa flessione a lungo termine. Squadra spenta, vulnerabile assente, pronta a mettere la parola fine ad una stagione deludente.

Il ko contro l’Empoli ha dato la mazzata finale“, afferma Iezzo, che non vede un Napoli capace di poter sognare ancora un posto Champions, nonostante il quinto posto valga una presenza alla prossima stagione europea. Bisognerà compiere delle scelte per il futuro, anche dolorose: “Chi non vuole credere nel progetto Napoli deve essere ceduto”, spiega senza giri di parole Gennaro Iezzo in esclusiva a Tag24.

Dentro la crisi del Napoli, le parole di Gennaro Iezzo a Tag24

La crisi del Napoli non conosce fine, la squadra targata Spalletti non esiste più, ora c’è una squadra senza spirito guerriero, con Gennaro Iezzo che cerca di capire il perchè di questa flessione.

D: Il Napoli è assente, sembrano essere arrivati i titoli di coda.

R: È un grosso problema capirlo. L’ultima prestazione contro l’Empoli credo sia stata la peggiore di tutte. Bisogna capire cosa sia successo a quella squadra che dava spettacolo, ma sembra scarica dal primo giorno del campionato. Per cercare di farsi un’idea bisognerebbe trovarsi nella testa dei giocatori.

D: Lo scudetto vinto ha innalzato un po’ troppo l’ego di alcuni elementi, sfociando in arroganza?

R: Penso sempre che alla base dei successi, e lo insegnano i grandi campioni, c’è l’umiltà, l’ambizione di vincere di più. Se invece fosse il contrario, credo sarebbe grave per i calciatori; la testa fa sempre la differenza, le qualità lasciano il tempo che trovano.

D: Serviva un allenatore capace di poter tenere la squadra con i piedi per terra?

R: Hanno cambiato tre allenatori. Tutti si sono focalizzati su Garcia, ma la squadra dalle prime uscite non dava garanzie, non penso sia colpa dell’allenatore. Poi è arrivato Mazzarri, un vero motivatore, che non è riuscito a svoltare, lo stesso con Calzona che ha lavorato con Spalletti e Sarri, ma il risultato non è cambiato. Forse qualche domandina e qualche risposta se la dovrebbero dare i giocatori.

D: La sensazione è che lo scudetto sia stata una parentesi.

R: Eppure è riuscito a fare il vuoto in Italia e in Europa, questo non mi da la sensazione di essere stato un caso. L’anno scorso c’era la voglia di vincere e dimostrare da parte di tutti, che ha fatto la differenza. Forse si sono seduti dopo la vittoria dello scudetto, pensando che potesse essere facile ripetersi, ma non è così.

Chi non ci crede, vada via

Vietato parlare anche di possibile zona Champions per Gennaro Iezzo, che in vista del futuro ha le idde chiare in merito ai giocatori.

D: La domanda sorge spontanea: c’è speranza per la Champions?

R: No, non penso. Dovrebbero fare male le squadra davanti al Napoli, non penso possa accadere. L’ultima possibilità se la sono giocata contro l’Empoli. I partenopei hanno avuto la possibilità di sfruttare i passi falsi delle dirette concorrenti, ma non ne hanno approfittato.

D: Obbligatoria una rifondazione totale tra cessioni dei giocatori e un allenatore deciso per poter tornare ai fasti spallettiani?

R: Dipende da quello che vorrà fare il Napoli. Se vuole puntare alla zona Champions o a diventare un’antagonista dell’Inter, allora il club deve capire chi di questa rosa potrà fare di un progetto. Al di là delle qualità tecniche bisogna capire chi ha voglia di rimanere a Napoli. Chi non è contento a questo punto dovrebbe essere ceduto per poter fare cassa e investire, anche se ci sono giocatori di livello importante.

D: Ben venga anche il sacrificio di qualche big se serve per poter ripartire alla grande.

R: Devono rimanere se hanno voglia di dare nuove risposte. Ma se ambiscono ad altro, il club deve avere coraggio di cambiare.