Il 25 aprile 1974, un colpo di stato guidato da ufficiali militari di sinistra ha posto fine alla dittatura più longeva d’Europa del XX secolo. La Rivoluzione dei Garofani ha abbattuto il regime autoritario di Estado Novo avviando la transizione verso la democrazia e ponendo fine a 13 anni di guerra coloniale in Africa. Il Portogallo celebra il 50esimo anniversario della Rivoluzione.

Il 25 aprile 1974, la Rivoluzione dei garofani in Portogallo

Il colpo di stato del 1926 ha segnato la caduta della prima repubblica portoghese. La seconda repubblica portoghese è stata trasformata in Estado Novo dopo l’approvazione della Costituzione del 1933. Dal 1926 al 1968, il paese è stato governato con il pugno di ferro da Antonio de Oliveira Salazar. Successivamente ha preso il potere Marcelo Caetano fino alla Rivoluzione dei Garofani del 1974.

Il 25 aprile 1974, il regime dittatoriale, Estado Novo, è stato rovesciato da un colpo di stato militare pacifico. La popolazione, esausta per la difficile situazione economica e il peso delle disastrose guerre coloniali, è scesa in strada. Gli angoli delle città si sono riempiti di persone che si sono uniti ai soldati.

Il nome “Rivoluzione dei Garofani” deriva dal fatto che i militari coinvolti nel colpo di stato avevano spesso dei garofani rossi piantati nelle canne delle loro armi, simboleggiando la non violenza e il desiderio di una transizione pacifica del potere. Questa rivoluzione ha portato alla fine della dittatura in Portogallo e all’inizio di un periodo di transizione verso la democrazia.

L’evento ha avuto un impatto significativo sulla storia politica del Portogallo.

Il Portogallo celebra 50 anni di democrazia

Il 25 aprile ha segnato sia il ritorno della democrazia nel paese sia il crollo del dominio coloniale portoghese in diverse parti del mondo, in particolare in Africa. Il 50esimo anniversario della fine della dittatura è segnato dall’ascesa dell’estrema destra nel Paese.

Nelle elezioni legislative del 20 marzo 2024, il Partito Social Democratico di centrodestra ha ottenuto il primo posto, seguito dal Partito Socialista. Il malcontento sociale, la crisi immobiliare e i bassi salari hanno alimentato la ricerca di alternative politiche. Il dato più significativo è stato l’ascesa del partito populista e anti-immigrazione di estrema destra, Chega. Nonostante il Portogallo fosse considerato “immune” all’estrema destra, questo partito, fondato nel 2019, è diventato il terzo partito più votato del paese, triplicando i propri voti in soli cinque mesi.