La festività del 25 aprile, giorno della ricorrenza della Liberazione d’Italia dal nazi-fascismo, si sta avvicinando e molti lavoratori si chiedono quale sarà l’impatto in busta paga.
L’anniversario della Liberazione d’Italia è tra le festività nazionali retribuite da tutti i contratti di lavoro. Ai lavoratori dipendenti verrà riconosciuta in busta paga.
Invece, chi lavora il 25 aprile avrà la giornata pagata con una maggiorazione, variabile in base al contratto collettivo di riferimento.
Quali sono le regole e la gestione delle buste paga? Forniamo tutti i chiarimenti necessari.
Festività del 25 aprile in busta paga
In Italia, la legge tutela il diritto del lavoratore di non svolgere la propria mansione nel corso delle giornate festive, mantenendo comunque la retribuzione.
Le festività sono economicamente a carico dell’azienda, attraverso il riconoscimento di una voce particolare nella busta paga.
Le conseguenze in busta paga sono diverse in base a che la giornata festiva sia lavorata oppure no. Il 25 aprile 2024 cade di martedì e ai lavoratori dipendenti che non godono della giornata di riposo viene riconosciuta una maggiorazione, oltre alla normale retribuzione. Lo svolgimento della prestazione lavorativa è subordinato ad un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro.
Quando spetta la maggiorazione
Come abbiamo detto, la maggiorazione spetta a chi lavora nella festività del 25 aprile. La stessa entità della maggiorazione dipende dalla tipologia di contrato applicato.
Possiamo fare alcuni esempi:
- Nel commercio la giornata lavorata comporta una retribuzione più alta del 30%;
- Nel contratto dei metalmeccanici è previsto un extra del 50%;
- I dipendenti pubblici prendono il 30%.
Inoltre, la maggiorazione si applica anche se il dipendente recupera la giornata lavorata con un’altra di riposo.
Festività lavorata
Qualora il 25 aprile sia lavorato, ai lavoratori dipendenti pagati mensilmente o ad ore spetta almeno:
- Compenso a titolo supplementare o straordinario, con le maggiorazioni previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato;
- Riconoscimento della sola maggiorazione per lavoro festivo, se è previsto un riposo compensativo in altra giornata.
La scelta spetta al datore di lavoro, ma possono anche operare diverse disposizioni relative alla contrattazione collettiva di riferimento o agli accordi che l’azienda ha preso con le sigle sindacali.
Festività non lavorata
Nel caso della festività del 25 aprile non lavorata, gli effetti in busta paga cambiano in base alla retribuzione del dipendente, ovvero se si tratta di lavoratori con paga fissa mensile o pagati ad ore.
I lavoratori dipendenti con paga fissa mensile non ricevono compensi aggiuntivi, in virtù del fatto che la retribuzione mensile si intende già comprensiva delle somme che spettano a titolo di festività.
Nel primo caso, comunque, i lavoratori ricevono un compenso lordo calcolato a prescindere dalle ore lavorate nel singolo periodo di paga. Ci sono le seguenti eccezioni:
- Assenze che, essendo non retribuite, non comportano l’erogazione della retribuzione;
- Assenze economicamente a carico di Inps e Inail, il cui importo è diverso rispetto alla retribuzione dei periodi lavorati;
- Lavoro straordinario o supplementare che, essendo aggiuntivi rispetto alle ore ordinarie previste dal contratto, beneficiano di particolari maggiorazioni;
- Altre somme aggiuntive.
Passiamo al caso dei lavoratori pagati ad ore: intanto, i lavoratori hanno diritto a ricevere una somma a titolo di festività. Il compenso viene calcolato moltiplicando la retribuzione oraria per le ore lavorate e quelle di assenza che sono comunque retribuite. Anche in questo caso ci sono alcune eccezioni, di seguito elencate:
- Ore di assenza per le quali la copertura economica è a carico di Inps e Inail, trattandosi di eventi per i quali operano regole particolari di calcolo;
- Assenze non retribuite che, in quanto tali, vengono evidenziate in cedolino unicamente a scopo figurativo.
Si rimanda anche: La gestione di 25 aprile e 1 maggio in busta paga: come vengono retribuiti