Vega Protocol è un exchange decentralizzato (DEX) il quale rende possibile ai propri utenti la creazione di marketplace permissionless, il trading open source, il commercio peer-to-network e altre operazioni collegate al trading di criptovalute.
Come tale va quindi a operare in un settore, la DeFi, che sta letteralmente trainando il mercato. Un ambito che vede l’arrivo quasi giornaliero di nuove soluzioni le quali si propongono di facilitare l’investimento anche di coloro che sono spesso intimoriti di fronte alle complicazioni tecnologiche. Per farlo, l’azienda ha optato per una blockchain di livello 1, in grado di offrire alla propria utenza la possibilità di massimizzare i casi d’uso dei propri token ERC-20.
Vega Protocol: di cosa si tratta?
Vega Protocol è un exchange decentralizzato (DEX) che fa leva su un livello di scalabilità dei derivati per facilitare a chiunque la costruzione di nuovi mercati decentralizzati in grado di condurre il trading con margine e quello relativo ai derivati.
In particolare, la blockchain Proof-of-Stake (PoS) adottata, permette di dare vita ad un trading di derivati senza restrizioni di sorta. Qualsiasi investitore può procedere al lancio del proprio mercato e condurre il proprio commercio senza necessità di intermediari e commissioni sul gas associate agli ordini.
A questa prima caratteristica se ne aggiunge un’altra di grande rilievo, ovvero la presenza di un Order Book a limite completamente decentralizzato (dCLOB), il quale è in grado di rendere possibile anche il cross margining.
A ideare la blockchain è stato Barney Mannerings, un informatico che ha messo a frutto durante la sua costruzione le competenze accumulate nei precedenti quindici anni di lavoro all’interno del settore finanziario. Dopo il lancio del protocollo, nel 2018, è arrivata la testnet, nel 2020, che si è avvalsa del lavoro condotto da esperti di validazione indipendenti.
Cosa si propone realmente, il protocollo?
La missione che si propone Vega Protocol è di avvicinare chiunque al trading di derivati senza custodia e trarne i dovuti vantaggi. Ad agevolare l’intento di partenza è l’interoperabilità resa possibile dall’adozione del meccanismo di consenso Proof-of-Stake. Cui si aggiunge il supporto di funzionalità dedicate a Bitcoin, stablecoin, token ERC-20 e la possibilità di varare mercati permissionless senza vincoli e liberi dalla censura.
Rispetto ad altri exchange decentralizzati fondati sugli Automated Market Maker (AMM), Vega utilizza pool di liquidità passiva, aggiungendole al pricing attivo del Limit Order Book. Aggiungendo un trading del tutto automatizzato il quale è in grado di sfociare in elevata efficienza del capitale. Il tutto a costi estremamente convenienti e con elevati livelli di scalabilità.
Come funziona Vega Protocol
Come già ricordato, Vega Protocol è una blockchain layer 1 la quale propone ai propri utenti l’opportunità di ottimizzare i propri token ERC-20, offrendo il maggior numero possibile di casi d’uso. Per poter iniziare le operazioni sulla piattaforma occorre naturalmente disporre di un wallet, il quale potrà essere anche impiegato per aderire allo staking proposto dal protocollo.
Tra le funzionalità più interessanti prospettate dal DEX, si segnala il Block Explorer, il quale è in grado di offrire il maggior numero possibile di informazioni sui vari asset, in tempo reale. Mentre Console permette l’effettuazione del trading di futures sulla rete.
Le commissioni di transazione sono non solo molto contenute, ma vengono anche ripartite tra fornitori di liquidità (LP), detentori di token e validatori. In tal modo viene incentivato al massimo il coinvolgimento attivo degli utenti e costruita una base per il successo del sistema.
Il coin nativo del network è VEGA, che assume la duplice funzione di utility token e gettone di governance. Consente quindi di partecipare ai processi decisionali interni, ma non può essere puntato per lo staking.
Le prospettive per il futuro
Vega Protocol si affaccia con notevole fiducia al futuro. Se al momento si trova al 665° posto della classifica relativa alla capitalizzazione di mercato, attestata a poco più di 44 milioni di dollari, l’aspirazione è naturalmente quella di crescere in maniera esponenziale.
Una fiducia fondata in particolare sull’ambito cui il progetto fa riferimento, ovvero la finanza decentralizzata. Le soluzioni tecnologiche prospettate sembrano in effetti all’altezza della situazione e potrebbero richiamare gli utenti stanchi dei CEX, da tempo protagonisti di episodi opachi e nel mirino delle autorità di regolamentazione dei mercati finanziari.