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Guerra a Gaza, Hezbollah rivendica attacco in una base militare nel nord di Israele. Centinaia di manifestanti protestano contro Netanyahu

Nuovi attacchi sulla zona centrale e meridionale di Gaza all’alba, da parte delle forze israeliane, come riportato da Al Jazeera. Tra i punti colpiti, il campo di Al Maghazi e il campo profughi di Burej e Nuiserat al centro della Striscia. Le incursioni aeree hanno preso di mira anche Khan Younis.

Biden: “Condanno proteste antisemite, ma anche chi non capisce quello che sta avvenendo a Gaza”

22:30

“Io condanno le proteste antisemite. Ed è per questo che ho creato un programma per affrontare questo problema. Ma condanno anche chi non capisce quello che sta succedendo con i palestinesi”

Queste le parole del presidente USA Joe Biden, in merito alle proteste per Gaza alla Columbia University ed in altri campus americani.

Bruciato tavolo simbolico davanti casa del premier Netanyahu

21:30

Oggi 22 aprile alcuni manifestanti israeliani hanno bruciato un tavolo simbolico del seder, il pasto rituale della prima sera della Pasqua ebraica, fuori dalla casa del primo ministro Benjamin Netanyahu, accusandolo di aver mancato gli ostaggi a Gaza. Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti ai cancelli della casa nella città costiera di Cesarea, chiedendo il rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre e criticando la sua leadership.

La Pasqua ebraica commemora la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto.

Hezbollah rivendica l’attacco alla base a nord di Israele

20:30

Gli Hezbollah libanesi hanno dichiarato di aver preso di mira un quartier generale militare nel nord di Israele: decine di razzi Katyush lanciati “in  risposta” a raid su villaggi nel sud del Libano.
Infatti in un comunicato, gli Hezbollah filo-iraniani hanno rivendicato la responsabilità di aver bombardato

“il quartier generale della 3a brigata di fanteria della 91a divisione nella base di Ein Zeitim con decine di razzi Katyusha”.

L’esercito israeliano ha dichiarato che

“sono stati identificati circa 35 colpi provenienti dal Libano verso la regione di Ein Zeitim, nel nord di Israele”.

Al momento non sono stati segnalati feriti.

Tajani: al avoro con Qatar e Arabia Saudita per de-escalation

18:45

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato di aver parlato della situazione in Medio Oriente con gli omologhi saudita e del Qatar.

“Le relazioni tra i nostri Paesi sono più che positive, abbiamo tutti un obiettivo comune, quello della de-escalation. Io ho parlato anche come presidente di turno del G7, ricordando che c’è un’azione attiva, è stato deciso a Capri di lavorare per la de-escalation”

ha detto Tajani.

“Certamente la situazione è complicata, ma credo che sia giusto continuare ad incoraggiare sempre e comunque il dialogo. La soluzione? Due popoli, due Stati e una soluzione condivisa. Come condiviso è il sostegno all’Autorità nazionale palestinese. Ho illustrato anche ad Arabia Saudita e Qatar il progetto italiano Food for Gaza, coordinato con la Fao, con Pam, Croce Rossa, Mezzaluna Rossa per far arrivare alimenti alla popolazione civile. Quindi direi che si può fare un lavoro comune con sauditi e qatarini per la de-escalation che è l’obiettivo principale che si è posto il G7 a Capri”

ha concluso il capo della Farnesina.

Gallant a soldati Netzah Yehuda: “Nessuno ci fa la morale”

17:50

 

gallant truppe

Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano ha espresso solidarietà ai soldati della battaglione Netzah Yehuda, che gli USA ha promesso di sanzionare per presunte violazioni dei diritti umani in Cisgiordania.

“Il fatto che un soldato o due abbia fatto qualcosa di male, non diffama il battaglione”

ha affermato, sottolineando che si tratta di

“un’unità di combattimento che svolge il suo lavoro ad alto livello. Se succede qualcosa, ce ne occupiamo noi, nessuno ci farà la morale”

ha poi aggiunto Gallant.
Il battaglione Netzah Yehuda è in realtà noto per la violenza e brutalità nei confronti dei palestinesi.

 

Wsj: Israele prepara operazione a Rafah

17:30

L’esercito israeliano si sta preparando per evacuare i civili palestinesi da Rafah, la città più meridionale di Gaza, in quanto si avvicina l’offensiva. E’ quanto riporta il Wall Street Journal, citando funzionari israeliani ed egiziani.

Secondo le fonti, nelle prime due o tre settimane i civili verranno spostati nella vicina Khan Younis e in altre aree, dove verranno allestite rifugi con tende, centri di distribuzione alimentare e strutture mediche.

Israele prevede di portare gradualmente le truppe a Rafah prendendo di mira le aree in cui ritiene che si nascondano i leader e combattenti di Hamas.

Secondo i funzionari egiziani, i combattimenti a Rafah dovrebbero durare almeno sei settimane, anche se la tempistica “resta incerta”.

Borrell: nessun progresso significativo a Gaza

17:10

“A Gaza non ci sono progressi sul rilascio degli ostaggi, non c’è prospettiva per il cessate il fuoco e non c’è un alleviamento reale della catastrofe umanitaria. Le tre cose che ci servono – liberazione ostaggi, cessate il fuoco e alleviamento catastrofe umanitaria – mi dispiace dirlo ma non c’è nessun progresso significativo”.

L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, l’ha dichiarato al termine del Consiglio Esteri a Lussemburgo.

“I ministri hanno concordato di invitare ancora una volta il ministro degli Esteri israeliano Katz e il neo premier palestinese, Mustafa, al prossimo Consiglio Esteri”

ha poi aggiunto.

Gaza, 34.151 palestinesi uccisi dall’inizio del conflitto

16:58

Almeno 34.151 palestinesi sono stati uccisi e altri 77.084 sono rimasti feriti dall’inizio dell’offensiva militare israeliana contro Hamas a Gaza. Lo riporta il ministero della Salute della Striscia controllato da Hamas.

Attacco a Gerusalemme, arrestati due sospettati

16:15

La polizia israeliana ha arrestato i due palestinesi sospettati per l’attacco a Gerusalemme nel quale sono rimasti feriti tre pedoni. I due, dopo aver investito i passanti con l’auto a Techelet Mordechai Street, sono scesi dalla macchina con una mitraglietta e hanno tentato di aprire il fuoco. L’arma, però, non ha funzionato e sono scappati.

Tajani: “Favorevoli a sanzioni per l’Iran”

15:38

Tajani aiuti Usa

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è tornato a parlare della guerra in Medio Oriente a margine del Consiglio Esteri a Lussemburgo. Tajani si è soffermato sulle sanzioni da applicare nei confronti dell’Iran.

Discuteremo anche in base al lavoro che abbiamo fatto nel G7 ma qui siamo a livello comunitario, di eventuali sanzioni da applicare all’Iran, soprattutto per quanto riguarda la cessione di droni e eventualmente di missili a Houthi, Hezbollah, così come è stato fatto per la cessione alla Federazione Russa. Noi siamo favorevoli a infliggere queste sanzioni, vedremo di che tipo discuteremo, ma era già chiaro, per quanto ci riguarda, nel messaggio contenuto nel documento del G7“, ha detto.

Rapporto: “Da Israele nessuna prova legami Unrwa-terroristi”

15:00

Secondo un rapporto indipendente guidato dall’ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, Israele deve ancora fornire prove a sostegno delle sue affermazioni secondo cui il 12% dei dipendenti dell’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, Unrwa, è affiliato a organizzazioni terroristiche. Il rapporto, commissionato dall’ONU in risposta alle accuse israeliane, ha annunciato che “il governo israeliano non ha informato l’Unrwa di alcuna preoccupazione relativa a qualsiasi membro del personale sulla base di questi elenchi del personale dal 2011”.

Lapid: “Netanyahu dovrebbe fare come Haliva e dimettersi”

14:38

Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, ha parlato delle dimissioni di Aharon Haliva, il generale al comando della direzione dell’intelligence militare dell’Idf. Secondo lui il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe dovuto prendere la stessa decisione.

Insieme all’autorità derivano pesanti responsabilità. Il ritiro del capo dell’intelligence militare è giustificato e onorevole. Sarebbe stato opportuno che il primo ministro Netanyahu facesse lo stesso“, ha sottolineato Lapid.

Medici fanno nascere bimbo da madre palestinese morta in un raid israeliano

13:55

In un video girato dall’equipe medica dell’unità neonatale dell’ospedale degli Emirati a Rafah, il medico Mohammed Salama ha annunciato la nascita di un bimbo, tramite parto cesareo, da una mamma palestinese uccisa in un raid israeliano.

Riferisce la notizia il Guardian, mostrando il video in cui si vede la concitazione dei medici dopo il salvataggio:

La madre, Sabreen al-Sakani, era incinta alla trentesima settimana. Le condizioni del neonato sono stabili, dovrà restare qui tre 3-4 settimane. Poi dopo andrà dai nonni, zii, uno dei familiari. La tragedia è che questo bambino nasce già orfano

Ha detto il dottor Salama, commosso in video.

Israele: arrestato un 21enne accusato della morte di un 14enne israeliano

13:51

Lo Shin Bet ha annunciato di aver arrestato in Cisgiordania il presunto assassino del 14enne israeliano, Benjamin Achimeir. Secondo l’esercito israeliano si tratterebbe di un 21enne palestinese, Ahmed Dawabsha, originario nella città di Duma, fermato durante la notte. Le autorità israeliane hanno riferito che il ragazzo avrebbe confessato durante l’interrogatorio di essere l’autore dell’attacco del 12 aprile scorso all’avamposto coloniale di Malachei Shalom.

La vittima, secondo le ricostruzioni, era uscita dal villaggio per pascolare il suo gregge di pecore nei prati circostanti. La sera, il 14enne non ha mai fatto ritorno alla fattoria, alla quale è tornato solamente il gregge. Le ricerche hanno portato decine di coloni a prendere d’assalto il villaggio di Al Mughayyir, a Nord-Est di Ramallah, dove hanno ucciso un palestinese e ferito altre 25 persone. Si sono registrati danni anche a case e veicoli, incendiati dalla folla inferocita.

Il presidente del consiglio di quartiere di Duma, Suleiman Dawabshi, non crede alla confessione fornita dalle autorità israeliane e ha presentato regolare denuncia per l’assalto dei civili israeliani al villaggio di Al Mughayyir. L’IDF, però, smentisce l’aggressione.

Coloni e soldati hanno sfollato intere comunità palestinesi, distruggendo ogni casa, con l’apparente sostegno delle alte autorità israeliane. Mentre l’attenzione del mondo si concentra su Gaza, gli abusi in Cisgiordania, alimentati da decenni di impunità e compiacenza tra gli alleati di Israele, stanno aumentando

A dirlo cinque giorni fa, Bill Van Esveld, della Ong Human Rights Watch.

Raisi accusa il Consiglio di Sicurezza dell’Onu: non avrebbe adempiuto al proprio dovere

13:37

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha accusato il Consiglio di sicurezza dell’Onu di non aver adempiuto al proprio dovere di fronte all’aggressione israeliana contro la popolazione di Gaza. Lo ha detto il presidente stesso in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro pachistano Shehbaz Sharif, tenutasi a Islamabad.

A riportare il discorso l’Irna. Da parte sua, il primo ministro pachistano Sharif ha chiesto ai Paesi di fare pressione sullo Stato Ebraico per mettere fine agli attacchi sulla Striscia e trovare una soluzione per la risoluzione definitiva del conflitto. Per Sharif serve uno Stato palestinese con capitale Al-Aqsa.

ebrahim raisi iran

Commissione UE: “Israele fornisca prove della colpevolezza dell’Unrwa”

13:28

La Commissione Europea ha dichiarato che Israele “deve ancora fornire prove a sostegno” della colpevolezza di alcuni dipendenti dell’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite Unrwa, accusati di essere parte di organizzazioni terroristiche. Questo è quanto riportato nell’indagine indipendente guidata dall’ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna.

Secondo il report stilato dall’ex ministro, l’Unrwa avrebbe regolarmente fornito a Israele elenchi dei suoi dipendenti da sottoporre a controllo e che “il governo israeliano non ha informato l’Unrwa di alcuna preoccupazione relativa al personale dell’Unrwa basato in queste liste del personale dal 2011“. Dal canto suo, Israele ha accusato il personale dell’agenzia di aver preso parte all’attacco di Hamas del 7 ottobre.

A seguito delle accuse, molti Paesi dell’Ue e extraeuropei hanno tagliato i finanziamenti all’Unrwa, per poi riprenderli nelle ultime settimane.

Catherine Colonna

Iran: “Se l’Ue approverà le sanzioni, sarà una ricompensa per Israele”

13:00

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani ha dichiarato che:

Se verrà presa qualunque misura per sanzionare ulteriormente l’Iran per l’attacco su Israele del 13 aprile si tratterà di una ricompensa per l’aggressore Israele e di una mossa illegale contro l’Iran che ha agito in modo legale soltanto per scoraggiare il regime aggressore. Qualunque nuova sanzione sarà un atto vergognoso nella storia

Il commento arriva durante la conferenza stampa a Teheran, in riferimento all’incontro previsto per oggi pomeriggio dei ministri degli Esteri dei Paesi dell’Unione Europea. Infatti, i membri dell’Ue discuteranno se sanzionare o meno ulteriormente l’Iran a causa dell’attacco a Israele:

La politica delle sanzioni ha fallito e, sebbene provochi alcuni danni all’Iran, non ha alcun beneficio per loro. Dovrebbero trarre una lezione dal passato. L’attacco dell’Iran è stata una ritorsione legittima contro l’attacco di Israele sul consolato dell’Iran a Damasco. Teheran ha annunciato che la sua operazione contro Israele è finita e comunque se Israele agirà di nuovo contro l’Iran riceverà una risposta più forte

Israele: “L’attacco all’Iran doveva essere più forte”

12:08

Doveva essere più potente, ma abbiamo ridimensionato l’attacco

Così fonti interne all’esercito israeliano commentano l’attacco di sabato all’Iran. Pare, infatti, che il piano originale prevedesse un contrattacco molto più ampio contro obiettivi militari, comprese le aree intorno a Teheran.

A riportare la notizia il New York Times, che spiega che lo Stato ebraico ha, poi, deciso di sferrare un attacco meno potente a causa dell’intensa pressione diplomatica ed evitare, così, un’ulteriore escalation regionale.

L’Iran smentisce l’utilizzo di armi atomiche per la difesa del Paese

11:59

Il ministero degli Esteri iraniano ha smentito la minaccia delle armi nucleari ventilata dai Guardiani della rivoluzione e ha dichiarato che tali armamenti non sono confacenti alla dottrina di difesa del Paese.

I Pasdaran lanciato l’avvertimento per cui Teheran avrebbe potuto cambiare propria politica riguardanti le armi nucleari se in diretto confronto con Israele, ma il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kananí ha smentito tutto in conferenza stampa a Teheran.

Kananí ha spiegato che la dottrina nucleare dell’Iran “è abbastanza chiara” e che “considera l’uso pacifico dell’energia nucleare come un diritto inalienabile” del suo Paese, aggiungendo che:

Continueremo la nostra attività nucleare per scopi pacifici e queste attività continueranno nel quadro dell’Aiea delle salvaguardie e del Trattato di non proliferazione

 

L’avvertimento dei Pasdaran si inserisce nel contesto delle tensioni crescenti fra il Paese e lo Stato Ebraico, dopo l’attentato al consolato iraniano a Damasco, dove sono rimasti uccisi sette membri della Guardia rivoluzionaria. È per questo che l’Iran ha deciso di attaccare lo scorso sabato, 13 aprile, lanciando oltre 100 missili e droni, ma senza causare danni né feriti. Il contrattacco israeliano non si è fatto attendere e venerdì 19 aprile, Israele ha attaccato con dei droni, tutti intercettati e distrutti dalla difesa iraniana.

Attualmente, l’Iran ha assicurato che il nucleare sviluppato ha uno scopo esclusivamente civile e il leader supremo iraniano, Ali Khamenei, ha emesso una sentenza religiosa di condanna delle armi atomiche in guerra.

Ali Khamenei

Attacco terroristico a Gerusalemme: investiti tre pedoni

11:14

I media locali hanno riferito che un veicolo sospetto ha investito tre pedoni a Gerusalemme che camminavano sulla via Techelet Mordechai, lasciandole lievemente ferite. Le autorità israeliane hanno dichiarato che si sarebbe trattato di un attacco terroristico, poiché accanto all’auto degli aggressori è stata ritrovata un’arma.

Sul web sono virali le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza dei due attentatori, che, scesi dalla macchina, sono fuggiti a piedi. Uno dei due ha aperto il fuoco contro la folla dei passanti, ma la mitragliatrice si sarebbe inceppata. La polizia di Gerusalemme ha affermato di aver arrestato gli aggressori, mentre tentavano di nascondersi in un negozio.

Iran: “Inutile l’attacco di Israele”

11:12

L’Iran ha dichiarato che l’attacco di Israele di venerdì scorso è stato “inutile“. Si è trattato di un attacco con tre droni, immediatamente intercettati dalle forze di Difesa aerea iraniane e distrutti.

Il regime usurpatore sionista non si è assunto la responsabilità dell’azione, e forse è stata così inutile che non valeva la pena di fare propaganda al riguardo. Erano piccoli oggetti mirati a operazioni dannose e fortunatamente sono stati abbattuti dalla preparazione delle forze iraniane

A dirlo il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kanani durante una conferenza stampa a Teheran. Al momento, Israele non ha confermato né smentito l’attacco e non si è mai assunto la responsabilità delle sue presunte azioni contro l’Iran. Le autorità iraniane confermato che l’attacco non ha causato danni. Tuttavia, fonti ufficiali americane hanno dichiarato al New York Times che Israele ha lanciato almeno un missile diretto verso le  installazioni nucleari di Natanz e alla base aerea di Shekari.

Secondo i media locali, l’attacco israeliano sarebbe una sorta di vendetta per il bombardamento con centinaia di missili e droni contro Israele dello scorso sabato 13 aprile:

Nessun civile è rimasto ferito e nessuna casa o infrastruttura economica è stata attaccata. Sono state attaccate solo due basi dell’intelligence. L’operazione è terminata

Ha confermato Kanani.

 

Hezbollah: smentita la ripresa degli attacchi agli Stati Uniti

10:40

La milizia sciita irachena Kataib Hezbollah ha diffuso un messaggio sul canale Sabreen News su Telegram, nel quale afferma di non aver ripreso gli attacchi contro l’esercito americano. Questa la smentita ufficiale dopo la segnalazione del lancio di cinque razzi dalla città irachena di Zummar, situata nel nord-ovest di Mosul nella provincia di Nineveh.

Secondo la segnalazione, infatti, i missili erano diretti verso una base militare americana nel nord-est della Siria, ma nella nota di smentita della milizia si legge:

Elementi fuorilegge hanno colpito con razzi una base della coalizione internazionale nel cuore del territorio siriano intorno alle 21:50 ora locale. In seguito a questo attacco è stata avviata una vasta operazione di ricerca e ispezione per individuare gli autori dei lanci

Ferite tre persone a Gerusalemme

10:17

Secondo quanto riportato dal quotidiano Haaretz, nell’impatto fra due veicoli alle porte di Gerusalemme, sono rimaste ferite tre persone. Le forze di sicurezza israeliane hanno, perciò, arrestato i due presunti autori sospettati di aver effettuato lo speronamento.

Maggiori informazioni sulle dimissioni del capo dell’intelligence militare-intelligence israeliana

10:11

L’esercito ha detto in una dichiarazione che il maggiore generale Aharon Haliva ha chiesto di porre fine al suo servizio “a seguito della sua responsabilità di leadership” dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

Haliva, così come altri funzionari militari e di sicurezza, ci si aspettava che si dimettessero in risposta agli evidenti fallimenti che hanno portato all’attacco. Ma la tempistica delle dimissioni non è chiara perché Israele sta ancora combattendo Hamas a Gaza a sud e combatte Hezbollah in Libano a nord. Le tensioni con l’Iran sono anche alte a seguito degli attacchi tit-for-tat.

Mentre Haliva e altri hanno accettato la colpa per non aver fermato l’attacco di ottobre, altri si sono fermati, in particolare il primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha detto che risponderà a domande difficili sul suo ruolo, ma non ha riconosciuto alcuna responsabilità per aver permesso l’attacco.

Il capo dell’intelligence militare israeliana si dimette per i fallimenti dell’attacco del 7 ottobre

9:47

Aharon Haliva, il capo dell’intelligence militare israeliana, è la prima figura ufficiale di alto livello a dimettersi per i fallimenti che circondano l’attacco di Hamas.

L’esercito israeliano ha detto in una dichiarazione che il capo di stato maggiore militare ha accettato le dimissioni di Haliva e lo ha ringraziato per il suo servizio. La mossa potrebbe prepartire al terreno per più alti funzionari di sicurezza israeliani per accettare la colpa per non aver impedito l’attacco e dimettersi.

Haliva ha detto in ottobre di e si è assunto la responsabilità di non aver impedito l’attacco che ha sfondato le difese di Israele. Almeno 1.139 israeliani sono stati uccisi e centinaia di persone sono state catturate e portate a Gaza.

Attacco aereo israeliano: morti 24 bambini

9:14

La reazione continua dopo che un attacco aereo israeliano in una casa di famiglia ha ucciso 24 persone, tra cui 16 bambini e sei donne, nel sud di Rafah.

“Questi bambini dormivano. Che cosa hanno fatto? Qual è stata la loro colpa?” chiese un relativo Umm Kareem.

Mohammed al-Beheiri ha detto che sua figlia, Rasha, e i suoi sei figli, i più giovani di 18 mesi, erano tra i morti. Una donna e tre bambini erano ancora sotto le macerie, ha detto.

Il residente Umm Hassan Kloub, 35 anni, ha detto che i suoi figli hanno urlato quando “hanno svegliato un incubo di un’esplosione”.

“Ogni secondo in cui viviamo nel terrore, anche il suono degli aerei israeliani non si ferma”, ha detto.

L’attacco di Israele a Gaza ha ucciso più di 14.500 bambini. La guerra ha ucciso più di 34.000 palestinesi – almeno due terzi dei quali bambini e donne – dallo scorso ottobre.

L’esercito israeliano arresta i palestinesi accusati di aver ucciso una persona

8:58

Le forze israeliane hanno arrestato Ahmed Dawabsha, 21 anni, nella città di Duma, nella Cisgiordania occupata, dopo essere stato accusato di aver ucciso un giovane colono israeliano, Benjamin Achimer, all’inizio di questo mese.

Il quattordicenne è stato trovato morto il giorno dopo la scomparsa. Mentre cercavano Achimer, decine di coloni illegali hanno preso d’assalto il villaggio di al-Mughayyir, a nord-est di Ramallah, uccidendo un palestinese e ferendone almeno altri 25. Altri villaggi sono stati attaccati nei giorni successivi mentre le folle hanno dato fuoco a case e veicoli.

Dall’inizio della guerra a Gaza, gli attacchi dei coloni nei territori palestinesi occupati sono saliti a livelli senza precedenti. Nei primi 10 mesi del 2023, le Nazioni Unite hanno registrato almeno 1.038 episodi di violenza setter – una media di tre attacchi al giorno – quasi il triplo della cifra dal 7 ottobre 2023.

Il Ministro degli Esteri Israeliano condanna l’ondata di antisemitismo alla Columbia University

8:43

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha detto di essere “sconvolto dalla vile ondata di antisemitismo” tra le manifestazioni in corso alla Columbia University di New York, negli Stati Uniti contro la guerra a Gaza. Il diplomatico ha esortato i funzionari ad agire.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha rilasciato una dichiarazione che condanna “l’allarme dell’antisemitismo – nelle nostre scuole, comunità e online”.

I suoi commenti sono arrivati dopo che i rapporti sono emersi negli ultimi giorni di molestie e minacce contro gli studenti ebrei alla Columbia University. Come abbiamo riferito in precedenza, il gruppo di studenti attivisti che rappresentano i manifestanti si sono allontanati da “individui incendiari” e hanno detto di respingere “qualsiasi forma di odio o di bigottismo”.

Due civili feriti in un attacco a Gerusalemme

8:19

In una dichiarazione pubblicata su X, ha detto che i due “terroristi” sono fuggiti dalla scena e un fucile è stato trovato sulla loro via di fuga.

Le forze di sicurezza sono state dispiegate nelle aree per trovare i sospetti.

Attacco missilistico in Siria: aggiornamenti

7:51

L’agenzia di stampa AFP ha pubblicazione una dichiarazione delle forze di sicurezza irachene sull’attacco missilistico contro una base militare in Siria che ospita una coalizione guidata dagli Stati Uniti.

La dichiarazione ha accusato “elementi fuorilegge di aver preso di mira una base della coalizione internazionale con razzi nel cuore del territorio siriano” verso le 21:50 (18:50 GMT), secondo AFP.

In risposta, le forze irachene hanno lanciato una grande operazione di ricerca nella provincia settentrionale di Ninive e hanno trovato il veicolo utilizzato nell’attacco, ha detto la dichiarazione.

Le forze di sicurezza hanno bruciato il veicolo coinvolto nell’attacco, ha aggiunto.

UNRWA: “Stato costante di paura a causa della violenza dei coloni in Cisgiordania occupata”

7:28

Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), ha detto che la violenza dei coloni israeliani sta imponendo uno “stato di costante paura” nella Cisgiordania occupata.

L’attacco missilistico alla base statunitense in Siria non ha causato vittime

7:24

Un funzionario degli Stati Uniti ha confermato all’agenzia di stampa Reuters che più di cinque razzi sono stati lanciati dall’Iraq verso le truppe in una base della coalizione a Rmeilan, in Siria, ma ha detto che nessun personale statunitense è rimasto ferito.

Il funzionario, che ha parlato con Reuters in condizione di anonimato, si è riferito ad esso come un “attacco missilistico mai avvenuto”.

L’agenzia ha detto che non è stato immediatamente chiaro se i razzi non fossero riusciti a colpire la base o fossero stati distrutti prima che raggiungessero. Non era chiaro se la base fosse l’obiettivo stesso.

A seguito dell’attacco, il funzionario ha detto che un aereo della coalizione guidata dagli Stati Uniti in Iraq e Siria ha effettuato un attacco contro il lanciatore.

Kataib Hezbollah riprende gli attacchi contro le forze statunitensi

6:51

L’iracheno Kataib Hezbollah ha rilasciato una dichiarazione in cui i gruppi armati iracheni hanno deciso di riprendere gli attacchi contro le forze statunitensi nel paese dopo aver visto pochi progressi sui colloqui per raggiungere l’uscita delle truppe statunitensi durante una visita del primo ministro iracheno a Washington, DC.

“Quello che è successo poco tempo fa è l’inizio”, ha detto il gruppo in un apparente riferimento all’attacco di domenica.

Kataib Hezbollah fa parte della Resistenza Islamica in Iraq, un gruppo ombrello che ha iniziato ad attaccare le forze statunitensi di stanza in Iraq e Siria in ottobre, dicendo che miravano a rispondere agli attacchi israeliani contro i palestinesi a Gaza e a resistere alle forze statunitensi schierate in Iraq e nella regione.

Il gruppo ha sospeso questi attacchi a febbraio tra i timori di un’escalation dopo che tre soldati statunitensi sono stati uccisi in un attacco a una base in Giordania.