Conto corrente con saldo negativo: quali sono le conseguenze? Cosa si rischia? Facciamo chiarezza tenendo in considerazione le nuove regole.

Quando si parla di conto corrente con saldo negativo si fa riferimento al conto corrente in rosso, ovvero quando sul conto non sono disponibili più soldi. Si parla di conto con saldo negativo nel caso in cui si abbia un fido bancario e il correntista supera la somma concessa. A partire dal primo gennaio 2022 sono state introdotte nuove regole: nel caso in cui il conto corrente riporta un saldo negativo non ci sarà alcun addebito automatico. Di conseguenza, il correntista non potrà più pagare bollette, rate dei prestiti e dei mutui. Lo stesso sarà inadempiente.

Scopriamo in questa guida quali sono le conseguenze nel caso in cui un correntista abbia un conto corrente con saldo negativo. ecco cosa rischia.

Conto corrente con saldo negativo: quali sono le conseguenze?

Avere il conto corrente con saldo negativo significa non avere più liquidità disponibile sul conto: il correntista ha superato le proprie disponibilità di soldi. Per poche decine di euro le banche non considerato il correntista inaffidabile, il discorso comincia a cambiare quando il conto presenta un saldo negativo per lungo tempo e per migliaia e migliaia di euro.

In questo caso, la banca sollecita il cliente a versare gli euro sul conto corrente per poter rimpinguare il conto, portandolo almeno a zero. Come previsto dal contratto, sulla somma di denaro mancante, l’istituto bancario applica una determinata quota di interessi moratori. In realtà, molti istituti di credito bloccano la maggior parte delle operazioni bancarie per tutelarsi: il correntista “inadempiente” non può effettuare bonifici, non può pagare le bollette mediante la domiciliazione e non può emettere assegni.

La conseguenza diretta ben si comprende: il correntista è inadempiente con l’istituto bancario presso il quale ha il conto corrente, ma risulta essere inadempiente anche con le società di fornitura elettrica, gas, acqua, telefono e con la finanziaria presso la quale ha sottoscritto un contratto di prestito. Il correntista che ha il conto corrente con saldo negativo non può effettuare i prelievi dallo stesso.

Conto corrente con saldo negativo: quando il correntista è considerato inadempiente?

Un correntista rischia di avere un conto corrente con saldo negativo nel caso in cui abbia un basso stipendio, abbia troppe spese o debba pagare troppe tasse. Anche una malagestione del conto corrente può portare ad un conto corrente con saldo negativo.

Qualsiasi sia la ragione che porti ad un conto corrente con saldo negativo, il correntista risulta essere inadempiente nei confronti dell’istituto bancario. Lo stesso correntista dovrà provvedere al risanamento del debito: la banca applicherà interessi moratori che saranno computati con cadenza giornaliera in cui il conto è rimasto con saldo negativo.

La recente normativa introdotta prevede la classificazione dei correntisti “inadempienti” sulla base di tre differenti condizioni:

  • ha una sommatoria di arretrati maggiore di cento euro per i nuclei familiari o maggiore a 500 euro nel caso di attività imprenditoriali
  • ha arretrati non adempiuti regolarmente da oltre novanta giorni continuativi,
  • il valore del saldo negativo deve eccedere l’uno percento del credito concesso dall’istituto bancario.

La presenza di questi requisiti fa scattare automaticamente le tutele che l’istituto bancario prevede. Per almeno 90 giorni il correntista rimarrà nella “black list” dell’istituto bancario e potrebbe non riuscire a vedersi concessi ulteriori prestiti.

Conto corrente con saldo negativo in caso di fido bancario

Nel caso in cui si richieda un fido bancario si verifica lo sconfinamento nel caso in cui il saldo del conto va a debito per un ammontare che eccede i 10mila euro concessi dalla banca. Lo sconfinamento bancario si verifica nel caso di maggior utilizzo del denaro concesso dall’intermediario, nel caso di rinnovo del fido e nel caso di revoca del fido.