Un oscuro caso di omicidio è avvenuto in Germania, sull’autostrada A9 in direzione Lipsia. Una 40enne è stata freddata a sangue freddo presumibilmente da un killer a pagamento, assoldato dall’ex compagno della donna.

Germania, 40enne freddata sulla corsia di emergenza in direzione Lipsia: cosa è successo

La vittima è Carolin G., di professione insegnante al liceo Brück (Potsdam-Mittelmark) madre di un bambino di tre anni, avuto durante la relazione con il suo ex fidanzato.

Il 10 maggio è stata uccisa a colpi di arma da fuoco nella sua Hyundai sulla corsia di emergenza dell’autostrada 9 a seguito dello speronamento dell’assassino.

Secondo le indagini delle forze dell’ordine tedesche, la donna è stata raggiunta da tre colpi di pistola in diverse parti del corpo. Gravemente ferita, ha tentato la fuga, ma è stata colpita da un ultimo proiettile, quello fatale.

L’autopsia sul corpo di Carolin G.

Il medico legale che ha condotto l’autopsia sul corpo senza vita, ha confermato l’intenzione della donna di divincolarsi per fuggire dal suo carnefice, purtroppo invano.

È deceduta con gli occhi aperti, con il viso distorto come se avesse urlato brutalmente per il dolore. Sui vestiti fori corrispondenti a proiettili. Secondo l’accusa, la 40enne è stata uccisa da un killer commissionato all’ex marito e da un coetaneo, compagno di scuola dell’insegnante e amico, entrambi sotto processo per omicidio.

Il presunto motivo dell’uccisione è legato alla custodia dell’unico figlio della coppia, ora orfano di madre.

Al via il processo per l’omicidio della 40enne tedesca

I due uomini, entrambi residente in Germania, sono entrati nel registro degli indagati a causa di un singolare “scambio di e-mail”, nelle quali parlavano inizialmente di trovare una soluzione per “risolvere un problema in modo non convenzionale” e successivamente parlando specificamente della donna con frasi come: “È una cattiva madre, sta facendo di nuovo stron***e”.

Entrambi gli uomini hanno negato la loro colpevolezza in tribunale. Björn R: “Non ho niente a che fare con la morte di Carolin G.. Non avrei mai potuto uccidere via la madre di mio figlio”.

Il migliore amico della donna, sotto testimonianza, ha giurato di non essere in zona al momento dell’omicidio:

“Al momento del delitto mi trovavo nel camper, nella quale vivo, in Piazza del Messico e nel pomeriggio andai a dormire. Mi sono svegliato di nuovo verso mezzanotte”.