L’Assegno unico e universale rappresenta una misura molto importante per le famiglie con figli, soprattutto per quelle a reddito basso: l’importo, se insufficiente, si può aumentare e nel testo spieghiamo come fare.
È bene precisare, per chi ancora non lo sapesse, che lo stesso importo dell’assegno varia in funzione del numero di figli e dalla stessa situazione reddituale che, annualmente, viene fuori dall’Isee.
Ogni anno, quindi, per assicurarsi di ricevere, effettivamente, l’importo spettante è opportuno presentare al DSU aggiornata.
Fatte queste premesse, andiamo subito a spiegare quali sono i possibili modi per aumentare l’importo della misura, ma prima ricordiamo quando spetta e le modalità di erogazione.
Quando spetta l’Assegno unico
L’Assegno unico e universale è una misura rivolta alle famiglie con figli e spetta nei seguenti casi:
- Per ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza;
- Per ogni figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni d’età;
- Per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
Nel secondo caso, spetta se il figlio maggiorenne:
- Frequenta un corso di formazione scolastica, professionale o un corso di laurea;
- Svolge un tirocinio o un’attività lavorativa e possiede un reddito complessivo inferiore a 8000 euro annui;
- Risulta registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- Svolge il servizio civile universale.
Come viene erogato
A partire dal 2023, chi riceve già l’Assegno unico non deve più presentare la domanda ogni anno. La domanda deve essere presentata solo quando avvengono variazioni dei requisiti. Per esempio, occorre presentarla nel caso in cui:
- Aumenti il numero dei figli;
- I figli raggiungano i 22 anni d’età;
- Si verifichino variazioni Isee, come il reddito o il patrimonio.
Inoltre, è sempre molto importante presentare comunque la DSU aggiornata per ottenere l’importo spettante sulla base dell’Isee aggiornato. Chi non presenta la DSU aggiornata, dal mese di marzo riceve la misura nel suo importo minimo.
Determinazione importi
Il nome stesso lo suggerisce: l’Assegno unico e universale spetta a tutte le famiglie con figli, che rispettano i requisiti generali richiesti. Gli importi, però, sono rapportati all’indicatore Isee. Quindi, sono progressivamente inferiori in base all’aumentare del reddito.
La quota minima della misura spetta a tutte le famiglie con Isee superiore a 40.000 euro ed è fissata inizialmente a 50 euro per un figlio.
La quota variabile, invece, viene modulata in modo progressivo, in base all’Isee familiare. Così come per la pensione oppure per le prestazioni di disoccupazione, gli importi dell’Assegno e le soglie Isee da rispettare vengono rivalutati annualmente sulla base dell’Indice Istat. Inoltre, l’importo della misura non rileva ai fini del reddito del nucleo familiare beneficiario.
Come aumentare l’importo dell’Assegno unico
Concludiamo analizzando la questione che ci siamo posti all’inizio. Intanto, come abbiamo già detto, per ottenere gli importi spettanti bisognava presentare la DSU aggiornata ai fini Isee entro il 29 febbraio 2024.
Chi non ha rispettato questa scadenza, ha ricevuto l’importo minimo. Tuttavia, è possibile riparare e presentare la DSU entro il 30 giugno 2024 per ricevere gli arretrati spettanti da marzo.
È possibile anche presentare l’Isee corrente, un indicatore che consente di registrare la situazione economica del richiedente. Richiedendo l’Isee corrente, eventualmente, è possibile ottenere un importo più alto del sussidio, solo qualora si siano verificate variazioni importanti.
Quindi, se la situazione economica della famiglia beneficiaria ha subito delle variazioni negative negli ultimi mesi, questa avrà diritto a un Assegno unico più alto.
Se la variazione riguarda solo i patrimoni oppure i patrimoni e i redditi l’Isee corrente ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della Dsu.