Ennesimo episodio di sangue in un carcere italiano, questa volta a Milano. Nella serata di oggi 20 aprile un detenuto è stato ucciso dal suo compagno di cella: all’origine dell’aggressione mortale un litigio per la gestione degli spazi comuni.

L’assassino è Domenico Massari, all’ergastolo per un precedente omicidio.

Ucciso per un litigio in cella: cos’è successo nel carcere di Opera (Milano) oggi 20 aprile

Mentre le Forze dell’Ordine raccolgono indizi e ascoltano testimoni per accertare la dinamica dei fatti, nel carcere di Opera a Milano si fa i conti con un’altra morte fra i detenuti. Questa volta non è per un suicidio, ma per un omicidio.

La vittima è Antonio Magrini, un trafficante di stupefacenti e l’aggressore è Domenico Massari, in carcere con l’ergastolo per l’omicidio della sua ex compagna, Deborah Ballesio. Magrini e Massari, a quanto risulta, hanno iniziato a litigare pesantemente su come gestire gli spazi comuni: al culmine della lite l’attacco contro Magrini, probabilmente strangolato.

Inutili i soccorsi, che hanno potuto constatare soltanto il decesso dell’uomo.

Perché Massari era stato condannato all’ergastolo

Nel 2019 Massari aveva sparato ed ucciso la sua ex compagna, Ballesio per l’appunto: il movente venne stabilito durante il processo e verteva attorno a motivazioni economiche. Massari aveva dato a Ballesio 300mila euro per aprire un locale, ma il divorzio fra i due aveva costretto il primo a chiedere indietro la sua parte a Ballesio.

La donna si rifiutò e Massari diede fuoco al locale. Dopo 3 anni di carcere, l’uomo andò in un campo dove aveva sotterrato del denaro, ma questo era sparito. Convintosi che l’autrice del furto fosse proprio l’ex compagna, Massari la raggiunse in un karaoke e le sparò.

Dopo una breve fuga, Massari si consegnò alle autorità e fu condannato all’ergastolo.