Il Togo ha approvato una riforma costituzionale che modifica le modalità di elezione del presidente. Tale riforma è stata criticata dai partiti dell’opposizione dato che potrebbe consentire al presidente Faure Gnassingbe di estendere il proprio potere.
I legislatori del Togo approvano la riforma costituzionale
Ieri, 19 aprile 2024, il Parlamento del Togo ha approvato una riforma costituzionale che trasformerà il Paese in un sistema parlamentare. Le modifiche sono state approvate pochi giorni prima delle elezioni del 29 aprile. Tutti gli 87 legislatori presenti su un totale di 113 hanno votato a favore delle riforme.
Il parlamento del Togo aveva già adottato gli emendamenti il 25 marzo, tuttavia, le riforme hanno scatenato le critiche da parte dell’opposizione. Di conseguenza, il presidente Faure Gnassingbe ha richiesto ulteriori consultazioni ed un secondo voto parlamentare.
La riforma costituzionale
Gnassingbe è in carica dal 2005. I partiti dell’opposizione vedono l’emendamento come un tentativo di prolungare il mandato del presidente, considerando che anche suo padre, Gnassingbe Eyadema, ha guidato il Paese per circa quattro decenni.
In base alla riforma costituzionale, il presidente non sarà più eletto direttamente dalla popolazione, ma verrà scelto dai deputati. Attualmente, il partito di Gnassingbe, l’Unir, detiene la maggioranza nel Parlamento, conferendogli un controllo significativo sul processo di elezione presidenziale.
Nel sistema elettorale parlamentare, il presidente svolge principalmente un ruolo rappresentativo. Ciò che rende particolare il nuovo sistema del Togo è l’introduzione di una carica chiamata “presidente del consiglio dei ministri”, nella quale il presidente del Paese assume anche le funzioni di primo ministro.
Le critiche dell’opposizione
I partiti di opposizione esprimono preoccupazione per il rischio che i lealisti possano nominare Gnassingbe alla nuova posizione, permettendogli di rimanere al potere indefinitamente. L’attuale costituzione consente al leader togolese di candidarsi solo per un ultimo mandato nel 2025.
Nel 2019, il capo di Stato togolese aveva già modificato la costituzione, permettendogli di estendere il suo mandato e candidarsi per due nuovi periodi presidenziali aggiuntivi.
In un altro paese dell’Africa occidentale, il Senegal, Macky Sall ha deciso di non candidarsi alle elezioni presidenziali dl 2024 dopo circa 20 anni alla giuda del Paese.