Proseguono incessantemente le ricerche di Alan Martin Fornoni, il 25enne scomparso nel nulla da Pieve Emanuele, in provincia di Milano. Un ragazzo come tanti, di professione meccanico e amante della vita, diviso tra amici, casa e lavoro.

Si è allontanato volontariamente dalla propria abitazione il 13 aprile 2024 e dopo un ultimo avvistamento la domenica successiva, a Milano, in Viale Cassala, zona Navigli, si sono perse totalmente le sue tracce.

Tag24 ha intervistato Sergio Fornoni, padre di Alan, per ricostruire gli ultimi giorni insieme e le motivazioni legate all’allontanamento.

Intervista a Sergio Fornoni, padre di Alan, il 25enne scomparso da Pieve Emanuele

D. È la prima volta che suo figlio sparisce per giorni o è già accaduto altre volte?

R. “È la seconda, la prima accadde mentre era ancora minorenne. Ho denunciato immediatamente la sua scomparsa alle forze dell’ordine e in quell’occasione è stato ritrovato subito, a Rogoredo.

D. Alan ha dei problemi di salute? Ha bisogno di farmaci?

R. “Ha bisogno di un farmaco salvavita, prende delle pastiglie dal 2017 e le ha prese fino ad una settimana fa.

D. Lo ha sentito preoccupato nelle ultime settimane?

R. No, anzi era molto sereno. Lui ha studiato per diventare chef e adesso lavora come meccanico e aveva ricevuto due giorni di riposo, così mi ha detto: “Papà, non svegliarmi, così posso riposarmi. Non dire a nessuno che sono libero”, soltanto questo. Il sabato si è alzato, ha messo in ordine la stanza, si è tagliato la barba come sempre, ed è andato via. Alle 14:30 del pomeriggio mi ha salutato: “Io vado, ci vediamo stasera, magari mangiamo insieme quella pizza“. Queste sono state le sue ultime parole prima di andare. Da quel momento non l’ho più sentito.

Prima della scomparsa, Alan conduceva una vita serena

D. Non le ha dato alcuna motivazione per preoccuparsi?

R. Assolutamente no, l’ho visto tranquillo, avrei capito subito se ci fosse stato qualcosa che non andasse. Era sorridente, vestito bene e sereno.

D. Prima di lasciare casa, Alan ha percepito lo stipendio, lo ha ritirato? Ha con sé del denaro per sostentarsi?

R. “È stato pagato settimanalmente, il suo datore di lavoro lo ha retribuito e gli ha concesso i due giorni di riposo di cui necessitava. Dovrebbe avere all’incirca 400 euro al momento.

D. Alan non le ha parlato di nuove frequentazioni? Amicizie, relazioni sentimentali?

R. Mio figlio è adulto, sicuramente ha frequentato ragazze negli ultimi tempi, ma è una persona molto riservata e lo rispetto.

Il padre di Alan: “Torna presto a casa, mi manchi”

D. Dunque il telefono squilla ancora?

R. “Sì, a volta squilla e altre parte la segreteria telefonica ma non risponde nessuno quando squilla”

D. La localizzazione delle celle telefoniche potrebbe essere utile al suo ritrovamento, basti pensare al caso di Andrea Porcu, scomparso da Torrevecchia e ritrovato a Ladispoli grazie al GPS presente nel suo smartphone. Le forze dell’ordine non sono riusciti a stabilire l’esatta posizione del cellulare?

R. “Sono andato dai carabinieri, ho fatto regolare la denuncia. Gli agenti hanno cercato di capire perché Alan non rispondesse al telefono, perché squillasse ancora e perché in altri casi partisse la segreteria. Sono andato in caserma oggi, ho mostrato il numero di mio figlio e corrispondeva. I militari hanno tentato di mettersi in contatto con lui ma invano. Secondo il comandante lo smartphone potrebbe non essere più nelle sue mani“.

D. Cosa vuole dire ad Alan casomai leggesse questa intervista? La sparizione potrebbe essere legata a qualche cattiva compagnia?

R. “Voglio dire ad Alan che mi manca moltissimo e di tornare presto a casa. Non sono ottimista sulla sua scomparsa, forse ha conosciuto una cattiva compagnia ma non posso dirlo con certezza, credo che sia in pericolo. Mi ha sempre telefonato per avvertirmi dei suoi spostamenti, o che non sarebbe tornato a casa. Invece è da sabato che non ho più sue notizie nonostante le ripetute telefonate