A Lodi una 17enne siriana, fuggita dalla guerra nel suo Paese prima in Turchia – da dove nel 2023, in seguito al violento terremoto che ha colpito la nazione era scappata – è stata ritrovata dalle autorità italiane, dopo aver subito violenze.
I due aggressori, un pakistano e un afghano, accusati di aver prima sequestro la giovane a scopo di estorsione, e poi di violenza sessuale, lesioni e favoreggiamento dell’immigrazione, sono finiti in manette.
Lodi, 17enne siriana è stata sequestrata e violentata
Una 17enne siriana aveva trovato rifugio in Italia, dopo essere fuggita dalla Siria per la guerra e dallaTurchia dopo il violento terremoto del 2023: un viaggio della speranza che si è concluso in tragedia. In Italia è stata vittima prima di un sequestro e poi di ripetuti episodi di violenza.
La giovane oggi si trova finalmente al sicuro, i suoi aggressori sono stati arrestati dalla polizia italiana. La ragazza era partita dal suo Paese insieme alla famiglia. In Germania era finita nelle mani di alcuni trafficanti che poi in Slovenia avevano diviso le donne della famiglia dagli uomini.
Le prime sono state abbandonate in un casolare vicino Reggio Emilia, mentre gli uomini in autostrada verso Udine. La 17enne è stata poi portata a Lodi e i familiari sono stati costretti a pagare un riscatto, nella speranza di liberarla.
In manette gli aggressori della giovane rifugiata siriana
La polizia, dopo lunghe indagini, è riuscita ad arrestare i due trafficanti che hanno sequestrato e violentato la 17enne siriana: si tratta di un pakistano e un afghano. I capi di accusa che hanno fato mettere in manette i due uomini sono: sequestro a scopo di estorsione, violenza sessuale, lesioni e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Emesso un mandato di cattura anche nei confronti di una donna albanese, ricercata nella stessa indagine, che risulta ancora irreperibile.
La giovane è stata vittima di abusi e di violenze. A maggio 2023 è stata trovata a Lodi, in un’area di servizio. Proprio da lì sono state avviate le indagini. La polizia, insieme alla Procura di Lodi e la Direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha poi arrestato gli aggressori. Uno dei due responsabili è stato catturato in Croazia, l’altro è stato bloccato a Modena.