L’autorete di Dossena ha permesso alla Juventus di Massimiliano Allegri di uscire con un punto dall’Unipol Domus di Cagliari. La gara, della trentatreesima giornata di Serie A, si è conclusa con il punteggio di 2-2. La squadra di Claudio Ranieri si era portata sul doppio vantaggio grazie ai calci di rigore trasformati da Gianluca Gaetano e Yerry Mina. Nella ripresa, però, la punizione realizzata da Dusan Vlahovic e l’autorete di Alberto Dossena hanno permesso ai bianconeri di non perdere. Sesta gara consecutiva non vinta in trasferta dalla Juventus: non accadeva dal 2009/2010 con Alberto Zaccheroni in panchina. Al termine di Cagliari-Juventus, Massimiliano Allegri ha parlato in mixed zone ai microfoni di Sky Sport.

Cagliari-Juventus, le parole di Massimiliano Allegri

Una Juventus dai due volti quella vista all’Unipol Domus Arena di Cagliari (La cronaca della partita). La squadra di Massimiliano Allegri è stata dominata nel primo tempo, poi nei secondi quarantacinque minuti è arrivata la reazione che ha evitato la sconfitta. Ai microfoni di Sky Sport, l’allenatore bianconero ha parlato della brutta prima parte di partita:

Abbiamo preso sette ripartenze. Continuavamo a giocare la palla a un metro e continuavamo a sbagliare. Quando trovi squadre come il Cagliari, fisicamente in un buon momento e che ti saltano addosso, bisogna far battaglia. Non abbiamo capito la partita. Abbiamo sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare tecnicamente, non abbiamo vinto un contrato e abbiamo preso sette ripartenze. Quando giochi queste partite, se non ti metti al pari dell’avversario poi esci con le ossa rotte. Poi nel secondo tempo siamo stati bravi a riprendere la partita. Questo ci deve far pensare: siamo una squadra che non riesce a star dentro la partita. Se non corriamo, difficilmente riusciremo a vincere partite”.

Nonostante una buona parte di stagione, la Juventus non sta trovando una continuità di risultati per risollevare le sorti della stagione e chiudere il discorso relativo alla qualificazione alla prossima UEFA Champions League. L’allenatore bianconero ha commentato la crescita della squadra e cosa non ha funzionato. Poi anche un commento su due giocatori apparsi sottotono, Carlos Alcaraz e Timothy Weah:

Non possiamo lasciare questi primi tempo. Abbiamo preso gol da un fallo laterale, poi c’è stato il rigore. Capire le partite? Dobbiamo crescere. A Cagliari è sempre difficile giocare bene le partite tecnicamente. Non ricordo una partita in cui abbiamo vinto facile, ma sono state tutte combattute. Se vogliamo crescere e puntare a qualcosa di più importante, bisogna crescere. Cosa manca per crescere? Questo gruppo sta facendo un percorso con i giovani e bisogna le mani. Queste partite bisogna giocarle sullo stesso piano degli avversari. Dovevamo tenere la partita in bilico nella difficoltà per provarla a vincere nella ripresa. Alcaraz e Weah? Nel primo tempo avrei dovuto cambiarli tutti. Ho visto errori tecnici a cui non volevo credere. Purtroppo non vinciamo da sei partite in trasferta. Potevamo mettere un mattone pesante per la qualificazione alla prossima UEFA Champions League, ma sapevo che bisogna arrivarci piano piano. Conosco la squadra e l’andamento del campionato. Bisogna avere pazienza. Vediamo il bicchiere mezzo pieno“.

Infine, Massimiliano Allegri ha parlato del prossimo impegno. La Juventus giocherà il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio e si ripartirà dal 2-0 maturato all’andata:

Non ci sono calcoli da fare, dobbiamo andare in finale. Troveremo una Lazio importante che proverà a ribaltare la partita. Se faremo un primo tempo come quello di stasera, sarà molto difficile…”

Ranieri: “La punizione su Chiesa non c’era”

Oltre a Massimiliano Allegri, anche Claudio Ranieri ha commentato la partita. Al termine di Cagliari-Juventus, l’allenatore rossoblù ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Il romano ha commentato la prova e la punizione da cui è partita la rimonta bianconera:

In queste tre gare avrei firmato per tre punti. Ne abbiamo ottenuti 5. Bene così. La punizione su Chiesa non c’era, ma, ripeto, va bene così”.