Ucciso a sangue freddo dai cartelli della droga ecuadoriani. Si chiamava Jorge Maldonado ed era il sindaco di Portovelo, nel sud est del Paese e non troppo lontano dal Perù. Si tratta del secondo sindaco ucciso in due giorni: vittime di una guerra tra lo Stato e la criminalità organizzata che da mesi sta mettendo in ginocchio il Paese.
Ucciso un sindaco in Ecuador: è il secondo caso in due giorni
E’ guerra tra Quito e i signori della droga. La criminalità organizzata ha risposto alle misure restrittive da parte del presidente Noboa uccidendo due sindaci nel giro di 48 ore. L’ultima vittima è il primo cittadino del comune di Portovelo Jorge Maldonado.
In Ecuador lo scorso gennaio si sono verificati scontri dopo l’evasione del narcotrafficante Adolfo Fito Macias, da allora il giovanissimo presidente Noboa ha dichiarato guerra ai cartelli. Finora il conflitto ha mietuto diverse vittime tra rappresentanti delle istituzioni e criminali.
L’omicidio di Maldonado
Sono poche le informazioni riguardo all’omicidio del sindaco. L’attacco sarebbe avvenuto intorno alle 9:20 ora locale di oggi: alcuni uomini hanno esploso colpi contro il primo cittadino che è stato trasportato in un ospedale. Maldonado non ce l’ha fatta ed il suo decesso è stato dichiarato 48 ore dopo quello di Jose Sanchez, sindaco di Camilo Ponce Enriquez – non troppo lontano dalla città di Maldonado.
Perché i due sindaci sono stati uccisi
Entrambi i comuni amministrati dai due sindaci hanno una forte presenza di attività minerarie illegali nei loro territori. La zona dove si trovano le due città è tra l’altro in mano alla criminalità da mesi ed è teatro di scontri molto violenti. Meno di un mese fa anche la giovane sindaca Brigitte García di 26 anni. Finora la guerra al crimine ingaggiata da Noboa si sta rivelando fallimentare secondo molti.