Una notizia che aggiunge sdegno a una situazione già complessa e molto delicata: rinviata al 17 maggio la sentenza definitiva che avrebbe dato una svolta al caso di Filippo Mosca. Tutto ci si aspettava, tranne un ennesimo intoppo sulla strada per riportare il giovane 29enne a casa. A TAG24, la mamma del ragazzo detenuto al carcere di Porta Alba, in Romania, dice: “Siamo molto scoraggiati”.

Rinviata la sentenza definitiva per Filippo Mosca: ancora un mese di agonia

È come un fulmine a ciel sereno la notizia del rinvio della sentenza definitiva, arrivata oggi 19 aprile. E mentre si attendeva la notifica sulla decisione del giudice che avrebbe permesso a Filippo Mosca, Luca Cammalleri e alla loro amica di lasciare per sempre il carcere di Porta Alba, in Romania, ne arriva una che lacera l’anima dei loro cari.

Infatti, la speranza della famiglia Mosca e delle famiglie degli altri due giovanissimi siciliani è stata completamente disattesa. I giudici romeni hanno rimandato al prossimo 17 maggio la decisione sulla condanna dei tre amici.

Una spada di Damocle di 8 anni e 3 mesi di carcere pesa sulle loro teste e la notifica di oggi avrebbe potuto dare una svolta al loro caso. Come già detto ai giornalisti di TAG24 dalla signora Matraxia, la mamma di Filippo, la sentenza, se convalidata, avrebbe permesso loro di poter avviare le pratiche per l’estradizione e, così, riportare a casa i giovani italiani.

Il lungo percorso giudiziario

Purtroppo, questa non è la prima volta che la Giustizia romena rimanga cieca e sorda davanti alle istanze e alle prove di innocenza che la famiglia Mosca ha consegnato, tramite il loro avvocato. Richieste di arresti domiciliari rifiutate più volte e, oggi, 19 aprile, l’ennesimo rifiuto.

O, meglio, l’ennesimo ostacolo da superare e nel frattempo, Filippo rimane in carcere un altro, lunghissimo mese, completamente alla mercé di uno Stato straniero e lontano dai suoi affetti. Nessuna motivazione, però, è al momento arrivata ai genitori del ragazzo, che rimangono senza parole davanti all’indifferenza dell’opinione pubblica.

D: Ha già sentito Filippo?

R: Non ancora, mi chiamerà a momenti per sapere? Non so davvero come dargli questa notizia

D: Cosa si può fare adesso?

R: Solo movimento mediatico e pressione al Ministero, perché intervengano in maniera forte diplomaticamente. Se vogliono, possono.

D: Avete qualche speranza?

R: Nessuna speranza, purtroppo. Lì la Giustizia è un optional.