No, non è più il Milan di Stefano Pioli, la sconfitta contro la Roma in Europa League lo ha confermato, anche se Filippo Galli prende le parti del tecnico rossonero: “L’uscita ai quarti di finale non può essere solo colpa sua“. L’ex centrale rossonero forse è l’esempio perfetto di quello che è stato il Milan a livello europeo: tredici anni con il rossonero addosso (1983-1996), tra campionati vinti, Champions alzate al cielo e altri trofei continentali.

Un bottino niente male, con il Milan che nel mentre faceva la voce grossa. Oggi questo concetto non c’è in casa rossonera. L’Europa League era l’ultimo obiettivo a disposizione, ad avere la meglio la Roma di De Rossi, che ha meritato all’andata e al ritorno. Dove Leao e compagni si sono dimostrati spenti, il che è tutto dire vista la posta in palio. La squadra non ha saputo reagire, ma sopratutto sembrava non avere idee, come se Pioli non riuscisse più a fare presa sui giocatori.

Filippo Galli è contro i tanti “Pioli out”, ma anche lui è convinto che a fine stagione “la società dovrà fermarsi un attimo e valutare il futuro“, dato che il Milan “non si può accontentare solo di un posto Champions. Non solo, in esclusiva a Tag24 Filippo Galli ha parlato anche di Rafael Leao, con idee ben chiare sul portoghese.

Il Milan tra la ricerca di reazione e il futuro di Pioli, le parole di Filippo Gallia a Tag24

Ci si aspettava sicuramente un Milan diverso rispetto a quello visto all’Olimpico, contro una Roma capace di essere più grande dell’avversario. Il risultato è stato l’uscita dall’Europa League, anche se attribuire le colpe a Pioli sarebbe ingiusto secondo Filippo Galli.

D: Grossa delusione dopo ieri.

R: Direi di sì. Perchè ci si aspettava un Milan differente, che non concedesse subito quei due gol, compromettendo partita e qualificazione.

D: Ti ha sorpreso un Pioli così in confusione? Alcune scelte non hanno convinto tanto.

R: Per me non è in confusione. Ha optato per una certa strategia, che però non ha funzionato. La sconfitta non va vista da questo punto di vista, se andiamo ad analizzare i gol è mancata reattività: non è una questione fisica, tattica o di attenzione, in entrambi gli episodi i difensori non reagiscono a dovere. Sul secondo gol si parla tanto della spallata Lukaku-Gabbia, ma io invece vedo un Tomori che ritorna su una palla lunga senza lo sprint giusto. Non me la sento di dire che Pioli è l’unico colpevole; non è l’unico responsabile, non sarebbe giusto ragionare così.

D: Si è arrivati a fine ciclo?

R: Non lo so, spetterà alla società decidere cosa fare, cercare di capire quali siano le dinamiche all’interno e poi valutare nell’insieme per prendere la decisione migliore per il futuro. E’ chiaro che il Milan non si può accontentare solo di una qualificazione Champions dopo tutto quello che ha investito in sede di mercato.

D: Grandi assenti Theo Hernandez e Rafael Leao: la squadra dipende troppo da quella catena di sinistra?

R: La squadra ha cercato di sviluppare anche in altre zone di campo, creando alcune occasioni. Non è tutto da buttare, anche se ora si vede tutto in maniera più cupa. Sicurmente quella fascia è mancata, ma credo che anche Pulisic e Chukwueze abbiano provato a fare qualcosa. Forse è venuto a mancare Giroud in quest’ultima parte di stagione dove avevamo bisogno di lui, tutto questo ha fatto sì che qualcosa venisse meno. Poi è chiaro che chiunque farebbe molto affidamento ad una fascia sinistra del genere, ma il Milan non è solo questo.

Rafael Leao è davvero un campione?

Non solo Pioli per quanto riguarda il discorso Milan, Filippo Galli ha analizzato anche il momento di Rafael Leao. Molte sono state anche le critiche nei confronti dell’esterno portoghese. Il giocatore ha mancato l’appuntamento anche questa volta, scatenando quello che è un dibattito che sta andando avanti da molto tempo: siamo davvero di fronte ad un fenomeno? Filippo Galli ha le idee chiare sull’argomento.

D: Leao è un campione o un ottimo giocatore?

R: E’ un giocatore che può fare la differenza, ma spesso non la fa, non riuscendo ad essere dentro la partita; ma io non rinuncerei mai ad uno come lui.

D: Ora il derby. Come verrà affrontato?

R: E’ chiaro che questa batosta lascerà qualche strascico, ma il derby di per se potrebbe aiutare a ritrovare energie e motivazioni importanti come il non concedere la vittoria scudetto all’Inter. Ci sono motivazioni importanti per non consegnare lo scudetto ai nerazzurri.