Com’è ormai noto, esiste una parte della finanza tradizionale che non ha mai digerito eccessivamente l’affacciarsi sul proscenio di quella alternativa. Una parte la quale ha ormai da anni preso di mira il Bitcoin, individuando nell’icona crypto il bersaglio verso il quale indirizzare i propri strali.

Uno dei capofila di questo settore è considerato Jamie Dimon. Il CEO di JP Morgan più di una volta, anche nel recente passato, ha espresso giudizi estremamente aspri su BTC. Con l’avvicinarsi del quarto halving del token ha quindi pensato bene di farsi sentire ancora una volta e di esprimere senza tanti infingimenti il suo pensiero.

Bitcoin è una truffa: parola di Jamie Dimon

Bitcoin è una truffa: a sostenerlo è stato Jamie Dimon nel corso di un’intervista molto articolata concessa a Bloomberg. Una affermazione giunta in risposta ad una domanda sulle criptovalute, che non sembra lasciare molti dubbi. Queste le testuali parole del numero uno di JP Morgan, rilasciate a Emily Chang: “Se intendi criptovalute come Bitcoin, ho sempre detto che è una frode”. Aggiungendo poi che non vede alcuna speranza per una loro evoluzione in valuta reale.

Per chiarire ancora di più il proprio pensiero, ha poi aggiunto di ravvisare nella creazione di Satoshi Nakamoto un vero e proprio schema Ponzi, anche se decentralizzato. Considerata la fama che ormai da un secolo gratifica la figura di Charles Ponzi, il creatore dello schema piramidale, è facile capire la gravità delle parole di Dimon.

La novità, nell’intervista concessa a Bloomberg, è però da ravvisare nelle parole riservate alla blockchain. Secondo Dimon, infatti, se si tratta di token basati su smart contract, gli asset virtuali potrebbero avere un certo valore. Parole in cui si potrebbe ravvisare, quindi, una promozione per Ethereum, notoriamente fondata sui contratti intelligenti.

Per quanto concerne BTC, al contrario, il cannoneggiamento è proseguito senza alcuna soluzione di continuità. Tanto da spingere il finanziere ad affermare che gli unici casi d’uso per la regina delle criptovalute sarebbero il traffico sessuale, l’elusione fiscale e il finanziamento del terrorismo.

Sino a spingersi alla logica conclusione del suo discorso: se questi utilizzi distorti non possono essere evitati, Bitcoin va chiuso. Resta naturalmente da capire come farlo, alla luce degli oltre 20mila nodi che ne compongono la rete, ma Dimon non sembra porsi minimamente il problema.

La risposta ironica dei cryptofans

Le parole di Jamie Dimon non potevano certo passare inosservate. Subito dopo la pubblicazione dell’intervista, molti evangelisti di Bitcoin e cryptofans hanno quindi deciso di rispondere. Una risposta che, in molti casi, è stata improntata all’ironia.

Bitcoin Munger, ad esempio, ha affermato: “A Matrix piace inviare segnali per acquistare più Bitcoin. Questo è uno di quei segnali”. Si tratta di una stoccata di non poco conto, considerato che JP Morgan ormai da anni è impegnata nel trading di asset digitali, tra cui proprio BTC. In pratica, l’accusa è di cercare di colpire il token per spingerne in basso la quotazione e acquistare a prezzi favorevoli, in vista della sua crescita post-halving. Siamo nei pressi della turbativa di mercato, la stessa accusa rivolta a Elon Musk ogni volta che parla di Dogecoin e altre valute virtuali.

Va inoltre sottolineato che JP Morgan è un “partecipante autorizzato” agli ETF spot su Bitcoin di BlackRock, Invesco/Galaxy Digital e Fidelity, gli stessi che la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha approvato all’inizio di quest’anno.

Inoltre, la stessa banca ormai da anni ha varato un suo token interno, JPM Coin. Dimostrando quindi tutto il suo interesse sia per Bitcoin che per la blockchain. Tanto da rendere complicato capire la virulenza che caratterizza le dichiarazioni del suo maggiore rappresentante.

Occorre anche aggiungere come Jamie Dimon avesse promesso a gennaio, partecipando al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, di non parlare più di Bitcoin. Una promessa da marinaio che ha naturalmente scatenato la criptosfera, del resto ormai abituata ad attacchi di questo genere.