Esfahan, nota anche come Isfahān, Isbahan o Ispahan o Sipahan, è una metropoli dell’Iran centrale con una popolazione di circa 1.602.110 abitanti nel 2006, che salirono a circa 1.920.000 abitanti nel 2007 se si considera l’intera agglomerazione urbana.

Esfahan, oltre a essere la denominazione della regione, è anche il cuore pulsante di una delle sue province omonime. La città di Esfahan si erge come fulcro di questa provincia, portando con sé un’eredità storica millenaria e un ricco patrimonio artistico che la rende una delle icone mondiali.

Esfahan, dove si trova?

Situata a 1367 metri sul livello del mare, Esfahan è strategicamente posizionata all’incrocio delle principali vie di comunicazione che collegano il nord e il sud dell’Iran con le rotte che provengono dalle montagne degli Zagros e dall’Iraq.

La provincia di Esfahan si trova nel cuore dell’Iran, abbracciata da una pianura rigogliosa e prospera. La maggior parte dei suoi insediamenti, sia città che villaggi, deve la propria esistenza alle acque del fiume Zayande Rud, che ha modellato il paesaggio circostante con il suo corso.

La città di Esfahan, capoluogo della provincia, brilla come gioiello nel suo contesto, mentre altri importanti centri abitati come Ardestan, Kashan, Golpayegan, Nain e Natanz arricchiscono ulteriormente il tessuto sociale e culturale della regione.

Storia e origini di Esfahan

Esfahan, con le sue molteplici denominazioni storiche, ha radici profonde che risalgono ai tempi antichi. Alcuni studiosi ritengono che il suo nome derivi dalla sua posizione strategica nel raccogliere truppe dalle regioni meridionali dell’Iran prima dell’avvento dell’Islam, durante il periodo sasanide. Con il passaggio all’influenza linguistica araba dopo l’Islamizzazione, la sua denominazione si trasformò in “Esfahan”.

La città di Esfahan, fulcro di questa regione di notevole importanza, è stata celebrata come capitale dell’Iran. In epoca elamita, l’attuale regione di Esfahan era parte del territorio di “Anzan” o “Anshan”. Durante il periodo degli Achemenidi, il nome di questa regione e del suo capoluogo mutò da Anzan a Gabyan, diventando una delle sedi principali della dinastia grazie alla sua prosperità.

Nell’era dei Parti, Esfahan fu uno dei vasti regni della dinastia, con la città stessa come capitale e il governatore che portava il titolo di Shah. Dopo la conquista da parte dei musulmani tra il 640 e il 644 d.C., Esfahan rimase sotto il dominio diretto dei califfi fino al X secolo. Passò poi attraverso il controllo dei Samanidi, dei Gasnavidi e dei Selgiuchidi, durante i quali fu notevolmente ampliata e abbellita, soprattutto sotto il regno di Malikshah (1072-1092). Tuttavia, subì distruzioni feroci durante l’invasione di Tamerlano nel 1388.

Il periodo di massimo splendore di Esfahan si ebbe sotto i Safavidi (XVI-XVIII secolo), che la elessero capitale del regno iranico sotto Shah Abbas I nel 1587 e promossero una massiccia opera di ricostruzione. La sua gloria declinò nel XVIII secolo con la conquista afghana nel 1722, le guerre civili e il trasferimento della capitale.

Esfahan è da secoli conosciuta come “Nesf-e Jahan” (la metà del mondo). La sua storia risale al terzo millennio a.C., e la regione conserva testimonianze straordinarie di tutte le epoche della civiltà iraniana. L’ambiente naturale e la posizione geografica al centro dell’altopiano iraniano, insieme alla fertilità del suolo e al fiume Zayande Rud, hanno favorito l’insediamento di importanti comunità tribali in varie epoche, lasciando un ricco patrimonio storico.

L’economia tradizionale della regione si basa sull’artigianato, con una vasta gamma di mestieri che includono la tessitura di tappeti e sete, l’incisione, il ricamo in oro, il khatam (intarsio di legno), il minakari (smaltatura), la ceramica e molto altro. Queste arti continuano a prosperare anche nel settore turistico.

Esfahan è anche famosa per i suoi prodotti agricoli, tra cui cotone, tabacco, cereali e riso. Il clima è generalmente temperato e arido, con piogge e nevicate limitate e estati calde e secche.

La popolazione parla principalmente persiano, con un dialetto locale caratteristico che aggiunge la lettera “s” alla fine delle parole al posto di “ast” (è). Ci sono anche comunità armene che parlano armeno.

L’Islam, in particolare la confessione sciita, è la religione dominante, ma la città ospita anche comunità di armeni, ebrei e altre minoranze religiose. Il quartiere di Jolfa è noto per essere la sede della maggior parte degli armeni e è considerato uno dei migliori quartieri della città.

La cucina di Esfahan è rinomata per piatti come kebab, beryan e khoresh-e mast. Tra i prodotti alimentari tradizionali ci sono anche baghaliye zorrat, ash-e somagh, kalleye jush e altri piatti delle tribù locali.

Esfahan è rinomata anche per l’artigianato, con souvenir popolari come cornici khatam, ceramiche minakari, tessuti ghalamkari e altro ancora. Tra le industrie moderne della regione ci sono la produzione di porcellana, beni per la casa, industria automobilistica e aeronautica, alimentare, lattiero-casearia e tessile.

Il famoso souvenir di Esfahan è il “gaz”, mentre l’artigianato locale include una vasta gamma di opere incise, smaltate e intarsiate che riflettono la ricca tradizione artistica della regione.

Nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2024, Israele ha lanciato un attacco a una base aerea militare di Esfahan.