Roma-Bologna, cronaca e pagelle. Una partita dai neri tesi: a confermarlo, come se la classifica non bastasse, è il primo cartellino giallo tirato fuori da Maresca per Paredes e Zirkzee dopo appena 5 minuti dal calcio d’inizio per proteste al primo e per fallo il secondo. De Rossi invoca la calma, Thiago Motta concede spazi e possesso palla alla Roma senza lasciar creare vere e proprie occasioni importanti. Il secondo cartellino giallo, appena 7 minuti dopo il primo estratto, manda la Roma in tilt: perde la palla al centrocampo e il Bologna la recupera e va in area di rigore dove El Azzouzi si posiziona e di rovesciata prende il palo poi la rete. La squadra giallorossa subisce il gioco, la tenacia e la velocità degli uomini del tecnico brasiliano che tira le fila con ritmo e precisione, senza troppe sbavature ed errori grossolani.
Al 45esimo arriva il secondo gol: scucchiaiata in mezzo per El Azzouzi che appoggia di petto a Zirkzee, finta sul mancino e tiro con la palla che supera Svilar.
Il secondo tempo la Roma parte con un ritmo diverso, il tecnico non aspetta molto a cambiare gli interpreti di gioco: fuori Abraham, Angelino e Celik, dentro Azmoun, Spinazzola e Karsdorp. La sinfonia è diversa e arriva il gol del 2 a 1. Al 56esimo è l’iraniano che dimezza lo svantaggio: cross dalla destra di Pellegrini e colpo di testa dell’ex Bayer, prima respinta di Skorupski, poi altro tentativo parato dal polacco che non può sulla terza ribattuta da pochi passi di Azmoun.
L’ennesimo sbaglio dei giallorossi a centrocampo porta i rossoblù in avanti: Saelemaekers si trova uno contro uno con Svilar ma l’azione finisce con un cucchiaio del giocatore belga. Ed è il 3 a 1, che chiude ogni speranza anche dopo i sei minuti di recupero. Con questo risultato il Bologna vola a +8 in classifica sulla Roma, rimanendo saldamente quarto.
ROMA-BOLOGNA (1-3) pagelle: Azmoun prova ad accendere, Saelemaekers spegne ogni dubbio
SVILAR 5: subisce tre gol incredibili dove però non può nulla. Attende sempre l’arrivo dell’avversario a pochi metri di distanza per cercare di far ripartire l’azione con meno uomini davanti. Questa volta, però, la tattica non funziona.
ANGELINO 5.5: nel primo tempo è l’unico giocatore frizzante e che cerca la profondità. DDR però preferisce il cambio, per provare uno slancio diverso alla ripresa.
SPINAZZOLA 5.5: (dal 50esimo) sulla fascia deve cercare di arginare i colpi di Ndoye e Zirkzee. Un lavoro non facile sopratutto dopo l’impresa Milan.
MANCINI 5.5: direzione della partita sotto l’aspetto fisico e mentale diversa rispetto al solito. Non il consueto Mancini che la Roma e DDR sono abituati a vedere. Sottotono e meno brillante.
LLORENTE 5.5: gestione della palla molto lenta e poco reattiva.
CELIK 5: la sua presenza la si nota dal tabellone che ne segnala l’uscita dal campo. Poi poco e niente.
KARSDORP 5: (dal 50esimo) non ha molte occasioni per farsi vedere. Su due possibili occasioni, una finisce in calcio d’angolo la seconda, più nitida, in curva sud.
Azmoun torna e convince, Abraham ancora no
PELLEGRINI 6: stanco e poco lucido. Arriva in ritardo sulle azioni e si perde molto spesso l’avversario. Fornisce l’assist ad Azmoun e all’86 sfiora la traversa.
PAREDES 5.5: dopo appena sei minuti prende il cartellino giallo e si vede già tutto il suo nervosismo. Nonostante al 20esimo si divori il gol del pari, gioca molto meglio il secondo tempo rispetto al primo. Come se Daniele De Rossi avesse dato la giusta carica al rientro ma che si è consumata in troppo poco tempo.
CRISTANTE 5.5: il centrocampo sente la confusione psicofisica del calciatore che molto spesso corre a vuoto rincorrendo l’avversario e non la palla.
DYBALA 5.5: nervoso e spazientito. Gioca a tutto campo per 90 minuti più recupero, ma la sua fantasia è meno visibile rispetto al solito.
EL SHAARAWY 6: la prima occasione sprecata è la sua: colpisce la palla di collo e la manda troppo alta. Il resto della partita lo passa cercando di inserirsi ma sono tanti gli errori commessi soprattutto in fase di finalizzazione.
ABRAHAM 4.5: non riesce ad esprimersi con la palla tra i piedi. Il rientro dall’infortunio certifica che il giocatore ancora non è minimamente vicino alla forma sperata.
AZMOUN 6: (dal 50esimo): è l’uomo gol, l’uomo speranza, l’uomo di cui la Roma aveva bisogno molto probabilmente a partire dal 1′ minuto. Non vi è certezza che sarebbe partito con la stessa grinta, ma vedere la sua prestazione ottima solamente al finale