Lo scorso giugno il giudice per le indagini preliminari di Santa Maria Capua Vetere ha deciso di archiviare l’indagine per istigazione al suicidio aperta per fare luce sulla misteriosa morte di Valeria Pandolfo, spentasi all’età di 40 anni nell’abitazione che condivideva con il compagno Marcus a Prata Sannita.
Tra le motivazioni ha citato la testimonianza di un’amica della donna che, ascoltata dai carabinieri, aveva affermato che la stessa non fosse mai stata maltrattata. Ai microfoni di “Chi l’ha visto?” l’amica di Valeria ha ora ammesso di aver mentito per paura, puntando di nuovo il dito contro Marcus. Dalle loro dichiarazioni potrebbe dipendere un’eventuale prosecuzione delle indagini. Ci sperano i familiari, assistiti dall’avvocata Gabriella Mazzone.
Morte Valeria Pandolfo, il commento dell’avvocata Gabriella Mazzone alle ultime notizie
Le dichiarazioni di un’amica di Valeria a “Chi l’ha visto?”
Avvocata, da un servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” sembrano essere emersi degli elementi nuovi sul caso di Valeria…
“Sì, sono emersi degli elementi di novità. È stata intervistata una persona che in passato, ascoltata dai carabinieri per sommarie informazioni, aveva riferito che Valeria non era mai stata maltrattata da Marcus e che adesso invece ha riconosciuto di aver mentito perché era stata minacciata dallo stesso. A riprova di ciò, nel servizio mandato in onda ieri, 17 aprile, è stato fatto vedere anche lo screenshot di una videochiamata intercorsa tra Marcus, questa persona e altri, in cui il primo esibisce un coltello. Si tratta di un elemento di una certa rilevanza, perché nella motivazione dell’archiviazione del gip del procedimento per istigazione al suicidio, si faceva riferimento a questa testimone, che appunto aveva affermato che la 40enne non avesse ricevuto alcun tipo di maltrattamento”.
Questa donna, un’amica di Valeria, adesso ha parlato anche di una sua possibile segregazione in casa…
“Esatto. In effetti, quando la giornalista di “Chi l’ha visto?” è andata a parlare con Marcus la prima volta il cancello della sua abitazione era chiuso da un grosso catenaccio (e Marcus, invece di aprirlo, aveva scavalcato la recinzione, ndr). Lui ne aveva certamente le chiavi, si evince dal fatto che prima dell’ultima intervista ha aperto il cancello togliendo la catena. Se le avesse anche Valeria – come lui sostiene, dicendo che fosse libera di andare dove voleva – chiaramente non possiamo saperlo”.
Le contraddizioni del compagno Marcus
Nel corso del programma di Rai 3 sono stati mostrati anche gli screenshot di una conversazione in cui Marcus, parlando con un suo conoscente, avrebbe scritto di aver avvelenato Valeria. Alla giornalista poi ha riferito che si trattava di “uno scherzo per fare scandalo”…
“Eravamo a conoscenza della chat e avevamo sporto una nuova querela alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che, basandosi sulle medesime motivazioni che aveva fornito il giudice per le indagini preliminari della prima archiviazione, non aveva ritenuto di dover portare avanti le indagini”.
L’obiettivo: la verità
Le indagini però a questo punto potrebbero essere riaperte…
“È il magistrato a dover valutare. Però è un dato di fatto che una testimone abbia ammesso di aver dichiarato il falso per paura. Quando leggemmo le sommarie informazioni di questa persona il pensiero che fosse stata in qualche modo intimidita certamente ci aveva sfiorato, però non potevamo averne la certezza, adesso sì. La motivazione dell’archiviazione dell’indagine riguardante la morte di Valeria – i cui punti oscuri sono tanti – si fonda, tra le altre cose, sulle dichiarazioni della stessa, che in questo momento sono state totalmente sconfessate”.
Un altro dato interessante è quello relativo all’orario della morte della 40enne. In una precedente intervista mi aveva parlato della possibilità che – a giudicare dalle macchie riscontrate sul suo corpo – fosse anteriore rispetto a quello dichiarato da Marcus. Ora il medico di base che si recò nella loro abitazione quel giorno lo ha confermato…
“Io lo ripeto da quando ho visto le foto del corpo di Valeria (che Marcus mostrò in una videochiamata ad alcuni conoscenti, ndr), nelle ore successive alla sua morte. Foto risalenti alle 8.30 circa di quel mattino. Quelle, unite alle dichiarazioni del medico di base, ci danno una ragionevole certezza che Valeria possa essere morta delle ore prima. Circostanza che cozzerebbe con quanto dichiarato da Marcus, che sostiene che Valeria sia morta verso le 8. Tra l’altro risulta che alle 7.52 aveva chiamato il 118 dicendo: ‘Valeria respira male’.
Se una persona respira – anche se male – è certamente viva. Il medico di base, giunto sul posto alle 8.10, preso atto dello stato del cadavere, ha però affermato che era morta da 2/3 ore. Ci chiediamo quali possano essere le ragioni per cui il Pota abbia riferito all’operatrice del 118 che Valeria respirava, quando, invece, le immagini diffuse su internet e la constatazione del medico di base, conducono ad un decesso occorso nelle prime ore della mattina. Su questi assunti continuiamo a lavorare, quello ci preme è arrivare alla verità”.