HTX è un exchange di criptovalute che si caratterizza per la governance. I processi decisionali che avvengono al suo interno, infatti, sono guidati da una DAO, acronimo di Decentralized Anonimous Organization. In pratica, sono gli utenti della piattaforma a decidere su una serie di questioni relative al suo funzionamento. Andiamo quindi a conoscere da vicino il progetto e il token che consente tale partecipazione, per comprenderne meglio le prerogative.
HTX: cos’è e come funziona
HTX è un Decentralized Exchange (DEX), ovvero una piattaforma di scambio crypto decentralizzata. Questo genere di strutture presentano alcuni punti di notevole differenziazione rispetto agli exchange centralizzati come Binance o Coinbase.
Il primo di essi è rappresentato dal fatto che non è necessario procedere a verifiche KYC (Know Your Customer) per poterli utilizzare. Basta infatti collegare il proprio wallet alla piattaforma per iniziare a scambiare asset digitali in modalità P2P (peer-to-peer).
Scambi che avvengono facendo leva sull’Automated Market Maker (AMM) al posto dell’Order Book in voga sui CEX. In questo caso, non occorre attendere che ci sia un compratore, in quanto la transazione viene immediatamente accettata da una controparte sotto forma di smart contract. Un contratto intelligente il quale attinge risorse dalle pool di liquidità presenti all’interni del DEX.
Nel caso di HTX l’altra caratteristica di spicco è rappresentato dal mondo in cui si prendono le decisioni relative al suo funzionamento. Nonostante si tratti di una società fondata in Cina da Leon Li, un ex dipendente di Oracle che ha raccolto oltre dieci milioni di dollari per lanciarlo e attuale amministratore delegato del gruppo, non esiste un vero e proprio capo. Tutti gli sviluppatori della struttura possono partecipare al voto, alla pari con gli altri detentori di HTX, raccolti nella HTX DAO.
Cos’è e a cosa serve il token HTX
L’ecosistema HTX DAO è stato lanciato sulla blockchain di TRON. Si fonda sull’adozione del meccanismo Proof-of-Stake (PoS), coi validatori chiamati a puntare i token per confermare i nuovi blocchi. La scelta della blockchain di Justin Sun è dovuta soprattutto a fattori di convenienza, sicurezza e sostenibilità che la caratterizzano.
I token HTX, quindi, sono stati anch’essi lanciati su TRON e possono essere utilizzati in vari modi. Se abbiamo già citato l’uso nella governance, va aggiunto quello che consente di avere una rendita passiva contribuendo alla liquidità del sistema. Chi opta per questa strada può assicurarsi sino al 30% di Annual Percentage Yield (APY).
Per quanto concerne la tokenomics, è stata fissata a poco meno di un quadrilione di esemplari. Una soglia molto elevata, giustificata dagli sviluppatori di HTX con il grande interesse espresso da molti utenti e investitori nei riguardi del protocollo.
Per quanto riguarda la sua distribuzione, è la seguente:
- 19% ai primi contributori e per la collocazione presso il pubblico;
- 19% per i programmi di accesso alla comunità;
- 17% allo sviluppo della piattaforma;
- 15% per le collaborazioni;
- 10% al gruppo degli sviluppatori;
- 10% per i programmi di ricerca e sviluppo;
- 10% per il supporto all’ecosistema.
Le prospettive per il futuro
Al momento HTX si trova al 2449° posto nella classifica di CoinMarketCap. Una posizione la quale sembra però del tutto inadeguata a rappresentare l’effettivo livello del progetto. Si tratta infatti di una soluzione, l’exchange decentralizzato, destinato ad assumere una rilevanza sempre maggiore nel futuro immediato.
A favorire questa tendenza è in particolare l’opacità di molti exchange centralizzati. Chi li utilizza, infatti, deve affidare le proprie chiavi private alla piattaforma, con il rischio che, in caso di fallimento, i propri asset siano persi. Come è accaduto del resto nei due crac più famosi della storia, quelli di Mt. Gox (2014) e FTX (2022).
Nel caso dei DEX, al contrario, i token restano sempre nella piena disponibilità dei possessori. Una caratteristica che sta sempre più spingendo il loro successo e che potrebbe quindi largamente favorire anche HTX.