Un “accessorio” in diversi colori, da sfoggiare in diversi momenti della giornata e da abbinare- perché no?- all’outfit. I dispositivi per riscaldare il tabacco vengono sponsorizzati dagli influencer sui social (nonostante sia vietato) sottolineando proprio quanto siano ‘alla moda’. Omettendo- salvo in rari casi- che il tabacco riscaldato contiene nicotina. E quindi, oltre a dare dipendenza, può provocare danni alla salute.

Il Prof. Francesco Blasi– Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e della Pneumologia del Policlinico di Milano, nonché professore ordinario malattie dell’apparato respiratorio all’Università degli Studi di Milano- ha illustrato a TAG24 i loro effetti negativi sull’organismo.

“Diversi studi indipendenti, ossia non finanziati dall’industria del tabacco, dimostrano come l’aerosol prodotto da questi device- che siano sigarette elettroniche o sistemi di riscaldamento del tabacco- sono citotossici, in particolare per le cellule del polmone” conferma.

Pubblicità degli influencer sui social ai riscaldatori di tabacco, il Prof. Blasi: “Effetti negativi sul sistema immunitario e sul DNA cellulare”

Il quadro che il Prof. Blasi delinea in merito ai dispositivi non è di certo incoraggiante.

“L’aerosol di questi device induce un’infiammazione sia di tipo acuto che di tipo cronico: i modelli animali e cellulari sono molto chiari” sottolinea. “Tra l’altro l’effetto dell’aerosol riguarda anche il sistema immunitario, con una riduzione della risposta agli agenti virali e batterici. Inoltre c’è un potenziale danno a livello del DNA cellulare”.

Non sono proprio innocui come vogliono far credere, sottolinea il prof. Blasi.

“Se contengono nicotina, i danni aumentano ulteriormente. In particolare, aumenta il danno a carico di quella che viene chiamata ‘clearance mucociliare‘, cioè la capacità del sistema ciliare e di produzione del muco, presente nelle nostre vie aeree, di portare via dal polmone profondo tutte le particelle che possono essere inalate”.

Ma questo non è l’unico effetto negativo dei riscaldatori di tabacco e sigarette elettroniche. “Aumenta inoltre la possibilità di avere quella che si chiama l’iperreattività bronchiale, cioè la risposta abnorme delle vie aeree agli stimoli esterni. Per un asmatico, ad esempio, sono assolutamente deleteri perché in una persona con l’asma c’è già un’iperreattività delle vie aeree di base. L’altro punto importante è che gli aromi utilizzati- in particolare la cannella e il mentolo, che sono quelli che solitamente piacciono di più- non fanno altro che incrementare ulteriormente il danno“.

Il Direttore della Pneumologia del Policlinico di Milano spiega anche in che modo questi aromi agiscono sull’organismo. “In particolare la cannella agisce sulla risposta immunitaria e aumenta lo stress ossidativo: ossia produce lo stesso danno dell’inquinamento atmosferico, per fare un esempio. Mentre gli aromi al mentolo hanno un effetto soprattutto a carico del DNA cellulare”. 

Riscaldatori di tabacco e sigarette: “Fanno meno male? Ma il danno c’è in ogni caso”

Spesso il claim che accompagna questi dispositivi è che “fanno meno male” rispetto alle sigarette tradizionali. Ma è davvero così? La risposta, in questo caso, è affermativa: ma, come sottolinea il prof. Blasi, il danno non viene escluso del tutto.

“E’ vero che la sigaretta tradizionale provoca un danno maggiore. Ma sarebbe come scegliere di bere un’acqua inquinata dicendo che comunque è più pulita di quella che arriva dalle fogne, per intenderci”.

Ciò su cui mancano i dati, evidenzia il prof. Blasi, è il legame con il cancro ai polmoni: non c’è ancora un uso sufficientemente ampio e lungo da poterlo confrontare con la sigaretta tradizionale. Pur rimarcando gli effetti indubbiamente negativi sull’organismo.

‘Svapo’ invece del fumo? Spesso c’è l’uso combinato di riscaldatori di tabacco e sigarette tradizionali

C’è poi un altro aspetto da evidenziare: ossia che chi usa le e-cig o i riscaldatori di tabacco tanto pubblicizzati dagli influencer ne fa un uso combinato con la sigarette tradizionali. “Gran parte delle persone che utilizzano la sigaretta elettronica o i riscaldatori di tabacco fumano anche la sigaretta tradizionale. Ne fanno un doppio uso, il che è ancora peggio” sottolinea il prof. Blasi.

“La nicotina ha la potenza di indurre dipendenza che è anche maggiore dell’eroina. Quindi è chiaro che alla fine si è spinti verso l’uso delle sigarette, fonti di nicotina molto più elevata”. Questo succede soprattutto con i più giovani, come dimostrano un numero rilevante di studi epidemiologici, realizzati soprattutto negli Stati Uniti.

Alcuni pazienti utilizzano la sigaretta elettronica per smettere di fumare, e ci riescono, “quindi non possiamo dire che non serva in assoluto: però il rischio è importante”. Tuttavia questo metodo non offre grandi vantaggi rispetto alle metodiche usuali per la cessazione del fumo di sigaretta, evidenzia ancora il professore, e va comunque gestito insieme a un medico.

Le aziende produttrici di tabacco sanno fare indubbiamente il loro mestiere” aggiunge il prof. Francesco Blasi. “Le sigarette elettroniche e i riscaldatori sono dispositivi sempre più avanzati tecnologicamente. Quello che succede al polmone e all’organismo, poi, è un altro discorso”.