Puffer Finance, un protocollo di staking liquido di Ethereum su Eigenlayer, ha raccolto 18 milioni di dollari nel suo ultimo round di finanziamento. il dato è contenuto all’interno del comunicato che l’azienda ha emesso nella giornata di martedì, a commento dell’evento.

Il finanziamento di serie A è stato guidato da Brevan Howard Digital ed Electric Capital. A cui si sono accodate altre importanti realtà di venture capital, a partire da Franklin Templeton, Coinbase Ventures, Kraken Ventures, Fidelity, Consensys, Lemniscap, Mechanism, Lightspeed Faction e Animoca.

Puffer Finance conferma l’interesse degli investitori per lo staking liquido

Puffer Finance è uno dei tanti protocolli dedicati nel corso degli ultimi mesi allo staking liquido. Ovvero quei progetti che si propongono di superare una evidente strozzatura dello staking tradizionale, l’illiquidità dei token messi in deposito su una blockchain, al fine di garantirne la sicurezza.

Questi token, infatti, non possono essere ritirati prima della fine del periodo di blocco, senza gravi penalizzazioni per gli interessati. Un dato dolente considerato che in ambito DeFi sono sempre più numerose le occasioni che si prospettano per far fruttare il proprio tesoro virtuale.

Inoltre, lo staking su Ethereum è reso molto complicato dalla soglia di accesso pari a 32 ETH. Un quantitativo tale da corrispondere ad uno sforzo finanziario molto importante e non alla portata di tutti. Soprattutto alla luce della quotazione di mercato che caratterizza il token, anche dopo le perdite degli utlimi giorni.

Le soluzioni come Puffer Finance vanno in pratica a superare queste strozzature, aprendo nuove opportunità in ambito DeFi. In particolare, essendo un protocollo di restaking liquido, Puffer Finance rende possibile agli staker che intendono contribuire alla sicurezza di Ethereum di puntare soltanto 1 Ether e ritagliarsi la possibilità di essere remunerati per questa azione. Facendo quindi della decentralizzazione non un semplice mantra, ma una realtà effettiva.

A cosa serviranno i fondi ottenuti

I finanziamenti ottenuti faranno da base allo sviluppo del progetto Puffer Finance nell’immediato futuro. Si vanno infatti ad aggiungere ai 5,5 milioni di dollari che erano stati collezionati in un precedente round di finanziamento, stavolta di avviamento, tenutosi nel corso dell’anno passato. In quella occasione a guidare l’evento erano state le società di venture capital Lemniscap e Lightspeed Faction.

L’azienda si sta approssimando al lancio della sua mainnet, con il quale entrerà a regime. Al momento, stando ai dati consultabili su DeFiLlama, il suo TVL (Total Value Blocked) si attesta a circa 1,15 miliardi dollari, dopo aver toccato il miliardo e mezzo di dollari nel corso del messe passato.

Puffer Finance ha di recente collaborato a progetti come la piattaforma Ethereum L2 CyberConnect, all’hub di rendimento Balancer di DeFi e alla piattaforma di interoperabilità multi-catena Wormhole. Una serie di collaborazioni che ne ha notevolmente incrementato la popolarità.

Un progetto molto reputato

La lista delle società che hanno partecipato all’ultimo round di finanziamento, fanno agevolmente comprendere la reputazione di cui gode Puffer Finance. A questo dato, occorre aggiungere che l’azienda è sostenuta dal punto di vista finanziario da Binance Labs.

A questo importante appoggio va poi ad unirsi quello fornito dalla Ethereum Foundation. Un appoggio il quale suona alla stregua di un vero e proprio biglietto da visita. Tanto da fare di Puffer Finance uno sfidante molto temibile per tutte le realtà che presidiano l’ambito del restaking liquido.

Un ruolo che il protocollo riesce a ritagliarsi anche grazie all’adozione di una tecnologia anti-slashing estremamente avanzata e alle garanzie richieste agli operatori di nodo. Puffer Finance, in particolare, prevede applicazione di controlli estremamente severi per gli AVS (Automated Validator Services). Mentre agli operatori di restaking, spetta il compito di contribuire in maniera decisiva alla sicurezza dei token depositati in staking.