«L’attacco iraniano è fallito solo per la capacità di difesa israeliana e il pronto appoggio dei suoi alleati», lo sostiene il candidato di Alternativa Popolare alle elezioni europee 2024 per la circoscrizione Centro, l’avvocato Cristian Brutti. «Chi pensava che le guerre tra Stati fossero solo un ricordo del passato deve ricredersi. Nel 2024 abbiamo ben due conflitti tra Stati alle porte dell’Unione europea: la guerra d’Ucraina e quella mediorientale. Ora», prosegue il candidato alle Europee 2024 di Alternativa Popolare, «va scongiurata una escalation. Possiamo sperare in un’azione diplomatica da parte di Israele, ma ciò è difficile che accada perché ad un attacco ad Israele l’esercito israeliano risponde – normalmente – in maniera muscolare. Intanto, davanti a scenari geostrategici e geopolitici in così veloce mutazione, cosa possiamo fare noi europei?».
Brutti (AP): «L’UE va rafforzata politicamente e militarmente»
«L’Unione europea va rafforzata politicamente e militarmente», specifica Brutti, «in modo da passare da una sommatoria di medie potenze ad una grande potenza, in grado di difendersi e di incidere sugli equilibri internazionali. È, pertanto, giunta l’ora di promuovere un’Assemblea costituente e dare alla luce la Costituzione degli Stati uniti d’Europa. Dobbiamo avere la Carta costituzionale degli Stati uniti d’Europa per agire, tutti insieme, come europei davanti allo sviluppo di grandi nuove potenze economiche e militari, quali la Cina e l’India e alle gravi minacce comuni legate al terrorismo internazionale».
«Nel frattempo», prosegue il candidato di Alternativa popolare, «a scopo precauzionale, vanno rafforzati i nostri sistemi di difesa e gli eserciti nazionali, a partire da quello italiano, in attesa della formazione di un esercito europeo che operi congiuntamente alla Nato, come già sta avvenendo per i singoli eserciti degli Stati europei impegnati oggi, ad esempio, nel pattugliamento dei confini “più caldi”. Nell’attacco iraniano ad Israele, il ruolo degli Stati Uniti nella difesa aerea di Israele è stato importante. Tuttavia, con le elezioni americane alle porte e con una probabile politica isolazionista di Donald Trump, possibile nuovo presidente statunitense, il sostegno americano ai Paesi occidentali e alla Nato potrebbe affievolirsi: a fronte di tale rischio, l’Europa non può farsi trovare impreparata».
«Contemporaneamente», conclude il candidato di Alternativa Popolare alle Europee, «ad ogni livello, bisogna lavorare per la pace, a partire dalle nostre città e soprattutto continuare a diffondere l’idea di pace fra i giovani. Raccontare loro, ancora una volta, perché l’Europa oggi vive in pace e perché i nostri affari prosperano. Prendendo come punto di riferimento i pensieri del filosofo Aldo Capitini e del giurista Giorgio La Pira, adoperiamoci affinché ogni sindaco riattivi “la diplomazia delle città” per favorire la cultura dell’incontro e del dialogo e, sopra ogni cosa, per rivendicare il fatto che le città non possano essere bombardate nel corso di un conflitto, come indicò il sindaco di Firenze nel 1955».