Peculato, corruzione e associazione a delinquere finalizzata contro reati nella pubblica amministrazione: queste alcune delle accuse a carico del cinquantenne sindaco dimissionario di Avellino ed ex esponente del Pd. Ecco chi è Gianluca Festa, arrestato e ora ai domiciliari insieme all’architetto Fabio Guerriero, fratello di un consigliere comunale, e a una dirigente del Comune, Filomena Smiraglia.

Chi è Gianluca Festa, sindaco dimissionario di Avellino ora ai domiciliari

Il primo cittadino, eletto nel 2019, è coinvolto in un’indagine anche per induzione indebita a dare e promettere utilità, falso in atto pubblico, rivelazione di segreti.

I carabinieri, titolari dell’indagine della procura di Avellino, hanno inoltre eseguito perquisizioni a carico del vicesindaco Laura Nargi, del consigliere Diego Guerriero, capogruppo Viva la Libertà, lista civica a sostegno di Festa, e dei fratelli Canonico, presidente e commercialista della DelFes, squadra di basket serie B.

Al centro delle indagini c’è proprio la squadra, che sarebbe riconducibile a Festa. Lui stesso, in occasione della perquisizione avvenuta lo scorso marzo, aveva parlato della sua grande passione per questo sport.

Secondo gli inquirenti la DelFes avrebbe ottenuto sponsorizzazioni da imprese che erano assegnatarie di appalti e affidamenti dal Comune di Avellino. Per questo motivo ipotizzano che esista un’associazione a delinquere.

La dichiarazione in occasione delle perquisizioni a casa e in ufficio

Dando la notizia delle perquisizioni alla stampa, l’ex sindaco aveva fatto riferimento alla squadra, sottolineando come ciò che quanto gli contestasse la Procura avesse a che fare con la pallacanestro.

Non c’è niente perché non c’è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Chi pensava che questa fosse una bomba, si è ritrovato in mano una miccetta. E se qualcuno pensava di poter condurre con questi argomenti la campagna elettorale che si avvicina, ha sbagliato. Perché noi siamo persone perbene e aspetteremo l’esito delle indagini. Che non porteranno a nulla

aveva dichiarato.

Al momento della sua elezione la squadra della città, lo storico club Scandone- fondato nel 1948 e per 20 anni in serie A- era fallito. Lui ne era stato giocatore titolare nel 1995. Un dispiacere per i tifosi e per la città.

Così, pur di salvarla, Festa versò 20mila euro dal suo conto corrente per permettere l’iscrizione di una squadra irpina- la DelFes, appunto- al campionato di serie B.