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Core Chain

Ora è possibile lo staking di Bitcoin, con Core Chain

Core Chain, blockchain di livello uno basata su Bitcoin, ha finalmente reso possibile lo staking, una soluzione che sino ad ora i detentori di BTC non avevano potuto sfruttare. Si tratta dell’ennesima novità nell’ecosistema della criptovaluta regina, che si avvia verso il suo quarto halving mostrando un rinnovato dinamismo. Tale da farne un possibile sfidante di Ethereum e Solana nel particolare ambito della finanza decentralizzata (DeFi).

Core Chain: lo staking di Bitcoin è ora una realtà

Com’è noto, lo staking è il processo che prevede il deposito di token su una blockchain, al fine di rafforzarne i livelli di sicurezza. Un deposito il quale viene premiato con un rendimento elevato, tale da rappresentare una rendita passiva di rilievo per chi lo conduce.

Prima di Core Chain, però, a renderlo possibile erano solo i protocolli che fanno leva sul meccanismo di consenso Proof-of-Stake (PoS). A sanare questa lacuna è ora il meccanismo di consenso Satoshi Plus, il quale va a mixare la Delegation Proof of Work (DPoW) e la Delegation Proof of Stake (DPoS). Proprio grazie alla catena di Core Chain, compatibile con la Ethereum Virtual Machine (EVM) è possibile bypassare la necessità di avvolgere i token da mettere in staking e il timore di perdere la custodia degli asset.

In pratica, dunque, quello di Core Chain è il primo staking non custodial di BTC in assoluto. Una novità che sembra cambiare le carte in tavola nella DeFi e la quale potrebbe attirare non pochi detentori di BTC intenzionati a conservare il proprio tesoro in vista di una nuova corsa verso l’alto dell’icona crypto.

Proprio nella giornata di ieri, infatti, è uscito un rapporto di Bybit che afferma questa tendenza. In pratica molti detentori del token non hanno alcuna intenzione di vendere. Una massa di investitori la quale potrebbe appunto sfruttare l’opportunità prospettata da Core Chain, garantendo il successo all’iniziativa.

Le altre iniziative di Core Chain

All’annuncio relativo allo staking, la controllata di DeFi Technologies Inc., Valor, ha aggiunto quello relativo al lancio di un Exchange Traded Product (ETP) con rendimento in BTC e di un nuovo Core ETP, in collaborazione con la Core Foundation.

Stando al comunicato emesso per l’occasione, l’ETP su BTC offrirà un rendimento che attingerà direttamente dai premi di blocco di Core Chain. Il Core ETP mira invece ad ampliare l’accesso degli investitori alle opportunità di staking di Core attraverso un’esposizione indiretta.

A commentare queste iniziative è stato Olivier Roussy Newton, CEO di DeFi Technologies, il quale ha affermato in un comunicato: “Siamo in un momento cruciale nell’evoluzione delle risorse digitali, in cui i confini tra finanza tradizionale e finanza decentralizzata non si stanno solo sfumando ma fondendo. Offrendo opportunità a Bitcoin attraverso questi ETP, non solo stiamo migliorando la sua utilità, ma offriamo anche agli investitori nuovi modi per interagire con la principale criptovaluta mondiale.”

La stessa Valor provvederà anche alla gestione di un nodo di validazione sulla Core Blockchain. Inoltre ha affermato che il suo programma prevede un investimento pari a 100 milioni di dollari in BTC attraverso il nuovo prodotto di staking BTC non custodito.

Un periodo felice, per Core

Gli annunci in questione confermano il momento molto positivo, per Core. Nel mese di marzo, infatti, la Core Foundation ha lanciato il Core Venture Network, il quale ha stanziato 15 milioni di dollari per una serie di progetti in Africa, America Latina e Sud-Est asiatico.

Questo mese ha quindi annunciato il lancio di un nuovo mercato NFT da eseguire in modo nativo sulla sua blockchain e ha lanciato CoreBTC, un modo per collegare BTC alla Core Chain. Iniziative sfociate in un aumento del prezzo di CORE nell’ordine del 218%, nell’arco di una sola settimana.

Bitcoin, Core Chain


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Dario Marchetti

Sono laureato in Lettere e Filosofia con una tesi sul confine orientale d'Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale. Scrivo per il web dal 2010, sui più svariati settori, tra cui tecnologia, criptovalute, motori ed economia.

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