Tra le formule di pensione anticipata, l’Inps ammette anche quella con computo, disciplinata dall’articolo 3 del decreto ministeriale 282 del 1996. La misura di uscita in anticipo è destinata a chi possiede almeno un mese di contributi nella Gestione separata dell’Istituto di previdenza. Tali soggetti devono manifestare il proprio interesse, dunque, a usare i periodi contributivi maturati presso altre gestioni di previdenza e indicate dalle norme previdenziali al fine di conseguire un unico trattamento di pensione che scatterebbe in via anticipata. Il trattamento sarebbe a carico della Gestione separata dell’Inps.
La possibilità di uscita anticipata con il computo comporta il ricalcolo del trattamento mensile con il sistema previdenziale contributivo puro. Se è vero che tale passaggio apre a un ulteriore canale di uscita, è altrettanto dimostrabile che l’opzione per il computo nella Gestione separata dell’Istituto di previdenza comporta un minore vantaggio del futuro assegno.
Pensione anticipata computo nella Gestione separata Inps: uscita a 64 anni con 20 di contributi
Che cos’è il computo nella Gestione separata che l’istituto di previdenza riconosce quale ulteriore canale di pensione anticipata e come si accede a questa misura? L’Inps ha spiegato il computo nella Gestione separata con la circolare numero 184 del 2015, comunicazione con la quale l’Istituto di previdenza fornisce chiarimenti circa la possibilità di uscire dal lavoro all’età di 64 anni, anche per chi ha contributi previdenziali versati entro il 31 dicembre 1995 e, quindi, non rientrerebbe nel sistema contributivo puro.
Requisiti di pensionamento anticipato
In virtù di questa possibilità, anche i lavoratori del sistema previdenziale misto (precedente al meccanismo contributivo puro) possono andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi versati a condizione di avere almeno un contributo versato nella Gestione separata dell’Inps. L’età di 64 anni per agganciare la pensione anticipata contributiva rimarrà bloccata fino al 31 dicembre 2026. A partire dal biennio successivo, dal 1° gennaio 2027 al 31 dicembre 2028, il requisito anagrafico subirà gli aumenti dettati dall’incremento della speranza di vita la cui portata sarà oggetto di calcolo da parte dell’Istat.
Come chiarito dall’Inps nella circolare 46 del 2024, inoltre, anche il requisito degli anni di contribuzione potrà subire dei rialzi proporzionalmente all’aumento dell’aspettativa di vita. Pertanto, i 20 anni di contributi richiesti per la pensione anticipata contributiva e per la pensione di vecchiaia potrebbero subire degli aumenti in numero di mesi nella stessa misura degli incrementi del requisito anagrafico. Tali aumenti si avranno a partire dal 1° gennaio 2027.
Pensione anticipata computo Inps, penalizzazione trattamento mensile
Per i contribuenti che riusciranno ad agganciare il computo nella Gestione separata dell’Inps per andare in pensione a 64 anni di età, si prevede una penalizzazione del trattamento mensile per effetto del ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo puro. Tale ricalcolo opera per tutte le quote delle varie gestioni previdenziali dell’Inps.
Non c’è un calcolo univoco di quanto si perda di pensione mensile. Ogni caso va considerato a sé e necessita di un calcolo personalizzato. Per la domanda della pensione anticipata con computo della Gestione separata occorre entrare nell’area riservata del portale dell’Inps mediante Spid, Cie, Cns o eIdas e compilare i dati della pratica.
Come presentare domanda di uscita anticipata
Il percorso da seguire è quello della sezione “Tutti i servizi” del portale dell’Inps e, successivamente, “Richiesta semplificata di pensione”. Le pagine susseguenti che si aprono, in realtà, appaiono già precompilati in quanto l’Inps prende le informazioni da altre banche dati che hanno già reperito i dati occorrenti. Il contribuente, in ogni caso, può inserire o modificare i dati presenti in caso di errori o di omissioni. Una volta terminata la compilazione è necessario inviare la pratica per trasmettere la domanda all’Istituto di previdenza.