È un fiume in piena Matteo Renzi, che da Potenza, dove si trova per un’iniziativa elettorale per le Elezioni regionali del 21 e 22 aprile, si scaglia contro il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano. È lui, sostiene il leader di Italia viva, l’unico responsabile del momento terribile vissuto da quella regione, colpita da inchieste giudiziarie fin nel cuore delle istituzioni.

Renzi, nuovo affondo su Emiliano da Potenza: “Finché non andrà a casa, la Puglia non avrà futuro”

Potrebbe quasi sembrare una questione personale, ormai. Perché, per la seconda volta nel giro di 24 ore, Matteo Renzi torna ad attaccare il presidente della regione Puglia Michele Emiliano per gli scandali giudiziari che l’hanno colpita. Lo aveva fatto già ieri, dalla trasmissione Tagadà di La7, e oggi rincara la dose da Potenza, a margine di un incontro elettorale per le Regionali.

In realtà, bisogna riconoscere che gli affondi del leader di Italia viva sono tutti di natura politica e riguardano la linea che Emiliano ha impartito alla regione, che Renzi considera sbagliata perché troppo subalterna al Movimento 5 Stelle.

“Emiliano sulla xylella, sulla buona scuola, sulla Tap, è stato l’uomo che ha cercato di trasformare il Pd nel Movimento 5 Stelle. Ha praticamente consegnato la sua politica ai grillini e lo ha fatto attraverso un trasformismo di cui noi oggi vediamo le conseguenze”.

L’ex sindaco di Firenze non cita le inchieste giudiziarie e, infatti, indica Emiliano come “responsabile politico” di quello che definisce “disastro pugliese“.

“A prescindere dalle indagini, c’è un responsabile politico che si chiama Michele Emiliano. Finché Emiliano non andrà a casa, la Puglia non avrà futuro”.

“Draghi un orgoglio, è ciò che serve all’Europa”

Chi invece, al contrario del governatore della Puglia, gode della stima politica di Renzi è Mario Draghi.

Ripetendo un suo mantra delle ultime settimane, anche da Potenza il leader di Italia viva torna a ribadire il suo favore a un eventuale futuro ruolo di primo piano di Draghi nell’Unione europea. Magari come presidente della Commissione europea, al posto di Ursula Von der Leyen, che per Renzi “ha fallito nella sua gestione dell’Ue.

“Mario Draghi è un orgoglio italiano perché sta dicendo ciò che serve all’Europa e l’unico modo perché l’Europa torni ad essere protagonista e’ seguire le cose che Draghi ha proposto”.

Vedremo se gli auspici dell’ex premier troveranno consenso tra i Paesi dell’Unione, dove Draghi è sicuramente ben visto ma dovrà fare in conti con il consenso molto forte intorno alla Von der Leyen.