È polemica, da quando Il Giornale ha pubblicato la notizia secondo cui un liceo lombardo avrebbe dato vita a un corso di “hijab”, che insegnerebbe alle ragazze come indossare il velo. Fioccano le critiche dalla Destra, ma dalla scuola arriva la smentita del dirigente scolastico, Giovanni Ferrario.

Abbiategrasso, al Bachelet il corso di “hijab”: le polemiche

Una tradizione finita al centro di una bufera mediatica e politica, quella del liceo linguistico Vittorio Bachelet, del comune di Abbiategrasso, alle porte di Milano. A scatenare la dura reazione di diversi esponenti di Destra, la notizia data da Il Giornale.

Nell’articolo, infatti, si legge che l’Istituto avrebbe promosso un corso di arabo, la cui prima lezione consisterebbe in un laboratorio di hijab, ovvero si insegnerebbe alle ragazze come portare il velo islamico. O, almeno, questo è ciò che si ricava leggendo la circolare indirizzata ai docenti e agli studenti della scuola.

Nella lotta all’emancipazione, però, il velo è oramai visto come un simbolo dell’oppressione religiosa e maschilista della donna islamica. Il rifiuto di alcune donne a non volerlo indossare è una violazione che ha provocato, lo scorso 15 aprile, l’arresto a Teheran, in Iran, di tutte coloro che si aggiravano per le strade a capo scoperto.

La smentita del dirigente scolastico: “Non insegniamo l’oppressione”

Ma quanto c’è di vero alla base delle critiche mosse alla scuola? Secondo il dirigente scolastico Giovanni Ferrario si sarebbe trattato di un malinteso. Infatti, ai microfoni di TAG24, il preside ha raccontato l’origine del corso e in cosa consiste realmente:

Corsi di arabo in questa scuola se ne tengono da prima che arrivassi io. È da sempre una tradizione aperta a chiunque volesse frequentare un laboratorio simile. Tant’è che non ho mai ravvisato alcuna situazione di eccezionalità a tenere un corso di questo tipo.

D: Ciò che, però, è oggetto di contestazione è il fatto che la prima lezione sia su come indossare l’hijab. È così?

R: No assolutamente. Si tratta di un corso di lingua e cultura araba, fra l’altro tenuto da una docente italiana che insegna spagnolo nel nostro Istituto. Non capisco nemmeno perché sia venuta fuori una notizia di questo genere, in un ambiente che ritengo inclusivo e che non ha mai fatto discriminazioni.