Si parla molto di Runes, un progetto che dovrebbe essere lanciato ufficialmente dopo l’halving di Bitcoin. Lo ha fatto, ad esempio, un recente rapporto elaborato dagli analisti di Franklin Templeton, secondo i quali avrà un ruolo decisivo nel fare di BTC un temibile concorrente di Ethereum e Solana nella DeFi. Andiamo quindi a osservare da vicino il nuovo protocollo per cercare di individuarne le effettive potenzialità.
Runes: cos’è e cosa si propone
Runes è un nuovo standard di token introdotto per Bitcoin e progettato da Casey Rodarmor. La sua peculiarità è rappresentata dal fatto di riuscire a rendere più semplice la creazione e la gestione di token fungibili su Bitcoin, tramite l’utilizzazione del modello UTXO nativo. In tal modo riesce ad assicurare non solo una gestione più efficiente dei token, ma anche a minimizzare la congestione della blockchain.
Progettato nel preciso intento di permettere l’emissione diretta di coin sulla catena di BTC, ne va in pratica a migliorare le capacità, in quanto non richiede la presenza di token esterni o di dati off-chain.
Il suo lancio è previsto dopo il quarto halving di Bitcoin, ormai alle porte, e grazie ad esso dovrebbe diventare possibile l’introduzione di un più efficace modello gestionale per gli asset che circolano su Bitcoin. Questo grazie alla sostituzione dei token BRC-20, considerati meno efficienti in tal senso.
L’approccio alla tokenizzazione sulla piattaforma più importante potrebbe essere reso più semplice e pulito, grazie all’utilizzazione delle caratteristiche transazionali che sono tipiche di Bitcoin e all’integrazione con la funzione OP_RETURN per l’inserimento dei dati senza soluzione di continuità.
Perché Runes è migliore rispetto ai token BRC-20?
Il protocollo Runes e lo standard BRC-20, sono entrambi stati concepiti per poter emettere token sulla blockchain di Bitcoin. Le similitudini, però, finiscono praticamente qui, in quanto i due sistemi presentano quadri operativi del tutto distinti. Ecco le principali differenze tra di loro:
- efficienza della rete, che nel caso di Runes viene perseguita tramite una riduzione al minimo della creazione di UTXO indesiderati. Ne scaturisce una congestione di rete molto minore rispetto a quella che caratterizza lo standard BRC-20. In questo secondo caso, infatti, vengono generati un gran numero di UTXO destinati a provocare un intasamento del sistema;
- integrazione con Bitcoin, che Runes persegue sfruttando il sistema UTXO nativo di BTC e utilizzando la funzione OP_RETURN per renderla più profonda. Le transazioni sono in tale modo semplificate e allineate nel modo migliore alle principali funzionalità di BTC. Nel caso di BRC-20 siamo invece di fronte ad una sorta di strato che si va ad aggiungere alla catena principale, rendendola di fatto meno performante in termini di efficienza;
- gestione dei dati, con Runes che va ad incorporare quelli relativi ai token direttamente all’interno delle transazioni Bitcoin. Per farlo utilizza le uscite non spendibili, riuscendo a mantenere integri efficienza e trasparenza della rete. Un modus operandi molto diverso da quello di BRC-20, che prevede un inserimento il quale è di frequente non integrato in maniera pulita con la sottostante architettura blockchain, con il rischio di interrompere il flusso di rete.
Proprio queste differenze hanno spinto i ricercatori di Franklin Templeton ad affermare che Runes potrebbe in buona sostanza aiutare Bitcoin a colmare il divario al momento esistente con Ethereum e Solana. Ove ciò avvenisse, al tavolo della DeFi si siederebbe un nuovo attore, scomodo per tutti gli altri.
Le prospettive per il futuro
Con l’approssimarsi del quarto halving di Bitcoin e, quindi, della data di lancio di Runes, numerosi progetti lanciati su BTC si stanno muovendo per passare al nuovo standard. Un interesse strategico abbastanza eloquente sulle grandi attese che il protocollo sta destando. Tra quelli che lo stanno facendo occorre ricordare in particolare NodeMonkes, Bitcoin Pups, Runestone e RSIC. Ovvero quelli che sono radicati nello spazio Bitcoin Ordinals, per i quali si prospettano grandi vantaggi.
Se è ancora presto per capire le effettive potenzialità di Runes in ambito DeFi, al tempo stesso si tratta di un altro passo decisivo per l’ecosistema di BTC. Un passo il quale potrebbe porlo in aperta concorrenza con la Ethereum Virtual Machine e Solana, i due protocolli al momento dominanti in questo ambito.