La sfida di ritorno del derby italiano di Europa League 2024 tra la Roma e il Milan decreterà chi sarà delle due a poter continuare il sogno di arrivare a Dublino per giocarsi la Coppa. I giallorossi arrivano al match dopo la grande paura del malore accorso a Ndicka in campo al 71′ del match contro l’Udinese, sospeso con gli ultimi minuti che dovranno essere recuperati. Daniele De Rossi ha dimostrato ancora una volta come la sua prima di essere una squadra è una famiglia, un atteggiamento da vero leader quello del tecnico e anche del capitano Lorenzo Pellegrini che lo accompagna in sala stampa alla viglia del match. Le dichiarazioni e i video da Trigoria su TAG24.
Europa League 2024 Roma – Milan, la conferenza stampa di Daniele De Rossi
Daniele De Rossi è sorridente e decisamente meno teso rispetto alle ultime immagini che avevamo visto sul campo ad Udine, pronto a guidare la sua Roma alla sfida di ritorno con il Milan conscio di giocarsi molto:
“Ndicka sta bene, per quanto possa star bene un ragazzo che ha subito un pneumotorace ma non è quello che avevamo pensato sul campo. Penso che ognuno possa trarne l’ insegnamento che vuole, ma abbiamo ricevuto i complimenti per una cosa normale. Abbiamo fatto ciò che ci sembrava sensato, ma se deve essere un insegnamento significa che come società stiamo messi male. C’è anche chi ci ha visto il marcio ed è anche peggio. L’ECG aveva messo il dubbio di un infarto in corso e per rispetto del compagno e di chi stava giocando non riuscivamo a continuare. Siamo stati veramente molto uniti e non c’era nessuno che voleva continuare a giocare. Siamo stati sorretti dalla società a bordo campo, siamo famiglia anche in questi momenti e non solo quando vinciamo le partite”.
Daniele De Rossi si sofferma anche sulle voci a proposito della panchina di Stefano Pioli:
“Quando si parla di crocevia è ciò che si legge sui giornali. Il Milan è secondo in classifica e veniva da un periodo in cui le aveva vinte tutte. La squadra gioca bene e non credo abbiano tanti problemi. Per loro è un crocevia importante perché la squadra era costruita per la Champions, ma ogni partita da dentro o fuori è da ultima spiaggia”.
De Rossi si sofferma anche sull’ipotesi di recuperare i minuti finali a Udine il 25 aprile:
“Se ne sta occupando la società del recupero dei minuti finali con l’Udinese. Non ci sono molte date effettivamente e capiamo che possa essere un problema anche per chi le organizza. Credo che sia un bene che non ci sono date perché significa che il calcio italiano è andato avanti in Europa. Devono essere tutelate le squadre che sono andate avanti, ma anche le altre perché non si può creare un precedente andando dopo la fine del campionato”.
Sull’aspetto tattico della gara di andata a Milano:
“L’essenza del lavoro è stare sempre alla ricerca di qualcosa che possa funzionare, con la paura di fare troppo come scrive sempre Lomonaco (risate in sala). Ci sono delle caratteristiche nella squadra avversaria che debbono essere rispettate, non abbiamo vinto 7-0 e loro non sono stati in apnea in area di rigore. È stata una gara equilibrata dove forse abbiamo fatto un po’ meglio noi. Non credo che Pioli stravolga la squadra, magari cambierà qualcosa. Dobbiamo sempre dosare bene cosa prepariamo per non stravolgere la squadra. Liedhom diceva sempre che metteva i calciatori in campo benissimo, poi loro hanno cambiato le cose. Stiamo pensando a qualche cambiamento”.
Daniele De Rossi si sofferma anche sull’importanza della gara di domani per il suo futuro, con la tifoseria che ne chiede a gran voce il rinnovo dopo questi primi mesi conditi da grandi risultati:
“Tutte le partite sono un crocevia per me, questa è la prima volta che faccio una competizione europea e non voglio che finisca. Questo è un percorso per arrivare ad essere felice, può interrompersene una parte e potrebbe continuare quello in campionato. Se perdo non farò la semifinale, altrimenti la giocherò. Più importante di questo non c’è nulla. Poi se questo percorso durerà un mese o dieci anni non lo sappiamo, non dobbiamo pensarci perché altrimenti non ci goderemmo neppure quello che stiamo vivendo. Le mie giornate felici sono state tante in questi 100 giorni, anche magari dopo un allenamento sotto la pioggia”.
L’aspetto tattico sarà importantissimo e non sono escluse sorprese come all’andata, quando con El Shaarawy imbrigliò tatticamente la gara:
“Questa è una partita come le altre, discorsi sulla gestione del risultato sull’essere intelligenti o troppo sbilanciati si possono fare sempre. Lo abbiamo fatto anche all’andata parlando di una gara sui 180′. Posso dire che se al 90′ saremo zero a zero non andremo all’attacco, ma giocheremo dall’inizio per fare un gol perché per loro sarebbe un duro colpo. Se ci chiudessimo in area il loro gol arriverebbe, anche all’andata avremmo potuto prendere gol. Credo che molto lo faranno le palle sporche, le seconde palle, l’aspetto emotivo”.
Il tecnico giallorosso parla anche della differenza con il Milan, che per numeri e rendimento è ancora potenzialmente il favorito:
“Penso che a determinare ciò che accadrà sarà quello che metteremo in campo. Loro sono una squadra molto forte, negli ultimi anni hanno sempre fatto 15/20 punti più di noi ma abbiamo dimostrato all’andata che non c’è questa differenza. Con me in campo questa Roma ha eliminato il Chelsea, il Real Madrid, il Lione squadre dal blasone importante. I numeri dicono che sono superiori, gli facciamo i complimenti. La carriera di Mister Pioli dice che è superiore a me e lo rispetto, ma come ho detto ai ragazzi siamo al 50% di possibilità di arrivare ad un traguardo importante. Voi non mettete la Roma forse tra le più blasonate, ma abbiamo fatto tante semifinali europee e forse qualcosa è cambiato”.
Il primo dubbio legato alla squalifica di Cristante viene subito svelato:
“Al posto di Cristante giocherà Bove e ho grande fiducia. Non cambia nulla nelle scelte tattiche o nel modo di giocare, è un’assenza pesante ma giocherà un calciatore in cui riponiamo grande fiducia e uscirà a fine partita con la maglia zuppa. Vogliamo proprio per lui che faccia una grande partita”.
Importante sarà anche l’aspetto emotivo, ma De Rossi si fida dei suoi calciatori:
“L’aspetto emotivo fa parte del gioco e rimane sempre forte durante la partita. Pensi mille cose e mille cose influiranno. Ieri Barca PSG sembrava una partita e un’espulsione ha cambiato tutto. In una partita ci sono mille partite, un allenatore o l’umore di un calciatore possono cambiarla. I nostri sono calciatori importanti e anche quelli del Milan, saremo tutti abbastanza bravi a mantenere bassa l’ansia.
Le parole di Pellegrini in conferenza stampa
Pellegrini sul suo lungo silenzio nelle conferenze stampa in questa stagione:
“Sono cose che decidiamo insieme alla società, c’è stato un momento particolare all’inizio della stagione dove avevo subito due infortuni e avevamo convenuto di concentrarci sulla mia salute fisica e mentale. Credo sia una cosa normale e che possa succedere durante la stagione, anche il Capitano può venire meno ai microfoni. Sono stato sempre presente con tutti i miei compagni e per la Roma. Questo è ciò che mi interessa”.
La mentalità della squadra alla vigilia del match sarà la stessa di sempre, c’è voglia di passare il turno:
“Credo sia più difficile in determinati casi far capire alla squadra delle cose, ma queste sono le partite per cui inizi a giocare a pallone. Arrivare in uno stadio davanti a 70 mila persone che ti spingono a dare qualcosa di più. Il Milan verrà qui per passare il turno, ma quel che è sicuro lo vogliamo anche noi. Abbiamo fatto una grande partita a Milano e vogliamo replicarla facendo anche ancora meglio”.
Pellegrini si sofferma su quanto abbia trasmesso De Rossi ai suoi calciatori in questi primi tre mesi di lavoro a Trigoria:
“Penso che questo è quello che il mister ci vuole trasmettere, ma credo che le frasi del mister arrivino perché si tende a pensare che alcune gare siano meno importanti perché di campionato o contro squadre meno blasonate del Milan. Il mister intendeva dire che quelle partite sono quelle che permettono di arrivare a giocare contro determinati club il prossimo anno. È un discorso di mentalità, una squadra forte di testa gioca contro il Milan e allo stesso modo contro un’altra squadra. Questa è una cosa su cui lavorare e migliorare, credo che il mister su questo possa darci tanto. Negli ultimi anni abbiamo fatto percorsi incredibili in Europa ma siamo mancati in campionato, questo non deve succedere perché la Roma deve fare determinati percorsi per far tornare la squadra dove merita di essere secondo noi”.
Il capitano si sofferma sulle sue responsabilità verso la squadra e verso i tifosi:
“L’ho detto già tante volte, qui sono a casa mia ma allo stesso tempo è bello vivere la Roma come una sfida continua. Ogni giorno devo venire al campo e meritarmi questa maglia. La fascia è un onore e un orgoglio, non avrei mai pensato che la mia carriera mi avrebbe portato a vivere una cosa del genere. Per me è un sogno essere qui accanto al mister che ora è un grande mister. Mi vivo il momento com’è giusto che sia, sapendo che ogni giorno devo meritarmi lo scudetto sul petto”.
Poi si lascia andare a un piccolo sfogo, con gli occhi quasi lucidi per l’emozione e anche De Rossi sorride al suo fianco:
“Qui dentro tutti sanno che sono ciò che vedono gli altri. In tanti apprezzano la mia trasparenza, in più come avete avuto modo di capire ho un ruolo importante. Non voglio essere importante per gli altri, ma per me stesso. Non parlo di legarsi la fascetta, ma tanto altro. Io mi sento di dire che non mancherei mai di rispetto alla Roma perché mi ha dato tutta la mia vita. Tutto ciò che farò sarà per il bene della Roma, sempre e per sempre”.
Il calciatore ora si sente bene e vuole continuare il percorso iniziato per lui e la squadra:
“A livello calcistico mi sento bene, stiamo facendo un bel percorso. Se qualche mese fa ci avessero detto quello di cui stiamo parlando probabilmente saremmo stati tutti contenti. Questo è un momento in cui la Roma ha iniziato un percorso che sta funzionando dove c’è tanto da lavorare. Si può creare un percorso che ci porti ad essere felici”.
La chiosa finale è ancora su Daniele De Rossi, che lo ha stupito nelle nuove vesti andando oltre ogni aspettativa:
“Con il mister c’era già un certo tipo di rapporto, ma quando uno veste i panni del giocatore e l’altro dell’allenatore pensi a fare il meglio per l’altro. Il mister mi ha stupito sotto tanti punti di vista, l’ho sempre reputato un professionista che sarebbe arrivato a fare l’allenatore. Ho sempre avuto la convinzione che lo avrebbe fatto rivoluzionando, l’allenatore che tutti invidiano e tutti vogliano. Non mi aspettavo però che fosse già così preparato. Sono rimasto stupito, ora un po’ meno. Siamo contenti ed entusiasti, prepariamo bene le partite e per lui ci butteremmo in un fosso infuocato. Sapere di passare le tue idee a delle persone che hanno le caratteristiche di recepirle credo sia importante. Lui ci fa arrivare bene le sue idee”.