Nel panorama delle politiche sociali italiane, l’ultimo decreto attuativo della riforma sulla disabilità, prevista dalla legge delega del 2021, segna una tappa significativa. Approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri, questo decreto è descritto dalla Ministra per le Disabilità come il nucleo centrale della riforma. Questa normativa introduce cambiamenti rivoluzionari nella definizione di disabilità e nelle procedure di accertamento dell’invalidità civile, promettendo di rendere il sistema più inclusivo e meno burocratico.

Accertamento invalidità civile semplificato

Il decreto si distingue per la sua enfasi sul “Progetto di vita” individuale e personalizzato, mirando a garantire un approccio olistico nell’assistenza alle persone con disabilità. L’introduzione di “accomodamento ragionevole” è una delle novità principali, assieme alla riforma delle procedure di accertamento e alla valutazione multidimensionale, che facilitano l’elaborazione e l’attuazione di piani di vita personalizzati. Queste misure sono pensate per superare le frammentazioni esistenti tra i servizi sanitari, sociosanitari e sociali, creando un sistema più integrato e funzionale.

Una delle modifiche più applaudite riguarda la semplificazione del sistema di accertamento dell’invalidità civile. La riforma prevede l’eliminazione delle visite di rivedibilità, che erano un requisito per verificare periodicamente il mantenimento dei requisiti sanitari necessari per il riconoscimento dello stato di invalidità civile. Questa modifica mira a ridurre il carico burocratico per le persone disabili e a velocizzare i processi di accesso ai benefici legati allo stato di invalidità.

Semplificazione accertamento invalidità civile: fase sperimentale e implementazione

Il decreto entrerà in vigore attraverso una fase sperimentale che inizierà il 1° gennaio 2025 in alcune province selezionate. Questo periodo di prova permetterà di valutare l’efficacia delle nuove procedure e di apportare eventuali modifiche prima di una piena implementazione a livello nazionale. È un passaggio rilevante per assicurare che le nuove normative rispondano adeguatamente alle necessità della comunità disabile e per perfezionare ulteriormente il sistema di supporto.

La Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha descritto il decreto come una “rivoluzione culturale e civile“, che non solo semplifica e sburocratizza i processi esistenti ma inaugura anche un nuovo paradigma di supporto e valorizzazione delle persone con disabilità, sottolineando l’importanza di sviluppare un nuovo paradigma nella gestione della disabilità. L’obiettivo è quello di eliminare le barriere che impediscono alle persone disabili di godere pienamente dei loro diritti civili e sociali nei vari contesti di vita.

Il riconoscimento della disabilità

Il decreto introduce una nuova definizione della condizione di disabilità, allineandosi con gli standard internazionali e rimuovendo termini obsoleti come “handicappato” e “portatore di handicap” in favore di “Persona con disabilità”. Questo cambio di terminologia non è solo simbolico, ma mira a restituire dignità e a rafforzare la centralità delle persone con disabilità nella società, come si evince dalle parole della stessa Ministra:

Un passo importante nella nuova visione che proponiamo è relativo alla modifica di tutte le leggi ordinarie: finalmente rimuoviamo i termini “handicappato” e “portatore di handicap” per restituire dignità e centralità alla “Persona con disabilità”. La sfida è appena iniziata, ma sono molto determinata e non mi fermerò.

Il Progetto di Vita: un nuovo modello di accompagnamento

Uno degli elementi più innovativi del decreto è l’introduzione del “Progetto di vita“, che serve come strumento di accompagnamento individuale e personalizzato. Questo modello è progettato per rispondere alle esigenze specifiche di ogni persona, basandosi sui loro desideri e scelte personali, come sottolineato dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Il Progetto di vita mira a promuovere un approccio meno assistenzialista e più valorizzante, contribuendo a un percorso di vita più dignitoso e autonomo per le persone con disabilità.

Formazione e preparazione al nuovo modello

Parallelamente all’introduzione del decreto, è prevista una formazione intensa e capillare per enti e categorie professionali coinvolte nella gestione della disabilità. Questo programma di formazione assume particolare rilevanza per garantire che tutti gli attori coinvolti comprendano e siano pronti ad implementare efficacemente il nuovo modello di presa in carico proposto dal decreto.