L’allarme su un possibile shock dell’offerta di Bitcoin era già stato lanciato qualche giorno fa da Crypto Quant. Ora, però, la situazione è stata messa nero su bianco da un rapporto stilato dall’exchange di criptovalute Bybit. Secondo gli analisti della piattaforma di scambio, infatti, le riserve di BTC potrebbero esaurirsi entro i prossimi nove mesi. Una previsione che sembra delineare un quadro del tutto nuovo, anche per quanto riguarda la quotazione dell’icona crypto.

Bitcoin: entro nove mesi riserve esaurite, secondo Bybit

Entro nove mesi le riserve di BTC potrebbero esaurirsi. Questo è l’impegnativo pronostico pubblicato da Bybit all’interno di un rapporto teso ad analizzare la situazione a pochi giorni dall’halving di Bitcoin. Un evento lungamente atteso, ma le cui conseguenze stanno diventando sempre più complicate da prevedere.

A renderle tali una serie di fattori nuovi rispetto a quelli che hanno caratterizzato i precedenti dimezzamenti delle ricompense spettanti ai minatori. Tra quelle che stavolta potrebbero fare da detonatore per la quotazione della creazione di Satoshi Nakamoto, si sta proponendo con sempre maggiore evidenza la scarsità dei token in offerta sul mercato.

A provocare questa tendenza potrebbero essere, in particolare, due fattori. Il primo è rappresentato dalla maggior tendenza a trattenere Bitcoin da parte dei possessori. Ad agevolarla, naturalmente, la speranza in un clamoroso apprezzamento dell’asset in futuro. Il secondo è il calo del conio di nuove monete virtuali, derivante dalla minore convenienza a condurre questa attività da parte delle aziende interessate.

L’aumento della domanda istituzionale

La domanda di Bitcoin da parte degli investitori istituzionali è in costante aumento. Se, al momento, sono gli ETF a trainare questo genere di domanda, anche altri soggetti simili si stanno ormai adeguando all’idea di riempire i propri forzieri di asset virtuali.

Basta in effetti dare uno sguardo alle analisi pubblicate nel corso degli ultimi mesi per capire la tendenza in atto. Bitcoin è ormai considerato alla stregua di oro digitale e, di conseguenza, come un bene rifugio. Notoriamente, in tempo di crisi i beni rifugio sono molto ricercati dagli investitori istituzionali e BTC non sembra destinato a fare da eccezione.

L’aumento di questa domanda si andrebbe quindi a inserire in una fase in cui il conio di nuovi token sarà minore rispetto al passato. Saldandosi minor offerta da parte dei minatori e maggior domanda da parte del mercato, le condizioni ideali per una crescita esponenziale del prezzo di Bitcoin verrebbero a realizzarsi facilmente.

Le cifre di Bybit

Il rapporto di Bybit è molto chiaro, al proposito e, soprattutto, corredato dalle cifre. Al suo interno è infatti possibile leggere: “Le riserve di Bitcoin in tutti gli scambi centralizzati si stanno esaurendo più velocemente. Con solo 2 milioni di Bitcoin rimasti, se assumiamo un afflusso giornaliero di 500 milioni di dollari agli ETF spot, l’equivalente di circa 7.142 Bitcoin lascerà giornalmente le riserve degli scambi, suggerendo che ci vorranno solo nove mesi per consumare tutte quelle rimanenti.”

Gli analisti affermano poi: “Tenendo questo a mente, non sorprende che il prezzo del Bitcoin potrebbe continuare a salire prima dell’halving o anche dopo, poiché la stretta sull’offerta lo spinge ad un altro nuovo record”.

A questi fattori si aggiunge poi un’ulteriore considerazione: l’abitudine di tenere i token in cold storage non solo migliora la sicurezza, ma contribuisce anche a ridurre la possibilità di vendita. Una situazione ideale, quindi, per far esplodere la quotazione di BTC nell’immediato futuro.

L’analisi di CryptoQuant sulle riserve di Bitcoin

Una situazione, quella prefigurata da Bybit, che era del resto già stata anticipata da un altro rapporto, quello elaborato da CryptoQuant. La società, specializzata nell’analisi di dati on-chain, aveva infatti preso come base quelli relativi all’8 aprile, quando all’interno di tutti gli indirizzi degli exchange di criptovaluta erano presenti appena 1,94 milioni di BTC. Ovvero, appena il 9,8% dell’offerta circolante di Bitcoin, la cui emissione è al momento attestata intorno a 19,7 milioni di token.

Dopo il picco fatto registrare nel mese di luglio del 2021, quando tali riserve ammontavano a 2,85 milioni, si è quindi registrato un continuo calo. Un trend praticamente senza soluzione di continuità, che dovrebbe proseguire nei prossimi mesi, almeno per nove di essi. Dopo i quali le riserve sarebbero praticamente esaurite.