Nuovo capitolo del terremoto giudiziario che nelle ultime settimane ha colpito la regione Puglia. Oggi a Bari era previsto l’interrogatorio per i fratelli Alfonsino ed Enzo Pisicchio, arrestati lo scorso 10 aprile con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta. I due hanno scelto una differente strategia difensiva, con il primo che ha risposto alle domande dei magistrati e il secondo che ha preferito il silenzio.

Inchieste di Bari, Alfonsino Pisicchio dichiara la propria “estraneità ai fatti” negli interrogatori

La giustizia continua a fare il suo corso, quasi non curante delle macerie lasciate alle sue spalle nel sistema politico pugliese, con l’uscita del Movimento 5 Stelle dalla giunta presieduta dal presidente Michele Emiliano.

Oggi, a Bari, era il giorno degli interrogatori per i fratelli Pisicchio, dopo l’arresto per corruzione del 10 aprile. I due sono accusati di aver gestito a proprio piacimento le gare d’appalto per l’assegnazione di alcuni fondi regionali, in modo da favorire un’azienda che li avrebbe, poi, ricambiati con l’assunzione di alcuni familiari o militanti a loro vicini.

Accuse che Alfonsino Pisicchio ha respinto oggi al mittente durante l’interrogatorio, come spiegato ai cronisti dal suo legale, l’avvocato Salvatore Daluiso, all’uscita dal tribunale di Bari.

Totale estraneità ai fatti e nessuna azione di disturbo nella gara d’appalto contestata dagli inquirenti. L’ex assessore regionale pugliese ha riferito loro di avere solamente chiesto informazioni all’azienda vincitrice della gara circa la possibilità di sottoporre “a un colloquio informativo” alcune persone di sua conoscenza. Il tutto sarebbe avvenuto, infatti, solo dopo aver avuto “informazioni sull’esito” dell’appalto.

Il fratello Enzo si è avvalso della facoltà di non rispondere

Prima di lui, era stato interrogato suo fratello, Enzo, presidente del movimento politico ‘Iniziativa democratica’, che aveva scelto, in vece, di appellarsi alla facoltà di non rispondere, come spiegato dal suo avvocato, Francesco Paolo Sisto, al termine del confronto con i magistrati.

“Vogliamo provare a qualificare i reati contestati, quelli ovviamente più gravi, in un secondo momento, davanti alla procura, davanti al pubblico ministero, con un interrogatorio investigativo”.

Sia il legale di Alfonsino Pisicchio sia quello di suo fratello hanno dichiarato che chiederanno presto la revoca degli arresti domiciliari per i loro assistiti.