Si respira aria di tensione all‘Università di Roma La Sapienza. Il Coordinamento dei Collettivi ha protestato oggi, 16 aprile, con un corteo pro Palestina, dopo gli ultimi aggiornamenti sulla guerra in Israele e, durante la manifestazione organizzata dagli studenti, sono arrivati i primi scontri con la polizia. Sono un giovane di origine straniera di 29 anni e una ragazza italiana di 27 i due fermati dalle autorità.
Roma, scontri alla Sapienza: tentativo di irruzione e danni
Da diversi giorni si attendeva la riunione del Cda e del Senato accademico riguardo gli accordi accademici di ricerca con Israele. I partecipanti alla manifestazione si sono mobilitati proprio contro questa collaborazione.
I disordini si sono accesi quando i ragazzi hanno tentato un’irruzione di massa al Rettorato dell’università e poi nel commissariato, sotto cui si erano già fermati in gruppo poco prima.
I due ragazzi fermati avrebbero uno danneggiato una vettura delle forze dell’ordine e l’altra aggredito un dirigente di polizia nel corso del tentativo di irruzione in commissariato.
Le dinamiche della manifestazione: le voci contro il rettorato
Gli studenti hanno protestato, alzato la voce, e sfoggiato cartelloni sia contro il governo, che contro la rettrice Antonella Polimeni, “colpevole”, secondo molti di loro, di non aver preso posizioni di responsabilità rispetto al conflitto tra Israele e Palestina.
In uno dei cartelli messi in mostra dai manifestanti, l’immagine di Meloni e Netanyahu con le mani unite e insanguinate.
Tra le voci della protesta, spicca quella di uno studente, riportata da Ansa:
“In tutta Italia gli studenti si stanno mobilitando, c’è una comunità che non vuole sporcarsi le mani di sangue. La rettrice ed il Senato accademico devono dimostrare che vanno tagliati i ponti con la guerra, solo così si possono costruire ponti per la pace”.
Manganellate, colluttazioni e lacrimogeni sono stati i protagonisti delle tensioni fuori dalla Sapienza. Circa 300 gli studenti coinvolti durante la protesta. Si sono espressi così, i rappresentanti del corteo:
“L’ateneo è disposto a caricare i propri studenti piuttosto che ascoltare le istanze di migliaia tra studenti, ricercatori e docenti. La rettrice si assuma le sue responsabilità: dimissioni immediate”.
Scontri alla protesta pro #Palestina alla #Sapienza di #Roma, le urla di una manifestante contro la polizia: "Mi avete tirato per i capelli, sono caduta a terra e mi avete calpestato" pic.twitter.com/P2KKiDCZD5
— Local Team (@localteamit) April 16, 2024
Due studenti arrestati negli scontri alla Sapienza: “Fuori la guerra dagli atenei”
Dopo gli scontri all’Università della Sapienza di Roma, è stato arrestata inizialmente una manifestante che nel pomeriggio ha aggredito un dirigente della polizia di Stato, mentre cercava di accedere al Commissariato Università. Un altro dei partecipanti al corteo è stato fermato dopo essere saltato sopra una vettura di servizio della Polizia di Stato, danneggiandola.
Uno dei cori che animato la protesta degli studenti, diventato simbolo ormai delle manifestazioni all’interno delle università è: “Fuori la guerra dagli atenei”.
La ministra dell’Università Anna Maria Bernini: “Non bisogna sfociare nella violenza”
La polizia sarebbe intervenuta esattamente su viale Regina Elena e, secondo quanto testimoniato dai ragazzi della Fgc, alcuni studenti sono rimasti feriti dalle forze dell’ordine.
Sulle recenti vicende e l’esito violento della manifestazione, si è espressa la ministra dell’Università sui social, Anna Maria Bernini, che ha dichiarato:
“Quello sta accadendo all’Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione.”
La mia vicinanza alla Rettrice, Antonella Polimeni.
— Anna Maria Bernini 🇮🇹 (@BerniniAM) April 16, 2024
Quello sta accadendo all'Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione.
La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da…
Anche lo scorso marzo c’erano state tensioni, ma si erano evitati gli scontri.