Binance, il più grande exchange di criptovalute esistente a livello globale, ha annunciato l’inclusione di TAO, il token di Bittensor, nelle sue contrattazioni. Il coin può quindi essere scambiato direttamente sull’exchange con BTC, USDT, FDUSD e TRY. Si tratta di un colpo notevole per Bittensor, tale da porre le basi per una forte crescita nell’immediato futuro, come accade solitamente ai progetti listati su exchange di rilievo.
Bittensor fa il suo esordio su Binance: di cosa si tratta?
Bittensor è stato lanciato nel 2021 da due ricercatori attivi nel settore dell’intelligenza artificiale, Ala Shaabana e Jacob Steeves. Se inizialmente è stato varato sotto forma di parachain all’interno di Polkadot, nel marzo dello scorso anno ha deciso di vivere autonomamente, sviluppando una blockchain proprietaria.
Il suo modello di business si basa sullo sfruttamento delle risorse computazionali apportate dai partecipanti al sistema. Il suo sistema è open source, ovvero aperto a qualsiasi contributo esterno e presenta un’architettura di rete strutturata su due livelli principali: blockchain e AI. Il primo è basato su Polkadot Substrate e offre tre ruoli distinti con cui interagire nell’ecosistema: miner, validatore e utente.
Quest’ultimo, in particolare, per avere accesso ai servizi deve effettuare una chiamata alle API di Bittensor, pagando una commissione. In cambio, ha l’opportunità di consultare i modelli di apprendimento disponibili e utilizzarli per i propri particolari scopi.
Per quanto riguarda la tokenomics, Bittensor ha in pratica adottato quella di Bitcoin. Anche nel suo caso, infatti, sono previsti 21 milioni di esemplari al massimo, con un mining Proof-of-Work premiato da ricompense che si dimezzano ogni quattro anni. Il modello che ne consegue è deflattivo, tale quindi da sostenere la quotazione del token nativo TAO.
I token, però, possono essere messi in staking, proprio come avviene su Ethereum e sulle catene incentrate sul Proof-of-Stake. Chi opta per tale scelta si ritaglia una rendita passiva, partecipando alla messa in sicurezza della rete.
Bittensor: chi sono i suoi rivali?
L’inclusione nelle contrattazioni di Binance rappresenta un ottimo colpo d’immagine per Bittensor. Particolarmente utile per poter respingere l’assalto che gli viene portato da alcuni progetti che si propongono lo stesso raggio d’azione, ovvero l’unione tra blockchain e intelligenza artificiale.
Una nicchia che proprio di recente ha visto l’ingresso di NetMind, protocollo il quale si propone di sfruttare le risorse di GPU sottoutilizzate dagli utenti di ogni parte del mondo per tutte le attività collegate all’AI.
Per efficientare il proprio sistema, quest’ultimo utilizza un consenso Proof-of-Authority (PoA), che nei piani dell’azienda dovrebbe aiutare la catena a conseguire l’efficienza necessaria, migliorare la sicurezza e assicurare il massimo di trasparenza possibile.
Le società di venture capital stanno investendo sul progetto
Bittensor ha attirato senza tanti squilli di tromba molti investitori. A partire dalla società di venture capital Polychain, fondata dal primo dipendente di Coinbase, Olaf Carlson-Wee, la quale ha incubato Bittensor nel 2019 e detiene circa 200 milioni di dollari in token TAO.
È stato lo stesso Carlson-Wee a ricordare il motivo dell’investimento in una dichiarazione rilasciata a Fortune: “Bittensor utilizza un sistema di incentivi concettualmente simile al mining di Bitcoin, ma invece di costruire una rete di pagamento, costruisce un’intelligenza artificiale pubblica e open source. Si tratta di un caso d’uso radicalmente nuovo per le blockchain che non ha precedenti.”
Anche Dao5, un fondo di investimento fondato da Tekin Salimi, detiene una partecipazione in TAO di circa 50 milioni di dollari ed è stato uno dei primi sostenitori dell’ecosistema di Bittensor. Mentre un centinaio di milioni sono detenuti da Digital Valuta Group, l’influente società rivolta all’investimento crittografico fondato da Barry Silbert.
Una serie di appoggi molto importanti, tali da aver spinto Matthew Beck, in un articolo comparso su Business Insider nel corso del 2021, a includere Bittensor nella lista delle 53 startup crypto più promettenti.