Cartelle esattoriali 2025: aspettare o pagare le cartelle esattoriali? Molti si chiedono se conviene attendere le nuove alternative al pagamento promosse dalla Riscossione per il 2025 o mettersi in regola subito, evitando il rischio di dover affrontare novità volte ad arginare le pressioni sui debiti e, al contempo, rendere più snella e semplice l’azione della Riscossione. Vediamo insieme quale strategia adottare, evitando la complessità di un meccanismo di controllo che sembra imporre regole minime sul discarico delle cartelle esattoriali.

Cartelle esattoriali 2025

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione dovrebbe introdurre, a partire dal 2025, le nuove regole per la riscossione delle cartelle esattoriali, incluso il discarico dei debiti esattoriali. Apparentemente, sembra che le nuove disposizioni in materia di riscossione siano favorevoli ai contribuenti. Tuttavia, chi non provvede a saldare i debiti iscritti a ruolo rischia un intervento molto rapido e decisivo. In futuro, la risoluzione promossa per la riscossione delle cartelle esattoriali potrebbe complicare la vita di molti contribuenti.

Le nuove proposte prevedono un’azione più incisiva da parte della Riscossione, con obblighi che lasciano poco spazio a formule legate alla decadenza o prescrizione. I contribuenti con debiti esattoriali subirebbero una supervisione costante da parte dell’ente impositore, al fine di evitare la perdita del diritto alla riscossione del credito. Non si tratta di un abuso del fisco, ma di una posizione già dominante rafforzata dall’istituzione di nuove norme.

Debiti esattoriali cosa sono e cosa si rischia

La cartella esattoriale contiene l’indicazione delle somme dovute all’ente creditore. Inoltre, in essa è contenuto l’invito a provvedere al pagamento entro i termini indicati nell’atto. Non solo. La cartella di pagamento contiene anche le modalità di pagamento di cui il contribuente può avvalersi per regolarizzare la propria posizione debitoria. Inoltre, nell’atto di pagamento sono contenute le istruzioni per richiedere la rateizzazione, la sospensione o proporre ricorso.

In sostanza, gli enti creditori affidano i crediti all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che procede all’iscrizione a ruolo delle somme dovute. Il ruolo contiene l’indicazione delle cartelle esattoriali con i dati relativi alla notifica dell’atto, nonché alle disposizioni sulla riscossione delle somme in esso contenute.

Cosa succede se non si pagano le cartelle esattoriali?

 Dunque, se il contribuente non paga una cartella esattoriale, la Riscossione procede incrementando il valore del debito con l’applicazione di interessi, sanzioni e spese di riscossione. Successivamente, se il contribuente non tiene conto dei solleciti di pagamento, in caso di omessa regolarizzazione o mancata tempestiva presentazione dell’istanza di rateizzazione o sospensione, l’Agente della Riscossione avvia le procedure cautelari o esecutive per il recupero delle somme dovute.

In sostanza, il contribuente può presentare un’istanza di rateizzazione della cartella esattoriale ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. 602/73. Una volta regolarizzata la posizione debitoria, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione procede a effettuare il riversamento di quanto riscosso in favore degli altri enti creditori o nelle casse dello Stato.

Quali novità in materia di Riscossione per il 2025?

Una delle novità previste per il 2025, contenuta nel decreto Riscossione approvato in Consiglio dei Ministri, riguarda il discarico delle cartelle esattoriali non riscosse entro 5 anni.

È importante notare che non viene applicato uno stralcio del debito esattoriale, ma piuttosto una cancellazione automatica dal ruolo della Riscossione. Come riportato da leggioggi.it, l’ente creditore può optare nell’applicazione di diverse alternative, quali:

  • gestire in proprio la riscossione coattiva delle somme discaricate;
  • affidarla in concessione a soggetti privati mediante gara pubblica;
  • riaffidarla all’Agenzia delle Entrate Riscossione per un biennio, se l’ente creditore è in possesso di nuovi e importanti elementi reddituali del debitore.

Tuttavia, per i carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2024, i contorni operativi saranno gestiti da una Commissione presieduta da un magistrato della Corte dei Conti, il quale dovrà predisporre delle opzioni legislative per la Riscossione.

Più tempo per rateizzare le cartelle esattoriali dal 2025

Come accennato, sono molte le variazioni previste per il 2025, incluso un sistema di rateizzazione delle cartelle di pagamento molto più ampio. Per i debiti esattoriali che non superano i 120.000 euro, verrà applicata la seguente rateizzazione:

  • per il biennio 2025 e 2026 si prevede una rateizzazione fino a 84 rate;
  • per il biennio 2027 e 2028 si prevede una rateizzazione fino a 96 rate;
  • per il biennio 2029 e 2030 si prevede una rateizzazione fino a 108 rate;
  • a partire dal 2031, si procederà alla valutazione di una rateizzazione fino a 120 rate.”