La crudeltà delle violenze contro gli animali vede un nuovo episodio a Carini, in provincia di Palermo. Oggi 16 aprile i locali Vigili urbani hanno scoperto, dopo una segnalazione, un cane impiccato ad un albero all’interno di un fondo privato.

Ignoti gli autori (o l’autore) del gesto, con il comandante dei Vigili urbani che ha chiesto l’aiuto della cittadinanza per avere testimonianze utili: “Chi abusa degli animali è pericoloso, può farlo anche con le persone. Se qualcuno sa qualcosa, parli“.

Cane impiccato ad un albero a Carini: si cerca il colpevole

La segnalazione che ha attivato i vigili urbani di Carini li ha portati in una tenuta privata all’interno della stessa piccola città, in via Monti Sibillini.

Un cane di grossa taglia e di circa 50kg di peso è stato trovato con un cappio al collo: da una prima analisi sembrerebbe che l’impiccagione sia avvenuta circa 10 giorni prima del ritrovamento. Un crimine la cui crudeltà ha lasciato basiti e perplessi non soltanto gli abitanti di Carini, ma anche le locali Forze dell’Ordine.

Subito dopo il ritrovamento del corpo del cane sono state avviate le indagini, che cercheranno di capire chi sia stato l’autore di questo terribile gesto. Le prime ipotesi parlano di un atto compiuto dal proprietario dell’animale. Il personale veterinario dell’Asp, chiamato dai Vigili urbani, eseguirà le analisi necessarie sul corpo del cane.

Si cercano quindi testimoni o persone che possano aiutare i Vigili urbani a fare luce sulla vicenda. Questo gennaio, sempre a Palermo, un cane era stato ucciso dal proprio padrone a gennaio, che gli aveva dato fuoco: l’uomo era stato denunciato, mentre purtroppo il cane è morto a causa di ustioni sull’80% del corpo.

Nel caso in cui venisse fermato l’autore dell’impiccagione a Carini, questo verrebbe punito secondo l’articolo 544 bis del codice penale: questo prevede una pena della reclusione da quattro mesi a due anni a carico dei responsabili.

La Polizia chiede la collaborazione dei cittadini

Una notizia del genere, naturalmente, ha sollevato molte critiche e rabbia verso l’autore (o gli autori) del gesto. Una bravata da parte di ragazzini? Crudeltà gratuita verso un animale che non può difendersi? Un padrone a cui non interessa più avere a che fare col suo animale? Qualunque sia stata la ragione, un’azione del genere ha subito attivato la Polizia, che ha chiesto ad eventuali testimoni di riferire in caso di notizie sul caso.

Il comandante dei vigili urbani di Carini, Marco Venuti, aggiunge che purtroppo questo non è l’ultima violenza realizzata ai danni di un cane (come insegna il caso di questo gennaio):

Invitiamo chiunque abbia visto a presentarsi al Comando. I crimini contro gli animali vanno trattati per quelli che sono: gravi reati. Ormai da anni, peraltro, la letteratura scientifica criminologica ha evidenziato la stretta correlazione tra gli abusi su animali e pericolosità dei rei, anche nei confronti delle persone. Procederemo per il reato di uccisione di animali che prevede una pena da quattro mesi a due anni di reclusione.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche con la politica locale, che si è espressa tramite l’assessore al Benessere animale Vito Bortiglio:

Chi ha agito in questo modo è un criminale, oltre che una persona crudele e va punito, così come previsto dalla legge. Invitiamo tutti a collaborare per trovare i responsabili.