Una visita fortemente voluta, nonostante le tensioni internazionali, quella della presidente del Consiglio Meloni a Vinitaly, l’appuntamento di Verona dedicato al mondo vinicolo italiano ed internazionale. Un’occasione per la premier per ribadire la centralità dell’agricoltura e dei suoi professionisti nell’agenda del governo.
Meloni a Vinitaly: “Chi pensa che bisogna cacciare l’uomo per difendere l’ambiente immagina un mondo che non esiste”
Aveva inizialmente cancellato la sua presenza all’appuntamento di Verona. L’attacco dell’Iran a Israele aveva, infatti, aggiunto improvvisamente nuove tensioni e impegni all’agenda di Giorgia Meloni che, però, alla fine ha deciso di recarsi comunque a Verona.
Probabilmente perché il salone Vinitaly rappresenta una tappa simbolica importante per segnare nuovamente la vicinanza dell’esecutivo a quel mondo agricolo con cui ha da sempre stretto un legame particolarmente forte. La premier, dunque, arriva all’auditorium della fiera accolta dai ministri Lollobrigida, Valditara e Santanchè, oltre che dal presidente della regione Veneto Luca Zaia, dal sindaco di Verona Damiano Tommasi e dal cerimoniere Bruno Vespa.
Terminato l’inno di Mameli che ha accompagnato il suo ingresso, la presidente del Consiglio inizia il suo discorso sottolineando che la sua presenza in giornate da lei definite “un po’ complesse” è proprio dovuta alla necessità di “ribadire la centralità che questo governo attribuisce al mondo dell’agricoltura“.
Una posizione che assume una connotazione nettamente politica quando la Meloni parla della battaglia ambientalista.
“Chi pensa che bisogna cacciare l’uomo per difendere l’ambiente immagina un mondo che non esiste. Nel mondo reale abbiamo bisogno dell’opera dell’uomo per difendere la natura […] Gli agricoltori sono i primi bioregolatori, gli agricoltori sono i primi a difendere l’ambiente e la natura e per questo abbiamo aumentato da 5 a 8 miliardi delle risorse per il comparso con il Pnrr”.
Vinitaly, Giornata Nazionale del Made in Italy, il mio intervento all’ottava edizione del “Concorso enologico MASAF-Istituti agrari”. pic.twitter.com/poi6qRwhbn
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) April 15, 2024
“Non c’è identità o cultura italiana senza il Made in Italy”
Agricoltura che, nella visione di tutela della tradizione tanto cara alla premier, va a braccetto con il concetto di ‘made in Italy’, espressione di “un pezzo enorme del nostro genio italiano“.
In occasione della prima giornata nazionale del Made in Italy, Meloni ricorda la difficoltà nel trovare lavoratori nel settore agricolo e rilancia la sua importanza per il Paese.
“Non c’è identità e cultura italiana senza il Made in Italy. Il vino è un pezzo fondamentale della nostra identità. Testa, cuore, mani: questo è quello che ha fatto il Made in Italy”.
Meloni al Vinitaly sulla crisi tra Iran e Israele: “Dobbiamo essere preoccupati ma lucidi, unità di vedute nel G7”
Inevitabilmente, il pensiero della presidente del Consiglio e dei presenti non può fuggire troppo a lungo da quanto sta accadendo nelle ultime ore a livello internazionale, a seguito dell’attacco dell’Iran a Israele come rappresaglia per un raid israeliano a un’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria.
“Credo che chiunque sia ragionevole in questo momento debba essere preoccupato, ma credo anche che dobbiamo essere molto lucidi”.
Meloni ha ribadito la condanna dell’Italia all’attacco iraniano, dicendosi contenta di aver riscontrato “unità di vedute nel G7 su quello che va fatto“, invitando a un dialogo costante con i diversi attori interessati per cercare di risvegliare un senso di responsabilità che porti a una de-escalation del conflitto.
Sull’autonomia differenziata: “Provvedimento va avanti ma non dipende da me”
Infine, ai cronisti lascia una battuta sulla riforma dell’autonomia differenziata sostenendo che il provvedimento prosegue il proprio iter parlamentare ma che non ci sono certezze sui tempi per l’approvazione.
“Dovrebbe arrivare il 29 aprile ma dipende dall’andamento dei lavori parlamentari, da quanta opposizione verrà fatta. Non dipende da me, lungi dal Governo mettere pressione al Parlamento“.