Le GPU (graphics processing unit) molto spesso non sono utilizzate al meglio delle loro potenzialità. Proprio per questo motivo nel corso degli ultimi anni sono nati alcuni protocolli crypto che intendono avvalersi di queste risorse per metterle a disposizione di chi ne abbia bisogno.
Tra di essi c’è anche NetMind, che si propone di democratizzare l’accesso alla potenza di calcolo in maniera tale da facilitare lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale, anche a favore delle organizzazioni meno grandi.
Grazie alla rete di risorse di calcolo distribuite da NetMind Power viene così ad essere garantito il necessario mix tra convenienza finanziaria, efficienza e gestione teso a favorire un apprendimento profondo distribuito, e a configurare un panorama competitivo equo per le entità di qualsiasi dimensione.
NetMind: cos’è e cosa si propone
NetMind è un’azienda dedita alla ricerca e produzione di software per l’intelligenza artificiale. Per condurre il suo modello di business ha sviluppato la piattaforma NetMind Power, una soluzione di elaborazione decentralizzata che consente di superare gli elevati costi di calcolo e il controllo centralizzato delle risorse di elaborazione.
La piattaforma, che si candida come concorrente di Bittensor, va in particolare a sfruttare le risorse di GPU sottoutilizzate dagli utenti di ogni parte del mondo per tutte le attività collegate all’intelligenza artificiale.
Per condurre la propria azione, l’azienda si avvale della NetMind Chain, la quale utilizza un consenso Proof-of-Authority (PoA) per riuscire a conseguire l’efficienza necessaria, migliorare la sicurezza e assicurare il massimo di trasparenza possibile.
All’interno del sistema così congegnato, a svolgere il ruolo di propellente è il Token NetMind (TNM), che assomma il ruolo di utility token a quelli tesi ad incentivare la partecipazione e l’associazione degli utenti ai processi decisionali interni alla blockchain.
Come funziona NetMind?
Il funzionamento di NetMind si fonda sullo sfruttamento della potenza di calcolo decentralizzata inutilizzata delle GPU messe a disposizione dagli utenti di ogni parte del globo. Grazie a questo approccio, è possibile l’esecuzione di calcoli di apprendimento automatico e intelligenza artificiale senza dover necessariamente dipendere dai centri dati centralizzati.
Dal punto di vista tecnico, a questo primo passo, il coinvolgimento di utenti a livello globale, ne fanno seguito altri non meno importanti. A partire dal varo di piattaforme di formazione e interferenza rivolte ai modelli di AI, le quali sfruttano la potenza di calcolo distribuita per conseguire un’elaborazione effettivamente efficiente.
Le risorse ottenute, sono poi allocate mediante un sistema di pianificazione intelligente, al quale spetta il compito di assegnare dinamicamente i compiti di formazione e inferenza dell’intelligenza artificiale alle GPU più adatte disponibili. Per riuscire a conseguire l’obiettivo, vengono ottimizzati fattori come la potenza di calcolo e la latenza di rete.
Gli utenti che apportano le proprie risorse sono premiati tramite NMT, il token nativo della rete, che può essere utilizzato anche per lo staking. Chi stocca i propri coin, collaborando alla messa in sicurezza della catena, si ritaglia il diritto di prendere parte ai processi decisionali che avvengono all’interno di NetMind.
La tokenomics di NMT
Come abbiamo già ricordato, l’utility token di NetMind è NMT. Il gettone virtuale può essere utilizzato per le ricompense o essere messo in staking dagli utenti. Ove stoccato non solo garantisce una rendita passiva, ma associa i detentori alla governance di rete. In particolare, il 20% della fornitura totale di NMT è riservata alla NetMind DAO. Proprio dal rafforzamento dell’organizzazione autonoma decentralizzata va, in definitiva, a dipendere il reale livello di decentralizzazione del progetto.
NMT ha una dotazione totale di 10 miliardi di token, che saranno rilasciati in maniera da perseguire al meglio gli obiettivi. Proprio la presenza di un quantitativo massimo sta a indicare l’approccio deflattivo dell’azienda, destinato a sostenere la quotazione di NMT nel lungo periodo.
Oltre al 20% destinato alla DAO, la tokenomis prevede le seguenti destinazioni per il coin:
- 40% destinato a coloro che forniscono potenza di calcolo, distribuito nell’arco di 100 anni;
- 30% riservato agli stakeholder, con incentivi particolarmente elevati per le puntate contro i 21 principali nodi master, in maniera tale da promuovere la sicurezza della blockchain;
- 10% alla squadra degli sviluppatori, cui spetta il compito di indicare le soluzioni tecnologiche che devono assicurare la tenuta del sistema sul lungo termine.