Quando il nostro cane manifesta dei comportamenti anomali, prolungati nel tempo e inappropriati, sta forse comunicando un disagio. Incontenibili e pasticcioni da cuccioli, una volta adulti i nostri amici a quattro zampe diventano più disciplinati e mansueti, anche se spesso i padroni si lamentano di condotte poco convenienti alla convivenza tra le due specie, umana e canina. Impariamo a distinguere i comportamenti tipici della sua razza, che semplicemente abbiamo difficoltà a gestire, da abitudini che invece nascondono un malessere che necessita di un’attenzione particolare.
Quali sono i disturbi comportamentali del cane?
Il cane è per sua natura affettuoso e giocherellone, anche se esistono razze più irruente di altre. Quando il pelosetto inizia ad avere comportamenti disfunzionali, aggressivi o inusuali, allora sta manifestando un disagio, la cui causa risiede nella maggioranza dei casi in una cattiva gestione da parte del suo padrone di cui spesso non è consapevole.
Le condotte che nascondono un malessere possono essere varie. L’abbaio persistente può essere un segnale molto disturbante per la famiglia e i vicini. Quando non è stimolato da un evento specifico, come rumori anomali o il passaggio di qualche altro animale, circostanze che innescano il suo istinto di protezione, allora può essere inteso come un segnale di malessere.
La masticazione eccessiva è un altra modalità da tenere d’occhio. Elemento naturale della sua crescita, essenziale per la dentizione, se viene attuata oltre la norma tanto da diventare distruttiva allora va monitorata.
Mordere in maniera aggressiva è un altro comportamento altamente disfunzionale che deve essere subito contenuto per non causare danni a suoi simili o alle persone. Altri segnali di disagio possono essere tremori e paura ingiustificata, tale da indurre il cane a nascondersi anche quando non c’è un reale pericolo. Segnare in maniera compulsiva il suo “territorio” con l’urina è un altro elemento che evidenzia la sua instabilità emotiva.
In generale, tutti i comportamenti inusuali sono un potenziale campanello di allarme: la vivacità fuori dalla norma, movimenti irrefrenabili come ad esempio il girotondo, diminuzione dell’appetito o ricerca ossessiva del contatto fisico.
Cause dei disturbi comportamentali del cane
Una volta escluse origini di natura fisica, come disturbi intestinali o patologie, va indagata la sfera emotiva del cane: il suo malessere potrebbe infatti avere origini nella mancata soddisfazione di alcuni suoi bisogni fisiologici, essenziali per la sua serenità, o da traumi.
Perché un cane viva felice, è necessario venire incontro alle sue esigenze primarie, come un’attenzione costante, un’alimentazione adeguata, movimento fisico tutti i giorni, affetto e coccole. I cani che restano da soli la maggior parte della giornata sono quelli più predisposti ai disturbi comportamentali.
Anche l’atmosfera che si respira in famiglia può incidere sul loro stato di benessere. Inoltre, essere costantemente sgridati anche per azioni normali, in linea con la loro natura animale, è fonte di stress.
Molti comportamenti inappropriati derivano poi dal fatto che il cane non è stato a sufficienza con la propria madre o con i fratelli. Nei primi mesi di vita, infatti, l’animale apprende dal gioco e dal contatto con i propri simili i limiti naturali al suo comportamento. I cuccioli non dovrebbero mai essere allontanati dal resto della cucciolata prima dei 2 mesi di vita.
Inoltre, un distacco prematuro genera la sindrome da abbandono, che solitamente si manifesta con un attaccamento eccessivo alle figure di riferimento o attacchi di panico quando l’animale viene lasciato da solo in casa, generando grande trambusto, come un abbaiare prolungato o la distruzione di oggetti e tessuti.
Disturbi comportamentali del cane: come intervenire
Quando la condotta del cane diventa ingestibile, non bisogna pensare che l’animale stia attuando un dispetto nei nostri confronti, bensì ci sta inviando una richiesta di aiuto perché profondamente angosciato o non educato a sufficienza.
Se non si riesce a individuare le cause o la condotta disfunzionale sfugge al controllo, allora è bene rivolgersi a un veterinario specializzato in gestione dei problemi comportamentali, specifica branca della veterinaria. Spesso il suo intervento prevede la collaborazione con un istruttore riabilitatore, in grado di stabilire le strategie per contenere gli eccessi e porre in essere comportamenti funzionali all’interazione uomo-animale.
Lo specialista prenderà in considerazione lo stato generale del cane, il contesto in cui vive, la sua storia e i rapporti con tutti i componenti della famiglia adottiva. Insieme, si valuta come ridurre la sensazione di angoscia del cane, se è necessario ricorrere a farmaci o integratori, e rendere possibile l’apprendimento di dinamiche diverse, in modo da essere tutti più sereni.
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