Utilizzare la tecnologia web non è facile. Per cercare di avvicinare il maggior numero di persone ad essa, nel corso degli ultimi anni sono nate piattaforme che si propongono di bypassare questo problema. Tra quelle che si propongono di dare risposte in tal senso c’è anche CoinWeb. Andiamo quindi a conoscere da vicino questo progetto per capire di cosa si tratti e le sue effettive potenzialità.

CoinWeb: cos’è e cosa si propone

Coinweb è una blockchain che ha esordito nel corso del 2017, proponendosi di agevolare le interazioni con la tecnologia dei registri distribuiti. In particolare, il progetto ha come obiettivo quello di agevolare l’ingresso al settore per il maggior numero di utenti possibile, si tratti di persone o imprese. Utenti che, al momento, trovano ostacoli che ne impediscono l’utilizzo e rallentano l’adozione globale della tecnologia blockchain.

Il grimaldello per riuscire in tal senso è rappresentato dall’utilizzazione dell’architettura InChain, che consente alle dApp costruite sulla piattaforma di trarre il massimo vantaggio dall’interoperabilità cross-chain. Dall’interconnessione in questione scaturisce la possibilità di utilizzare diverse catene in contemporanea, come se si trattasse di un solo sistema. Proprio l’architettura InChain rende possibile preservare le qualità delle blockchain sottostanti, sfociando in un incremento di efficienza e utilità delle applicazioni decentralizzate.

Il team Coinweb è guidato da Toby Gilbert, che ricopre la funzione di CEOUn ruolo nel quale sfrutta le precedenti esperienze lavorative, in particolare quelle nelle compagnie di telecomunicazioni. A lui si vanno ad affiancare il CTO e co-fondatore Knut Vinger e il chief architect Alexander Kjeldaas. Il team degli sviluppatori comprende inoltre esperti di tecnologia reclutati in aziende come Google, Cisco, Microsoft e Oracle.

Come funziona CoinWeb

A spiegare il funzionamento di CoinWeb è il sito dell’azienda, che specifica l’approccio completamente nuovo alla tecnologia blockchain che l’azienda si propone. Piuttosto che costruire una nuova blockchain o estendere un’architettura già esistente, il protocollo Coinweb va ad utilizzare le catene esistenti e nuove in modo da combinarle.

Un approccio da cui deriva per le dApp la possibilità non solo di mixare le migliori proprietà di ognuna di esse, ma anche di potenziare quelle connesse al sistema. In pratica, CoinWeb si propone di garantire l’accesso ai dati di molte blockchain, di sfruttarne la capacità transazionale ed eseguire smart contract complessi, in grado di agevolarne una crescita virale. Il risultato che ne scaturisce è lo sblocco di una gamma di nuove applicazioni altrimenti impossibili da implementare.

Come meccanismo di consenso, Coinweb utilizza il Refereed Delegation of Computation (RDoC). Un meccanismo che si distingue da tutti gli altri per il fatto di non richiedere una maggioranza. Nel suo caso, infatti, si richiedono solo pochi nodi per ottenere la stessa sicurezza del Proof-of-Work o del Proof-of-Stake. In tal modo il numero dei nodi che dovranno replicare i calcoli è molto inferiore e permette non solo una maggiore complessità dei contratti intelligenti, ma anche una compressione dei costi.

Il token CWEB

L’altra particolarità di CoinWeb è rappresentata dal suo token nativo, CWEB. Si tratta infatti del primo caso di coin scollegato dalla blockchain su cui è nato. Se è l’utility token dell’ecosistema, venendo quindi utilizzato per pagare le tariffe del protocollo e le terze parti che gli permettono di funzionare, al tempo stesso può muoversi liberamente tra tutte le reti connesse.

Viene cioè incorporato in più catene sottostanti tramite Coinweb. Può quindi essere oggetto di scambio su vari exchange decentralizzati o spostarsi su una catena diversa nel caso in cui una rete dovesse fallire, presentare violazioni della sicurezza o diventare troppo lenta o costosa.

Se all’interno del protocollo è presente come CWEB, nel caso in cui sia utilizzato sulle altre blockchain diventa wCWEB (CWEB ERC20). Il secondo rappresenta l’unico modo per spostare CWEB tra catene di livello 1 e 2 e i due token sono legati fino al lancio sulla rete principale, dove CWEB L2 sarà quotato sugli scambi in sostituzione di CWEB ERC20 o coesisterà con esso.

Il token può anche essere usato per lo staking liquido. In tal modo non solo genera una rendita passiva per l’interessato, ma gli permette di utilizzare una sua rappresentazione per cogliere eventuali occasioni che dovessero presentarsi durante il periodo di deposito.