I piccoli invasi idrici, presenti in natura come laghi o stagni oppure realizzati artificialmente, possono essere infrastrutture idrauliche fondamentali per stoccare l’acqua necessaria per mitigare gli effetti della siccità e della crisi idrica.
Con il settantuno percento della superficie terrestre coperta d’acqua, rappresentato dalle ampie e quasi sconfinate distese idriche dei mari e degli oceani, solo il 2,5 percento è acqua dolce, considerata essenziale per il sostentamento umano.
L’agricoltura, utilizzando il settantuno percento delle riserve globali di acqua dolce e considerata essenziale per la coltivazione di numerose specie vegetali indispensabili per garantire la sicurezza alimentare globale, ha un ruolo strategico nella gestione delle risorse idriche.
Con gli effetti del cambiamento climatico, che si manifestano attraverso l’aumento della temperatura media globale e i fenomeni atmosferici estremi spesso associati a persistenti ondate di calore, una delle principali sfide dei prossimi decenni è quella di garantire idonei livelli di sicurezza idrica.
La gestione sostenibile delle risorse idriche, realizzata integrando nel territorio le tecnologie e le strategie per ottimizzare lo stoccaggio e l’utilizzo dell’acqua dolce, è possibile mitigare gli effetti della siccità e plasmare un modello di agricoltura sostenibile in grado di valorizzare le risorse naturali.
Con il progetto SIGHTING, sviluppato dalla collaborazione tra l’Università Niccolò Cusano, l’Università di Perugia e il CNR IRSA– Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Ricerca Sulle Acque, è possibile creare un network di tecnologie e competenze indispensabili per affrontare le sfide imposte dalla siccità e dalla crisi idrica attraverso i piccoli invasi idrici.
L’attività, finanziata con i fondi dell’Unione Europea stanziati tramite il Nex Generation EU e con il cofinanziamento dei due Atenei universitari e del CNR, valorizzando le infrastrutture idrauliche naturali e artificiali per lo stoccaggio dell’acqua dolce, permette di sviluppare un know-how necessario per creare un connubio perfetto fra sicurezza idrica e agricoltura sostenibile.
Piccoli invasi idrici: infrastrutture idrauliche fondamentali per la gestione della siccità e della crisi idrica
Per mitigare gli effetti della siccità e della crisi idrica sull’agricoltura, attraverso la partnership tra i due prestigiosi Atenei universitari e il CNR, è possibile sviluppare il mix di competenze e conoscenze essenziali per valorizzare i piccoli invasi idrici.
Considerati come infrastrutture idrauliche naturali o artificiali, con dimensioni modeste che possono variare da pochi metri quadri a ettari di superficie, i piccoli invasi idrici sono bacini che permettono di stoccare acqua piovana o proveniente dalle sorgenti naturali.
I bacini naturali, come i laghi o gli stagni generati da processi geologici o idrogeologici, permettono di sviluppare eco-sistemi naturali caratterizzati da flora e fauna acquatica e formare riserve naturali di acqua dolce.
Le infrastrutture idrauliche artificiali, realizzate con bacini creati dall’uomo, possono essere considerati come riserve idriche necessarie per stoccare grandi quantità di acqua dolce da utilizzare per l’irrigazione.
I bacini artificiali, non solo contribuiscono a mitigare gli effetti della siccità attraverso lo stoccaggio dell’acqua dolce ma, sono anche fondamentali per ridurre il rischio d’inondazione nelle aree con rilevanti problematiche idrauliche.
Gli invasi, con una capacità di stoccaggio che può variare in base alle dimensioni dell’infrastruttura idraulica, sono risorse idriche fondamentali per mitigare gli effetti della siccità e contribuire ad aumentare la sicurezza idrica.
Con gli effetti del cambiamento climatico che alterano il naturale ciclo dell’acqua, con precipitazioni nevose ridotte durante i mesi invernali e lunghi periodi di siccità nei mesi estivi, i piccoli invasi idrici permettono di mitigare gli effetti della crisi idrica e migliorare la gestione delle risorse naturali di acqua dolce.
Attraverso un piano di sviluppo idrico basato su competenze e tecnologie avanzate, che permette d’integrare strategicamente i bacini naturali con i piccoli invasi idrici artificiali, è possibile ridurre efficacemente l’impatto ambientale generato dall’agricoltura intensiva e incrementare significativamente la sicurezza idrica.
Progetto SIGHTING, una collaborazione per un futuro resiliente e sostenibile
Il progetto SIGHTING, sviluppato con le risorse scientifiche ed economiche dell’Università Niccolò Cusano, dell’Università di Perugia, del CNR IRSA – Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Ricerca Sulle Acque e dei fondi europei stanziati con il NEXT GENERATION EU, permette di migliorare l’utilizzo e lo stoccaggio delle risorse idriche.
Attraverso le competenze multi-disciplinari e il know-how dei due importanti Atenei, sviluppato nell’ambito della ricerca scientifica e con la mission del CNR, il progetto permette di valorizzare i piccoli invasi idrici e sviluppare un modello di agricoltura resiliente agli effetti della siccità causati dalla crisi idrica.
Realizzando un’analisi accurata dei bacini di raccolta presenti sul territorio, tramite le tecnologie di modellazione basate sull’utilizzo dei dati satellitari, è possibile stimare con precisione la quantità di acqua dolce che può essere stoccata.
Utilizzando i dati ottenuti dal censimento dei bacini di raccolta, si possono definire gli indicatori che permettono di stimare la resilienza delle risorse idriche agli effetti del cambiamento climatico.
I dati ottenuti con le immagini satellitari, non solo permettono di generare una mappa dei bacini idrici idonei per la raccolta dell’acqua dolce, ma consentono anche di valutare la velocità d’interramento delle infrastrutture idrauliche e stabilire una road-map per la manutenzione.
Gli interventi di gestione dei bacini idrici, programmati e realizzati attraverso la gestione sostenibile delle risorse naturali, permettono di migliorare la qualità e la quantità dell’acqua stoccata nei bacini di raccolta.
I piccoli invasi idrici, permettendo di stoccare importanti quantità di risorse idriche che possono essere utilizzate per l’irrigazione, offrono una soluzione sostenibile per mitigare gli effetti della siccità e della crisi idrica nel comparto agro-alimentare.
Una collaborazione tra eccellenze accademiche per plasmare un futuro sostenibile
Il progetto SIGHTING, sviluppato con la collaborazione di eccellenti realtà accademiche nazionali come l’Università Niccolò Cusano, l’Università di Perugia e il CNR, permette di ottimizzare lo stoccaggio dell’acqua dolce nei piccoli invasi idrici e ottenere un modello di agricoltura resiliente agli effetti generati dalla siccità e della crisi idrica.
La partnership multidisciplinare, con un know-how di competenze e professionalità necessarie per sviluppare un progetto cosi ambizioso, permetterà di sviluppare le competenze necessarie per ridurre l’impatto ambientale del cambiamento climatico e dell’agricoltura intensiva.
Attraverso l’analisi accurata dei bacini di raccolta, l’utilizzo di tecnologie innovative e la valorizzazione delle risorse naturali, il progetto SIGHTING offre soluzioni concrete per migliorare la sicurezza idrica.
Il progetto SIGHTING, con il sostegno dei fondi europei e la ricerca accademica, permette di plasmare un futuro caratterizzato da un equilibrio perfetto tra sviluppo sostenibile e l’utilizzo delle risorse naturali.
Per l’Università Niccolò Cusano, attiva in numerosi progetti nazionali e internazionali di ricerca accademica e impegnata in molteplici collaborazioni con Atenei di tutto il mondo, si apre una fase da protagonista per plasmare una transizione ecologica equa e sostenibile.