Establishment della Lega al completo, o quasi, questa mattina a Varese per la festa dei 40 anni della Lega. A spiccare per la sua assenza il fondatore, Umberto Bossi, che dopo le dichiarazioni di ieri sulla necessità di un cambio di leadership del partito, oggi ha deciso di non partecipare all’evento, nonostante l’invito del vicepremier Matteo Salvini.

“L’avevo invitato, avrà fatto altre scelte, va bene così”,

ha commentato Salvini e nel suo attesissimo intervento, ha cercato di mettere al tacere le polemiche sulle “parole di sfiducia” del senatur, affermando che le critiche di Bossi lo aiutano a fare meglio il segretario.

Festa Lega, Salvini seda le polemiche: “Critiche di Bossi mi aiutano a migliorare”

Tra bandiere e memorabilia, da piazza Podestà a Varese, il segretario Matteo Salvini prova a rilanciare la sua segreteria e a sottolineare il lavoro fatto negli ultimi 10 anni.

Il suo intervento alla festa della Lega era il più atteso e il segretario non si è sottratto al confronto, anche perchè ignorare l’elefante nella stanza sarebbe stato un po’ complicato.

Ha commentato le parole di Umberto Bossi che ieri aveva criticato la sua gestione del partito invocando un cambio al comando, senza però inasprire le polemiche, ma accettando le osservazioni come un allievo con il suo maestro.

“Io sono in Lega da 30 anni e sono abituato alle telefonate notturne e diurne di insulto e di polemica di Umberto Bossi, quindi mi servono per capire e migliorare. Ringrazio Maroni per quello che tanto mi ha insegnato”,

ha detto Matteo Salvini che poi ha ringraziato Umberto Bossi per aver dato vita al progetto della Lega. Ha ricordato anche Roberto Maroni che ha guidato il partito “nei mesi più complicati”.

“Io lo faccio al meglio delle mie possibilità da 10 anni con anima, tempo e cuore. Sono contento in questi anni di aver fatto crescere classe dirigente”

ha detto Salvini che poi ha aggiunto:

“Per quello che mi riguarda per la Lega e per l’Italia il bello deve ancora venire. Saranno mesi fondamentali”

Salvini a Varese: “Chi ci sceglierà alle Europee, sceglierà un percorso di pace”

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha, poi, spostato il discorso su un terreno meno insidioso, ovvero, le prossime elezioni Europee.

“Chi sceglierà la Lega alle Europee sceglierà un percorso di pace, mentre qualche leader europeo come Macron ha parlato di guerra e della possibilità di mandare i soldati europeo a contattare e a morire fuori dai confini europei. Io da ministro delle infrastrutture faccio ponti”.

Il riferimento inevitabile a quanto accaduto questa notte in Medio Oriente con l’attacco dell’Iran a Israele.

“La Lega, e spero anche altri, ha non il diritto ma il dovere di lavorare per la pace. Bisogna essere estremamente attenti a parlare e ricostruire percorsi di pace. Israele ha sacrosanto diritto di difendersi ed esistere. Anche le scuole italiane non possono aprire una breccia a un certo fondamentalismo islamico”

Festa della Lega, i fedelissimi: “La direzione di Salvini è quella giusta”

Il leader della Lega ha scelto di non ribattere a tono al fondatore Umberto Bossi, ma di mettere a tacere le polemiche. A mettere le cose in chiaro sulla sua leadership alla guida del partito, ci avevano pensato poco prima i suoi fedelissimi che, nei loro interventi e a margine dell’evento di Varese, avevano ribadito il sostegno al Ministro dei Trasporti.

Sul palco della manifestazione, in mezzo a centinaia di militanti e a decine di bandiere del partito, accanto al segretario Matteo Salvini hanno preso la parola i ministri leghisti Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Giuseppe Valditara, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, il governatore Attilio Fontana e il coordinatore della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti

“Bossi è abituato a esprimere critiche, però penso che così come siamo riconoscenti a Bossi per aver fondato la Lega, a Maroni per averla salvata in un momento difficile, a maggior ragione lo dobbiamo essere a Salvini per quello che ha fatto e sta facendo”

ha dichiarato il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo.

Anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, si è schierato a difesa del suo segretario.

“La Lega deve andare avanti con Matteo Salvini, che nel 2013 ha avuto la grande intuizione portare la rivoluzione del federalismo e della libertà in tutta Italia. La direzione di Salvini è quella giusta”.