Mutui a tasso variabile: cosa cambia all’indomani della decisione della BCE di lasciare i tassi inalterati? Ecco quali sono i dati aggiornati sui tassi di interesse e sul Taeg.
I dati pubblicati da Banca d’Italia sui finanziamenti sono positivi: il calo dei tassi di interesse ha anticipato la prossima mossa della BCE. Il calo del trend dei saggi di interesse ha portato ad una riduzione del Taeg sui prestiti, con conseguente risparmio per i nuclei familiari italiani.
Istat segnala un incremento delle vendite di prodotti per la cura della persona e prodotti di profumeria, mentre sono in netta riduzione i prodotti di telefonia e di informatica. La situazione sta migliorando: le vendite al dettaglio hanno subito una ripresa e i mutui sono meno onerosi rispetto a qualche mese fa. Ci sono buoni segnali all’orizzonte.
Mutui a tasso variabile: i dati sui tassi di interesse e sul Taeg
I dati di Banca di Italia e dell’Istat sono abbastanza incoraggianti e mostrano segnali di ripresa all’orizzonte. Dopo mesi e mesi di continui aumenti dei tassi di interesse e di calo delle vendite al dettaglio: nel corso del primo trimestre del corrente anno è proseguito il calo dei tassi di interesse sui mutui. Per quanto concerne i prestiti erogati alle famiglie il Taeg medio applicato è stato pari a 4,31 punti percentuali nel mese di febbraio del corrente anno contro i 4,38 punti ad inizio anno.
Sulle nuove erogazioni di credito al consumo il Taeg si è collocato a 10,6 punti percentuali. I tassi di interesse sui nuovi prestiti sono pari a 5,3 punti percentuali. I nuclei familiari che hanno sottoscritto un contratto di mutuo possono stare tranquilli? Tenendo in considerazione la durata e l’importo di un finanziamento per l’acquisto di un bene immobiliare, con il calo dei tassi di interesse scende l’importo della rata, specie per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile. La rata del mutuo è scesa di circa 50 euro rispetto al picco del mese di novembre 2023. Si stima che il risparmio annuo potrebbe essere pari a 580 euro.
Rata mutuo a tasso variabile: cosa cambierà?
Per il momento i tassi di interesse rimarranno inalterati, ma a partire dal mese di giugno la BCE apre ad un possibile cambiamento di scenario e all’implementazione dell’allentamento monetario. La svolta monetaria è stata rinviata da Christine Lagarde al mese di giugno: secondo le proiezioni la Bce sarà la prima a ridurre il costo del denaro e ciò avrà un impatto determinante sull’importo della rata, in particolare su quella pagata dalle famiglie che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile.
Il tasso di inflazione è sceso ma resta piuttosto elevato. Per questo, il board della BCE prima di implementare l’allentamento monetario dovrà monitorare e valutare attentamente i dati macroeconomici aggiornati. In particolare, quelli relativi al tasso di inflazione.
Istat, i dati sulle vendite al dettaglio
Per avere chiaro il cambiamento dello scenario economico è necessario prendere in considerazione anche i dati sulle vendite al dettaglio pubblicati dall’Istat. A febbraio le vendite al dettaglio hanno subito un aumento dello 0,1 percento in termini valoriali e in termini di volume. L’incremento delle vendite riguarda sia i beni non alimentari ed i beni alimentari.
Per quanto concerne i beni non alimentari, Istat ha registrato delle variazioni: record positivo per i prodotti per la cura della persona e per i prodotti di profumeria (oltre 7,7 punti percentuali). Sono frenate le vendite dei prodotti di telefonia e di informatica (con un calo di quasi due punti percentuali).
Rispetto al mese di febbraio 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la GDO con un + 4 percento. Il commercio online frena, mentre crescono le vendite per le imprese operanti nelle piccole superfici (con un punto percentuale in più).