Roma premia Claudio Baglioni con la prestigiosa “Lupa Capitolina”, evento annunciato lo scorso 27 febbraio febbraio in occasione dell’ultima data al PalaSport dell’Eur per il suo tour  “A tutto cuore”. Un riconoscimento annunciato quella stessa notte dal sindaco Roberto Gualtieri è diventato realtà oggi 13 aprile. Un omaggio di Roma a uno dei suoi più grandi artisti, che partito da Centocelle è diventato il cantautore più amato della musica italiana, colonna sonora di intere generazioni e pronto a dare il suo addio alle scene nel 2026.

Claudio Baglioni riceve la Lupa Capitolina, il video del Campidoglio

Roberto Gualtieri aveva annunciato di voler premiare Claudio Baglioni e finalmente oggi c’è riuscito, confessando di aver anche duettato con lui nel suo ufficio arrivando così in ritardo n una gremita Aula Giulio Cesare:

Consacriamo Claudio non solo per essere il numero uno, ma per la qualità della sua arte che lo ha reso possibile. È un poeta e le sue armonie riconoscibili hanno reso canzoni capolavori eterni.  Lui è un Romano che ama questa città e ha saputo trasformare in poesia questa città. Claudio Baglioni con la sua fondazione si è anche impegnato nella lotta per i diritti umani. Vogliamo esprimergli la nostra riconoscenza e l’affetto di tutti i romani”.

Claudio Baglioni è accolto dagli applausi nella sala vestita  a festa come già accaduto per Paola Cortellesi premiata anche lei con la Lupa Capitolina dopo lo straordinario successo di “C’è ancora domani”. Il cantautore ringrazia e parla subito del suo legame con la città, ma soprattutto sceglie di omaggiare  i suoi genitori: 

È vero che sono discorsi che si fanno sempre, ma sono grato a Roberto Gualtieri sindaco di Roma e a tutti coloro che hanno voluto darmi questo premio. Voglio dedicarlo a Silvia e Riccardo, i miei genitori che dopo la guerra fecero 137 km dell’Umbria arrivando a Roma. Vollero venire via dalla Campania alla grande città, un po’ l’emblema del futuro. Pensavamo che quella fosse ultima delle guerre, ma ne stiamo ancora parlando oggi”.

Tornando sempre su suoi genitori li racconta con la voce visibilmente rotta dall’emozione:

Avevano entusiasmo e la certezza che il futuro sarebbe stato migliore. Io mi ricordo sempre la casa che da scantinato è diventato un primo piano. Noi ci spostavamo sempre, ma un giorno qualcosa cambiò. Eravamo a Centocelle e mi iscrissi al concorso canoro della chiesa di San Felice. Sono passati 60 anni e ho saluti molte volte quei gradini. Questo premio mi conferma che qualcosa che ho fatto rimarrà. Mi ricordo la mia prima trasferta per cantare  ad un matrimonio nel Castello degli Odescalchi a Bracciano. Avevo 17 anni ed i miei genitori mi accompagnarono a Piazza Sempione dove il cantante mi aspettava nella sua Ferrari. Lo sveglai battendo sul vetro e a quel punto lui notando la macchina dei genitori parcheggiata male disse ‘’guarda quei due vecchi rincojoniti’. Non ebbi il coraggio di ribattere, ma oggi vorrei dire grazie a quei ragazzi di  50 anni che mi hanno fatto arrivare lì quella quella sera e nascere in questa città”.

Roma e Baglioni legame indissolubile

Quella di oggi in Campidoglio è la celebrazione di un amore reciproco tra Claudio Baglioni e la città di Roma, che ha cantato nel corso di tutta la sua lunghissima carriera. Dopo l’addio al Palasport dello scorso 26 febbraio ora tutti aspettano nuove date con il grande ritorno allo Stadio Olimpico, o magari una data evento di chiusura per la sua carriera al Circo Massimo. Intanto c’è sempre la suggestiva ipotesi dell’invito al Parco di Centocelle, dove durante il Giubileo 2025 Papa Francesco incontrerà i fedeli.