Al via la prima piattaforma telematica regionale del superbonus per l’acquisto e la vendita di crediti d’imposta e sconti in fattura rimasti incagliati. La piattaforma, dunque, si è resa necessaria per lo smaltimento dei crediti d’imposta con difficoltà di circolazione. Mediante il suo utilizzo si possono cedere tutti quei bonus ammessi alla circolazione secondo quanto prevede la legge numero 20 del 2023 della Regione Basilicata.

Proprio l’ente locale lucano è stato l’apripista della discesa in campo delle regioni nell’acquisto dei crediti rimasti incagliati mediante la loro acquisizione da parte di società partecipate che poi possono procedere con la compensazione in F24. Si conosce anche il prezzo medio di acquisto del superbonus 110%.

Superbonus piattaforma compra crediti della Basilicata al via

Al via la prima piattaforma telematica regionale che consente l’acquisto dei crediti d’imposta relativi al superbonus, rimasti incagliati dalla normativa restrittiva a livello nazionale. Con la legge 20 del 2023, infatti, la Regione lucana ha provveduto – per prima rispetto alle altre – a stabilire un regime di acquisto dei bonus edilizi che comporta la successiva compensazione da parte dei cessionari. Nel caso della Regione Basilicata, le società partecipate (cessionarie) sono, al momento, l’Acquedotto Lucano e il Consorzio di Bonifica della Basilicata.

Superbonus piattaforma compra crediti, qual è l’indirizzo internet?

La piattaforma telematica di compravendita dei crediti d’imposta del superbonus è raggiungibile a questo indirizzo internet. Si tratta di uno spazio virtuale dove le imprese e i professionisti della regione lucana possono vendere i crediti d’imposta ai cessionari istituzionali.

Il progetto è promosso dalla Regione Basilicata in linea con la legislazione ad oggi vigente sui bonus edilizi. Inoltre, mediante la piattaforma la Regione Basilicata può effettuare un monitoraggio sull”andamento delle compravendite dei bonus edilizi.

Bonus, come vendere i crediti d’imposta e gli sconti incagliati?

La piattaforma, dunque, rappresenta una soluzione per tutti quei titolari di crediti d’imposta, imprese con sede legale e operativa nel territorio locale e professionisti residenti per iscrivere il proprio credito d’imposta rimasto incagliato sullo spazio telematico. In questo modo, le società partecipate e gli enti pubblici possono valutare se acquistare o meno il credito stesso.

La cessione dei crediti del superbonus può avere a oggetto bonus che derivano dalle spese sostenute per qualificati interventi edilizi in ambito di efficientamento energetico, di riduzione del rischio sismico, di installazione degli impianti fotovoltaici e di implementazione delle infrastrutture di ricarica delle auto elettriche.

Chi può vendere i bonus edilizi e come

Per poter utilizzare la piattaforma di vendita dei crediti d’imposta del superbonus è necessaria la registrazione. All’operazione sono ammessi gli operatori con sede legale ed operativa nella regione (imprese e professionisti) che abbiano svolto lavori su edifici ubicati nel territorio regionali.

Una volta entrati nella piattaforma telematica occorre caricare tutti i documenti relativi ai crediti d’imposta. Tale operazione è propedeutica affinché le società partecipate della Regione Basilicata possano valutare l’acquisto del bonus. In caso positivo, il cedente verrà contattato dal cessionario istituzionale interessato a comprare il credito.

La conclusione della cessione del credito d’imposta prevede il pagamento di quanto riconosciuto a titolo di acquisto del bonus stesso. La conclusione avverrà, pertanto, quando i crediti saranno visibili nel cassetto fiscale del soggetto acquirente.

A quale prezzo di vende il bonus 110%?

Ad oggi, la cifra di crediti che possono acquistare le due società partecipate è pari a 40 milioni di euro. Il prezzo al quale acquistano il superbonus 110% è dell’89%. “

La piattaforma della Regione Basilicata è online – si legge in una nota di Tommaso Coviello, firmatario della legge 20 del 2023 – L’impegno è mantenuto e si compie quindi l’ultimo adempimento tecnico e burocratico per passare dalla fase legislativa, che ha visto la Regione Basilicata essere la prima in Italia e modello pilota, alla fase attuativa”.