Riscatto della laurea 2024, perché conviene effettuare l’operazione presso l’Inps prima di iniziare a lavorare, in vista del sostenimento di un costo ridotto e dei benefici per la futura pensione? Insieme alle modalità ordinarie di valorizzare gli anni di studio universitari, c’è una possibilità delineata dalla legge 247 del 2007 di poter effettuare il riscatto dei periodi di studio direttamente dopo il conseguimento del titolo e prima che nel calcolo possano entrare i redditi derivanti da un lavoro.

I neolaureati, non ancora occupati, possono approfittare delle possibilità riservate dalla legge del 2007 purché non abbiano mai versato contributi o intrapreso attività lavorative, neppure all’estero. Non accedono a questa formula agevolata di riscatto della laurea anche i soggetti che abbiano intrapreso una propria attività autonoma, anche nella modalità parasubordinata, di lavoro occasionale con compensi superiori a 5mila euro annui da considerare al lordo, con apertura di una posizione nella Gestione separata dell’Inps.

Riscatto laurea 2024 costo agevolato prima di iniziare a lavorare: ecco perché

I neolaureati possono approfittare del riscatto agevolato della laurea secondo lee modalità previste dalla legge 247 del 2007. In vista di aggiungere contributi previdenziali per andare in pensione anticipata e per avere un assegno mensile più corposo, chi consegue la laurea non avendo già delle esperienze lavorative e contributive, può accedere ai costi agevolati dell’operazione non precludendo, peraltro, nelle possibilità di un successivo e primo impiego che comporti variazioni sui costo pattuito con l’Istituto di previdenza per il riscatto del titolo di studio.

Riscatto laurea 2024 costo e metodo di calcolo

Per calcolare qual è il costo da sostenere per i non occupati al momento del conseguimento del titolo di studio della laurea e della valorizzazione del corso di tre, quattro o cinque anni, è necessario considerare la percentuale – pari al 33 per cento per i lavoratori alle dipendenze – e il minimale reddituale applicato alla gestione separata dei commercianti e degli artigiani riferito all’anno in cui viene presentata la domanda di riscatto.

Per l’anno in corso tale minimale è pari a 18.415 euro. Si consideri che tale percentuale, negli altri meccanismi di calcolo del riscatto della laurea, comporta l’applicazione sul livello di reddito dei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda, con un incremento evidente dell’onere da coprire per arrivare alla valorizzazione dei periodi di studio.

Chi sostiene il costo dei riscatti? Ecco i vantaggi fiscali e per la pensione

Può capitare che il periodo degli studi da riscattare sia collocato interamente prima del 1° gennaio 1996, data a partire dalla quale si applicano le condizioni di pensione e di contribuzione del sistema contributivo puro. Si pensi, ad esempio, al genitore che regali il riscatto della laurea al figlio a proprio carico fiscale.

Questa operazione è consentita al costo agevolato sempre a condizione che il beneficiario del riscatto della laurea – il figlio – sia privo di un lavoro. Per il genitore che sostiene il costo della valorizzazione degli anni di studio c’è la possibilità di detrarre il 19 per cento. La diluizione del costo da sostenere per il riscatto della laurea è fissato a un massimo di 120 rate (dieci anni), con conseguente vantaggio dal punto di vista fiscale della detrazione nella dichiarazione annuale dei redditi.

Anche nell’anno di imposta nel quale il figlio non risulterà più a carico, quest’ultimo potrà godere della detrazione fiscale del 19 per cento per le quote annuali residue di sostenimento del costo del riscatto della laurea. Qui le informazioni sulla convenienza del riscatto della laurea a seconda dell’età del primo lavoro.

Riscatti periodi di studi universitari, come risparmiare?

Con l’entrata in vigore del decreto 4 del 2019, l’allora governo Conte 1 ha allargato questa formula agevolata di pagamento del riscatto della laurea a tutti i contribuenti, non più ai soli inoccupati. Si continua a far riferimento al minimale della gestione dei commercianti per il calcolo forfettario di quanto bisogna pagare. Tale meccanismo è alternativo a quello che prevede un costo calcolato a percentuale sul reddito prodotto.

Inoltre, per i periodi di studio collocati prima del 1996, l’Istituto di previdenza ha chiarito che è necessario accettare il passaggio al sistema contributivo puro, per chi provenisse da un sistema previdenziale differente. Ad esempio, le lavoratrici in uscita con opzione donna (35 anni di contributi richiesti, quindi in parte versati nel sistema previdenziale misto) possono, contestualmente, riscattare la laurea con il sistema agevolato accettando il calcolo della pensione interamente con il sistema contributivo puro.