La saga che coinvolge Do Kwon sembra destinata a non finire mai. Lo dimostra l’ennesima direzione presa dalla questione relativa all’estradizione del fondatore di Terra (LUNA), la stablecoin crollata fragorosamente inasprendo il crypto winter, nel 2022.
Dopo il balletto che ha visto coinvolte alcune delle maggiori istanze giudiziarie del Montenegro, chiamate a decidere se l’imprenditore sudocoreano debba essere consegnato al suo Paese natale o agli Stati Uniti, ora la questione è stata infatti affidata al Ministro della Giustizia montenegrino, Andrej Milovic.
La questione, quindi da giudiziaria si è trasformata in politica, proprio ciò che avrebbe dovuto essere evitato. A questo punto, di conseguenza, più che le motivazioni di carattere puramente giuridico, a contare saranno le considerazioni geopolitiche.
Do Kwon: la palla passa alla politica
La questione dell’estradizione che coinvolge Do Kwon, co-fondatore di Terraform Labs, non riguarda più il sistema giudiziario del Montenegro. Una recente sentenza dell’Alta Corte di Podgorica, infatti, ha posto le basi affinché sia il Ministro della Giustizia Andrej Milovic a prendere faccia la decisione finale sulla vicenda.
È stata Marija Rakovic, in rappresentanza dell’Alta Corte di Podgorica, a confermare l’improvvisa svolta nella vicenda che riguarda Do Kwon. La sentenza emessa dalla Corte ha sottolineato come i requisiti legali per l’estradizione, sia verso la Corea del Sud che in direzione degli Stati Uniti, siano stati soddisfatti. Ne consegue il rilascio dell’onere relativo alla decisione finale nelle mani del governo locale.
Si tratta di uno sviluppo che fa da logico corollario all’intervento della Corte Suprema del Montenegro, la quale ha deciso di cassare una precedente decisione di estradizione per motivi di superamento della giurisdizione. Dopo che la Corte Suprema ha posto particolare enfasi sulle prerogative del ministro in materia di estradizione, l’Alta Corte di Podgorica ha dovuto soltanto prendere atto del nuovo quadro. Decidendo infine di accodarsi a questa interpretazione.
Le implicazioni politiche
Come abbiamo già ricordato, la questione a questo punto non è più di carattere giudiziario, bensì politico. Occorre infatti ricordare che proprio Milovic in precedenza ha sostenuto la rilevanza che gli Stati Uniti hanno in qualità di partner del Montenegro. Le implicazioni di politica estera, di conseguenza, sono destinate a giocare un ruolo chiave nella decisione finale sull’estradizione di Do Kwon.
Sembra difficile pensare che dopo un’ammissione di questo genere, Milovic non faccia seguire i fatti alle parole. Ove il fuggitivo fosse consegnato agli Stati Uniti, comunque, le recriminazioni da parte dei suoi connazionali coinvolti nel crac di Terra potrebbero non essere eccessive. Qualche settimana fa, infatti, un gruppo di loro ha pubblicamente espresso la speranza di un’estradizione di Do Kwon negli USA.
A motivare tale affermazione la scarsa fiducia nel sistema giudiziario locale. In pratica, a detta dei firmatari della dichiarazione, la permeabilità del sistema giudiziario sudcoreano prospetterebbe al fondatore della stablecoin fallita una serie di vie di fuga che potrebbero ridurne al minimo la detenzione. Cosa che negli USA sembra da scartare, alla luce di quanto accaduto di recente con Sam Bankman-Fried, condannato a 25 anni di carcere, oltre al pagamento di una sanzione pari a 11 miliardi di dollari.
Le tappe precedenti della vicenda
I problemi legali di Kwon in Montenegro hanno avuto inizio quando è stato fermato dalle forze di polizia locali. Un fermo derivante dal fatto di aver utilizzato documenti falsi durante un tentativo di lasciare il Paese. Anche se si tratta, in fondo, di accuse quasi irrilevanti rispetto a quelle pendenti sull’imprenditore sudcoreano per la vicenda di Terraform Labs.
Le accuse su tale questione hanno già condotto ad una causa civile negli Stati Uniti, conclusa con un verdetto di colpevolezza per frode. Sempre negli Stati Uniti è stato inoltre avviato il procedimento legale intentato dalla Securities and Exchange Commission (SEC). Un procedimento al quale non ha sinora presieduto proprio l’accusato principale.
A ritardare il tutto è stato proprio il balletto legale andato in onda in Montenegro, con una lunga serie di manovre legali che hanno riempito le cronache. Ora la questione potrebbe finalmente giungere all’epilogo, considerato che i legali di Do Kwon hanno solo tre giorni di tempo per appellarsi contro l’ultima sentenza. Non resta quindi che attendere per capire se la vicenda è giunta all’epilogo, almeno in Montenegro.