“Bisturi!” ta ta ra ta; “divaricatore!” ta ta ra ta; “formaldeide!” ta ta ra ta: se non vi vengono in mente né le parole né le note di questa canzone è perché è una variazione della più famosa “Gioca jouer” di Claudio Cecchetto. I medici legali della Società Italiana di Medicina Legale a Catania si sono divertiti a realizzare una propria versione mentre eseguivano un’autopsia in live streaming.

Il video del ballo, realizzato davanti ad un cadavere, è finito sui diversi social e ha generato inevitabilmente tante polemiche. Alcuni medici legali hanno chiesto l’intervento del ministro della Salute Orazio Schillaci.

Autopsia sulle note di “Gioca Jouer”, i medici ballano davanti al cadavere: chiesto l’intervento del ministro Schillaci

Una situazione assurda dai risvolti ancora più strani, se possibile. La Società Italiana di Medicina Legale, a Catania, ha cercato di innovare i propri insegnamenti mostrando in streaming un’autopsia. Tale pratica è stata da loro chiamata “Live Autopsy” e se già qualcuno può avere da ridire su questa modalità di insegnamento, ciò che succede nel mentre è ancora più incredibile.

Durante un’autopsia trasmessa in live streaming, uno dei medici legali mette in sottofondo “Gioca Jouer“, la più famosa delle canzoni realizzate dal produttore discografico e dj Claudio Cecchetto. L’atmosfera è rilassata, al limite del giocoso e tutti vengono presi dalla frenesia del ballo: alcuni dei presenti sono partecipi, altri sembrano più distaccati ma muovono qualche timido passo a tempo di musica.

Naturalmente sono presenti tanti cellulari che immortalano la scena e l’autopsia con ballo incorporato finisce ben presto in rete. Le reazioni non sono esattamente lusinghiere, considerato che lì presenti c’erano anche alcuni professori di note università italiane.

Una questione di decoro e rispetto per la professione che si accompagna anche a quello per il corpo sottoposto ad autopsia: mentre i presenti cantavano e ballavano, infatti, sul tavolo davanti alla lavagna c’era ancora il cadavere vivisezionato.

La reazione dei medici legali al video

A proposito di decoro della professione di medicina legale, alcuni professori e medici legali si sono sentiti coinvolti dall’autopsia al ritmo di “Gioca Jouer”, non perché fossero presenti, ma perché ciò costituisce un grave danno d’immagine.

Verificata la bontà del video e la sua autenticità, molti medici di altre facoltà di medicina hanno chiesto l’intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci e del presidente dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli. Al vaglio possibili provvedimenti disciplinari.

La replica del professor Pomara, ordinario di Medicina Legale dell’Università di Catania: “Nessuna mancanza di rispetto”

Apprendo con sconcerto dagli organi di stampa della diffusione illegale di un video effettuato durante una esercitazione anatomica all’estero e che fa riferimento impropriamente ai lavori preparatori di una sessione del Convegno nazionale della Società Italiana di Medicina Legale dal titolo ‘Live autopsy’ e della cui sessione sono responsabile

ha dichiarato il professor Cristoforo Pomara, ordinario di Medicina Legale dell’Università di Catania, che ha diffuso una nota per chiarire l’accaduto.

Mai, lo ribadisco a nome mio e di tutti i presenti, c’è stata la volontà da parte di alcuno di noi di mancare di rispetto. Quel rispetto che invece è mancato a chi ha diffuso il video in spregio a ogni principio di riservatezza e che per questo dovrà rendere conto innanzi all’autorità giudiziaria e, ove si tratti di un medico o di un accademico, anche agli organi disciplinari competenti. A tal fine ho dato specifico mandato al mio avvocato

ha sottolineato. Il professor Pomara ha poi precisato che

il video illegalmente diffuso è stato realizzato in una pausa di una esercitazione anatomica all’estero su corpi donati a fini di studio e formazione e quindi assolutamente avulso dal contesto professionale medico legale. Non era una autopsia giudiziaria né un riscontro diagnostico.

Nessuna responsabilità ha la Società Italiana di Medicina Legale alla quale, semmai, va riconosciuto il merito di avere promosso, per la prima volta nella storia societaria, una sessione cadaverica live. Tantomeno colpe o responsabilità possono essere attribuite alle singole istituzioni accademiche cui appartengo io e alle quali appartengono i colleghi coinvolti nel video illegalmente diffuso.

Il medico ha poi spiegato che, dopo sette ore di esercitazione, quel ballo è stato un modo per “stemperare la tensione”.

Non posso che scusarmi a nome mio e di tutti i presenti, non tanto per l’accaduto, ma per il fatto che lo stesso sia stato diffuso illegalmente e dato in pasto a social e a media in maniera tale da potere ingenerare forse qualche turbamento.